SPORTELLO PER IMMIGRATI – VIA RE DITALIA 14, CALTANISSETTA

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

POLVERE SOTTO IL TAPPETO


 

 

 

 

Caltanissetta un posto strano. E un posto in cui ci stanno le persone che vivono allaperto.

Allaperto non significa, per, in campeggio, con il cielo come soffitto e tanta voglia di divertirsi.

Allaperto significa:

-       senza letto, brandina, materassino. Lenzuola, coperte, cuscini;

-       senza bagno per fare pip e pop, doccia e spazzolarsi i denti;

-       senza cucina. Senza mangiare. Niente pasta, carne, pesce. Acqua fresca in estate, the, latte caldo in inverno.

-       Senza lavoro. Ma a questo siamo abituati.

-       Senza cure, in caso di malattie.

-       Senza nulla da fare, dalla mattina alla mattina successiva. E a quella dopo ancora, ed ancora, ed ancora.

 

E Caltanissetta si indigna.

 

Giustamente.

 

 

Si indigna perch queste persone rovinano le nostre cose. I nostri spazi. Le nostre palme. Panchine.

 

Non si indigna perch queste persone non hanno altra possibilit se non quella di non avere diritto a nulla.


Indice

 

1- Introduzione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .                                  - 4 -

2- Convivenza Obbligata . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .                      - 5 -

3 - Gli stranieri presenti a Caltanissetta: chi sono. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .                        - 7 -

4 - Procedure di riconoscimento della protezione internazionale. Cenni. . . . . . . . .                       - 9 -

5 - Vita da Pian del Lago . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .      -10 -

6 - Leggende metropolitane: Agli straneri danno 40,00 al giorno, pi le sigarette. E a noi italiani? . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .   -13 -

7 - Vita fuori Pian del Lago . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .                  -14-

8 - Il rinnovo del permesso di soggiorno. Requisiti. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .                  -15-

9 - Il rinnovo del permesso di soggiorno. Prassi. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .              -16-

10- Conclusioni . . . . . . . . . . . .           -18-

 

 

 

 

 


Introduzione

 

Ogni anno (ultimamente anche pi volte allanno) la nostra citt si accorge della presenza degli stranieri. Si accorge dei disagi provocati alla cittadinanza, si sente minacciata nella sua sicurezza. E comincia, inevitabilmente, un tam tam di voci, luoghi comuni, dallinevitabile incipit: io non sono razzista, per. Incipit che si conclude sempre con una linea netta di demarcazione: noi/loro.

E puntualmente in citt cominciano a levarsi le voci di quanti sul disagio e sulla paura ci marciano da sempre. La presenza degli stranieri diventa la ragione di tutto: pochi servizi? Colpa degli stranieri che ricevono pi attenzioni dei nisseni dalle istituzioni. Citt sporca e poco curata? Colpa degli stranieri. Citt poco sicura? Colpa degli stranieri. Gli stranieri diventano un ottimo alibi, ma da alibi a capro espiatorio il passo breve.

 

Questo piccolo contributo realizzato dallo Sportello per Immigrati, una realt attiva dal 2005 a Caltanissetta, nel tentativo di alleviare i disagi inevitabilmente connessi alla condizione di straniero

e in quello, parallelo, di contrastare i fenomeni di razzismo.

 

Questo documento si propone di spiegare chi sono gli stranieri presenti a Caltanissetta in condizione di precariet e che, volenti o nolenti, diventano protagonisti di campagne di stampa e oggetto di attenzione, non sempre benevola, da parte della cittadinanza, nonch le ragioni per cui si trovano nella nostra citt; si propone di dare un contributo di informazione a quanti per i pi diversi motivi si trovano a fronteggiare il fenomeno degli stranieri .

 

Il lavoro non sar, volutamente e necessariamente, esaustivo. Le tematiche legate agli stranieri, anche solo agli aspetti burocratico-amministrativi, sono complesse ed hanno continue diramazioni. Se dovessimo approfondirle tutte, questo lavoro perderebbe la semplicit che vuole possedere, risulterebbe di difficile lettura e dunque verrebbe meno la funzione divulgativa ed informativa che ha scelto di avere.

 

Chiunque, dopo averlo letto, volesse approfondire qualche tema pu sempre approfittare del nostro Sportello, aperto ogni Venerd, in Via Re dItalia 14, dalle ore 16.00 alle ore 18.00.


