Roma 4 giugno 2013
COMUNICATO STAMPA
CIR: ACCOGLIENZA SUBITO PER I RICHIEDENTI ASILO A LECCE. VIOLATI I
LORO DIRITTI.
Stamattina davanti allâufficio del Consiglio Italiano per i Rifigiati
(CIR) di Lecce si sono presentati 17 richiedenti asilo di nazionalit afgana
arrivati sul territorio salentino il 24 aprile 2013. Nonostante sia trascorso
un mese e mezzo dallâarrivo sono tutti ancora in attesa di inserimento in un
centro di accoglienza, per indisponibilit di posti, e hanno passato questo
tempo a dormire in strada o in posti di fortuna. Dopo il loro arrivo sono stati
invitati dalla Questura di Lecce a ripresentarsi il 21 maggio e poi, non
essendo ancora disponibili posti di accoglienza, a presentarsi nuovamente
alcuni il 24 giugno altri ancora allâinizio di luglio.
Hanno solamente un verbale d'identificazione, ma nessuno di loro
possiede n un attestato nominativo, n un permesso di soggiorno come prevede
la legge.
ăEâ una gravissima violazione dei loro diritti di accoglienza. La legge
italiana chiara: prevede che ogni richiedente asilo che arriva in Italia
senza adeguati mezzi di sostentamento ha diritto a forme materiali di
accoglienza sin dal momento in cui presenta domanda di protezione. Eâ grave che
queste persone abbiano passato mesi per strada. Ci chiediamo inoltre perch non
abbiano n un attestato nominativo, n un permesso di soggiorno, anche su
questo punto la legge chiara e deve essere rispettato il loro diritto a
possedere documenti validi e riconoscibili. Abbiamo gi scritto al Prefetto e
stiamo in attesa di avere risposte, speriamo positive. In caso contrario
valuteremo quali azioni di tutela intraprendereä dichiara Christopher Hein
direttore del CIR.
Di regola un richiedente asilo dovrebbe essere accolto a seconda della
loro condizione personale nei CARA o nello SPRAR, sistema per numericamente
insufficiente che nel 2013 ha previsto solo 3.700 e che dovrebbe a breve
essere potenziato sino a raggiungerne 5.000. Ormai anche i CARA italiani sono
al limite della loro capacit recettiva e non hanno pi la possibilit di
inserire nuovi richiedenti asilo. Sono molte, in diverse parti dâItalia, le
persone costrette ad attendere mesi prima di vedersi riconosciuto un diritto
individuale. Qualora non ci sia posto n nel circuito dello SPRAR n in quello
dei CARA, la legge prevede, infine, che i richiedenti asilo ricevano un
contributo economico giornaliero dalle Prefetture. Contributo che, come CIR,
non abbiamo mai visto erogare n a Lecce n in altre parti dâItalia.
ăIl sistema di accoglienza italiano al collasso, non ha pi posto per
inserire richiedenti asilo e sono molti anche i rifugiati che si trovano
esclusi. Ma questa disfunzione non la possono pagare sulla pelle le persone. Se
non ci sono posti dâaccoglienza che almeno la Prefettura riconosca loro, come
previsto dalla legge, il contributo economico. Stiamo assistendo a una
sistematica violazione della normativa e dei diritti previsti in Italia e in Europa.ä
dichiara Christopher Hein.
Il CIR chiede una forte revisione delle procedure di accoglienza che
riguardano i richiedenti asilo. Per permettere il funzionamento del sistema
chiaro che i CARA devono tornare alla loro funzione primaria, quella di dare
accoglienza ai richiedenti asilo
per un tempo breve come previsto dalla legge per un massimo di 35 giorni, per
poi permettere un loro inserimento nello SPRAR.
ă Il problema che ormai nei CARA i richiedenti asilo passano
moltissimi mesi, in alcuni casi anche dopo il riconoscimento della protezione.
Se non si facilita lâuscita dai CARA e lâinserimento nello SPRAR avremo sempre
una disfunzione: il sistema di accoglienza come un collo di bottiglia che non
permette al flusso di passare. Si deve garantire una sicura e pronta prima
accoglienza e un passaggio a una seconda accoglienza finalizzata
allâintegrazione.ä conclude Hein.
Ulteriori informazioni
UFFICIO STAMPA CIR
Valeria Carlini
tel. + 39 06 69200114 int. 216
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