Convivenza obbligata

 

 

Quello della presenza di stranieri in citt un fenomeno non nuovo n, tantomeno, evitabile. Sia per elementi non direttamente dipendenti dalle volont locali (crescente sfruttamento ed impoverimento del cosiddetto terzo mondo, ad opera delle potenze occidentali, che determina uno spostamento delle locali popolazioni verso le zone pi ricche del pianeta; guerre, organizzate dalle potenze occidentali per via diretta – Afghanistan, Mali, Libia, Iraq – o indiretta –basti pensare al centro Africa – che costringono le locali popolazioni a fuggire verso paesi pi fortunati), sia per elementi direttamente dipendenti dalle volont locali: la presenza del centro di Pian del Lago.

 

Pertanto, qualsiasi analisi del fenomeno migratorio a Caltanissetta non pu non partire dallanalisi del centro polifunzionale Pian del Lago.

 

Come ci dice il sito del Ministero dellInterno, le strutture che accolgono e assistono gli immigrati irregolari sono distinguibili in tre tipologie:

 

Centri di accoglienza (CDA);
 Centri di accoglienza richiedenti asilo (CARA)
Centri di identificazione ed espulsione (CIE)

Quello di Caltanissetta lunico centro in Italia dove coesistono, allinterno dello stesso perimetro, tutte e tre le tipologie indicate. In particolare, il Centro di Accoglienza, a Caltanissetta, dispone di 360 posti, il Centro di Accoglienza per richiedenti asilo di 96 posti ed il Centro di identificazione ed espulsione anchesso di 96 posti.

 

Sempre dal sito del ministero dellinterno:

i centri sono pianificati dalla Direzione Centrale dei servizi civili per limmigrazione e lasilo.

Sono gestiti a cura delle Prefetture- Utg tramite convenzioni con enti, associazioni o cooperative aggiudicatarie di appalti del servizio. 
Le prestazioni e i servizi assicurati dalle convenzioni sono:
1) Assistenza alla persona 
-assistenza alle persone (vitto, alloggio, fornitura effetti personali ecc.);
-assistenza sanitaria
-assistenza psico-sociale;
-mediazione linguistico culturale.
2) Ristorazione
3) Servizio di pulizia ed igiene ambientale 
4) Manutenzione della struttura e degli impianti

 

Ancora un dettaglio, prima di approfondire i temi di questo libro bianco: i richiedenti asilo, trattenuti allinterno del centro, sono in regime di semi-libert: hanno lobbligo di rientrare a sera per dormire al Centro (leventuale non rientro comporterebbe la perdita della possibilit di audizione presso la Commissione Territorialmente competente al riconoscimento della Protezione Internazionale, la quale pertanto emetterebbe il suo verdetto senza audizione dellinteressato), ma sono liberi di uscire nelle ore diurne, come da regolamento disposto dalla Prefettura.

 

 


Gli stranieri presenti a Caltanissetta: chi sono.

Esistono tanti modi per entrare nel nostro Paese, ma gli stranieri protagonisti di questo dossier ne utilizzano solo alcuni:

-       utilizzare una barca, pi o meno grande, ed attraversare il Mediterraneo. Allarrivo, se si arriva, si vedr il da farsi. Si seguiranno i consigli di chi gi in Italia, si tenter di attraversare lo stivale per raggiungere lEuropa. Quella vera. Si tirer a campare nellattesa di risolvere quello che (e alla partenza non si immaginava) il problema pi grande: ottenere un permesso di soggiorno. Se durante la traversata o allapprodo, solitamente in Sicilia, si viene intercettati dalle forze dellordine, si verr trasferiti in centri dallinterno dei quali si dovr capire, ed in fretta, cosa fare della propria vita. La scelta pi comune la richiesta di riconoscimento di protezione internazionale. E la scelta pi comune non solo perch d diritto ad un permesso di soggiorno, trimestrale o semestrale, in attesa della definizione della pratica. Ma soprattutto perch, da qualsiasi parte del mondo tu arrivi, se pur di andartene hai affrontato il mare su una barchetta sfondata, se hai preferito rischiare la vita nel deserto di sabbia o su quello di acqua pur di andar via, probabilmente nella protezione di un altro stato, uno di quelli democratici del primo mondo, sei pure autorizzato a sperarci.

-       arrivare in Italia attraversando Iran, Turchia, Grecia sui mezzi pi disparati: nascosti in un container, legati sotto un camion, ammassati fino a soffocare nel retro di un TIR. Sono soprattutto i giovani afghani, spesso minorenni, ad arrivare cos ai nostri porti sulladriatico o alle nostre citt di confine. Fuggono dal loro Paese in silenzio, col timore di essere scoperti ad ogni frontiera, ad ogni posto di blocco. Fanno meno clamore, col loro arrivare alla spicciolata, di uno sbarco di disperati su una delle nostre belle spiagge, ma sono tanti e hanno affrontato un viaggio che spesso non si pu neanche raccontare. La maggior parte di loro chiederanno asilo appena arrivati.

 

La fantasia del legislatore si sbizzarrita nel proporre le tipologie di permesso di soggiorno; ne esiste una quantit notevole. Tra i richiedenti asilo, tre sono le tipologie di permesso di soggiorno:

-       permesso di soggiorno per richiesta asilo. Ha validit trimestrale e non consente al possessore del permesso di svolgere attivit lavorativa con regolare contratto;

-       permesso di soggiorno per richiesta asilo/attivit lavorativa. Ha validit semestrale, ed il possessore del permesso pu svolgere attivit lavorativa.

-       Permesso di soggiorno per Dublino. La Convenzione di Dublino stata stipulata nel 1990, poi rinnovata nel 2003 (con il nome di Regolamento Dublino) e vi hanno aderito, progressivamente, tutti gli stati membri dellUnione Europea. Si occupa degli stranieri che sono stati fotosegnalati in pi di uno stato dellUnione, e mira a determinare con rapidit lo Stato membro competente per una domanda di asilo. Di solito, lo Stato membro competente all'esame della domanda d'asilo sar lo Stato in cui il richiedente asilo ha messo piede per la prima volta nell'Unione Europea. Si tratta di un modo per lasciare la competenza sullasilo ai Paesi frontiera dEuropa. Il possessore di un permesso Dublino, che ha durata trimestrale e non consente lo svolgimento di attivit lavorativa, dovr attendere che lUnit Dublino decida sulla competenza della sua domanda di riconoscimento di protezione internazionale. Se la decisione riconoscer la competenza al nostro Paese, il permesso Dublino verr convertito in permesso di soggiorno per richiesta asilo, a durata trimestrale o semestrale, fino alla definizione della richiesta. Nella realt, questo si traduce in tempi dattesa lunghissimi e molto spesso nella permanenza del titolare, anche se privo di reddito e alloggio , nel territorio di Caltanissetta, in balia di rinvii e rinnovi.

 


Procedure di riconoscimento della protezione internazionale. Cenni.

 

Lo straniero ha diritto a richiedere il riconoscimento della protezione internazionale, in qualsiasi momento del suo soggiorno in Italia.

La richiesta va formalizzata allufficio immigrazione del luogo in cui lo straniero dimora, per mezzo di un racconto, manoscritto, delle ragioni che hanno indotto lo straniero a lasciare il proprio Paese e delle ragioni per cui il rientro nel Paese di origine sarebbe un rischio per lincolumit dello straniero stesso.

Alla ricezione della richiesta, lufficio immigrazione si attiva: procede alla compilazione, con lo straniero, del modello C3 che contiene informazioni sommarie sulla storia del richiedente;

Trasmette richiesta e C3 alla commissione territorialmente competente la quale provveder a sentire il richiedente per valutare la fondatezza della sua richiesta di protezione.

Nel frattempo lo straniero sar, se i posti sono disponibili, ospitato presso un centro di accoglienza per richiedenti asilo. Se i posti non sono disponibili, lo straniero sar dotato di un permesso di soggiorno trimestrale o semestrale. Il permesso trimestrale vieta espressamente al titolare di lavorare. Chi ha questo tipo di permesso non pu firmare un contratto di lavoro, in nessun caso.

Per descrivere la procedura di riconoscimento della protezione internazionale bastato mezzo foglio A4.

Per viverla bisogna avere a disposizione 12 -18 mesi. Sospesi. In attesa di sapere cosa si potr, e non si potr, fare della propria vita.

 


Vita da Pian del Lago

 

La lunga introduzione speriamo sia stata utile per affrontare il primo dei temi centrali di questo lavoro: la struttura di Pian del Lago.

Istituita nel 1998, subito dopo lapprovazione della legge Turco Napolitano, la struttura di Pian del Lago sorge su una ex polveriera in parte ristrutturata per accogliere i militari impegnati nelloperazione dei Vespri  Siciliani.

Allingresso e allinterno della struttura che contiene CARA, CDA e CIE,  sono presenti  pattuglie dellesercito. Il complesso, completamente recintato, si compone di diverse strutture in muratura ad un piano e di container. Linterno costituito da recinzioni successive concentriche. La recinzione pi interna contiene le strutture e i container del CIE. 

 

La cooperativa Albatros 1973 di Caltanissetta amministra la struttura sin dal 2002. In realt avrebbe smesso di amministrarla nel 2012, anno in cui si svolta la gara di appalto per il periodo 2013-2016, gara che ha visto la cooperativa Albatros 1973 non aggiudicataria.

Ma la cooperativa gi al secondo semestre di proroga di gestione. Cosa succede? Perch la Prefettura si ostina a prorogare, in deroga, la gestione dei centri di Pian del Lago alla cooperativa Albatros 1973? Non dato sapere.

 

 

Come abbiamo visto allinizio di questo viaggio, lente gestore deve provvedere tra laltro allassistenza sanitaria degli stranieri presenti.

Lassistenza sanitaria si concretizza con la presenza di medici dentro la struttura Pian del Lago.

Gli stranieri, al loro arrivo, vengono visitati, visivamente (vedi allegato). Poi viene loro chiesto se hanno malattie. Se lo straniero consapevole di essere malato, lo comunica al medico e si avvia una sorta di assistenza sanitaria.

In caso di patologie particolari (come il diabete) verranno messi a disposizione servizi impeccabili, come quello della compilazione di diete personalizzate. Talmente personalizzate da prevedere una porzione di prosciutto (sgrassato, a va sans dire) per il pranzo di un musulmano. Fortunatamente, la dieta scritta solo in italiano (vedi allegato).

Se lo straniero non consapevole di essere malato, pazienza.

Lassistenza sanitaria offerta allo straniero malato non comprende:

-formalit per i rilascio della tessera sanitaria, in modo che alluscita dal centro lo straniero possa continuare a curarsi;

- fornitura di referti che accelerino laccesso dello straniero alle cure una volta uscito dal centro.

 

 

Ma torniamo ai nostri richiedenti asilo residenti al CARA di Caltanissetta. Come abbiamo gi visto, possono uscire nelle ore diurne. I nisseni lo sanno bene, viste le continue lamentele, per le strade e sui giornali, dello straniero bivacco.

Quello che ci chiediamo noi : come mai la Prefettura e la cooperativa Albatros 1973 non hanno mai pensato ad un calendario di attivit, culturali e ricreative, diurne, per facilitare limpatto con la societ nissena, ed italiana? Noi pensiamo a corsi di italiano, di educazione civica, educazione stradale, educazione sessuale, attivit sportiva.

Lo Sportello per Immigrati propose anche, allufficio immigrazione della Questura di Caltanissetta, degli appuntamenti per le donne nigeriane (eventualmente interessate) con personale qualificato, per approfondire temi come il cultismo e la tratta.

Invece cՏ il nulla.

Sembra quasi che non si voglia comprendere limmigrazione (che fatta di persone, di storie, di percorsi, di specificit), ma solo gestirla, qualunque cosa questo significhi.

Sembra quasi che non si vogliano dare agli stranieri alternative o prospettive, se non lattesa, in giro per la citt, magari in compagnia di una bottiglia.

 

 

 

Ed ancora, sui nostri richiedenti asilo di stanza al CARA:

vista la possibilit di uscire dal centro, nelle ore diurne;

vista lassenza di marciapiede tra contrada Pian del Lago ed il centro abitato;

vista lassenza di illuminazione pubblica nella zona;

visto il numero di incidenti che si verifica nellarea attorno al centro Pian del Lago, soprattutto nelle ore serali;

Non crediamo sarebbe una forzatura se la Prefettura dotasse gli stranieri di fasce catarifrangenti per rendersi visibili nelle ore serali.

 

 

 

 

 

 

 

 


Leggende metropolitane: Agli straneri danno 40,00 al giorno, pi le sigarette. E a noi italiani?

 

Approfittiamo di questo piccolo dossier per sfatare un mito, costruito per fomentare una guerra tra poveri.

Gira voce, a Caltanissetta, che gli straneri percepiscano una diaria composta da soldi e sigarette. In base alle voci, ovviamente, lentit della diaria cambia: dai 20 ai 70 euro al giorno. Si sa, le dicerie vivono di vita propria, e crescono ad ogni passaggio.

La cooperativa Albatros 1973 non fornisce alcuna vera diaria agli stranieri residenti ai centri di Pian del Lago. (Lo Sportello per Immigrati ha pi volte chiesto, a mezzo stampa, alla Prefettura di chiarire la questione, senza mai essere ascoltato. Evidentemente, si preferisce fomentare certe dicerie).

Quello che fornisce, piuttosto, una chiavetta elettronica, sulla quale vengono caricati circa due euro al giorno. Questi sono spendibili solo allinterno del centro stesso, attrezzato di distributori di sigarette, schede telefoniche, caff e bibite. In pratica, anche i soldi che dovrebbero andare agli ospiti per permettergli qualche piccola economia o qualche spesa personale restano a Pian del Lago.

 

 

 


Vita fuori Pian del Lago

 

Passiamo adesso a vedere cosa succede appena lo straniero esce, definitivamente, dal centro di Pian del Lago.

Come abbiamo visto, ancora un richiedente asilo.

Il trattenimento allinterno del CARA dovrebbe durare al massimo 35 giorni. In realt dura circa 4 mesi, 120 giorni. E nemmeno questi bastano a definire tutta la pratica relativa alla richiesta di protezione internazionale.

Lo straniero esce, pertanto, con un permesso di soggiorno, trimestrale o semestrale, per richiesta asilo.

Permesso che dovr essere rinnovato fino alla definizione della pratica di richiesta di protezione internazionale. Succede quindi, molto spesso, che lo straniero in questione decida di non allontanarsi da Caltanissetta, in modo da essere reperibile quando la Commissione lo convocher o comunque fino alla definizione della sua pratica.

 


Il rinnovo del permesso di soggiorno. Requisiti.

Il permesso di soggiorno viene emesso dalla Questura. La Questura che rilascia il permesso indicata sul permesso stesso. Se lo straniero, con un permesso di soggiorno rilasciato, ad esempio, dalla Questura di Caltanissetta, si trasferisce in altra citt italiana, alla scadenza del permesso stesso ha due possibilit:

-       rinnovare il permesso di soggiorno nella citt in cui si trasferito. Dovr allegare, alla richiesta di rinnovo , copia del contratto di affitto, a lui intestato, regolarmente registrato. Se ci si sposta frequentemente, inseguendo lavori pi o meno sicuri, dormendo dove capita, non si potr mai cambiare la Questura di competenza.

-       Tornare a Caltanissetta ogni volta che il permesso di soggiorno sar da rinnovare. Mantenere la stessa Questura permette di alleggerire il carico di documenti da esibire; invece che copia di contratto di affitto regolarmente registrato, per i permessi di durata inferiore o pari a un anno, bastava, fino a qualche mese fa, esibire una dichiarazione di ospitalit, ossia la dichiarazione di un soggetto proprietario o regolare affittuario di immobile di stare ospitando lo straniero con il permesso da rinnovare. Poco tempo stato necessario perch stranieri, ma soprattutto nisseni, alzassero lingegno, fino a creare un vero e proprio mercato delle dichiarazioni di ospitalit, il cui prezzo oscillava tra i 300 , nel caso il permesso da rinnovare fosse trimestrale, ed i 900 , per i permessi a durata annuale.

Questo mercato (pi volte denunciato pubblicamente e sugli organi di stampa dallo Sportello per Immigrati) continuato fino a quando il Comune di Caltanissetta non ha accolto una richiesta che lo Sportello faceva da anni: attivare, come previsto dalla legge, il Registro dei Senza Fissa Dimora. In questo modo si interrotto il mercato nero delle dichiarazioni di ospitalit, e lo straniero che deve rinnovare il permesso di soggiorno si reca allo Sportello per Immigrati (che diventa anche il luogo fisico in cui ricever posta e comunicazioni), ritira l attestazione di non avere una dimora, la esibisce allUfficio Anagrafe del Comune, e pu recarsi a rinnovare il permesso senza aver pagato per il riconoscimento di un diritto.

 

 


Il rinnovo del permesso di soggiorno. Prassi.

 

Fino a qualche anno fa, lUfficio Immigrazione si trovava nei locali della questura, in una zona centrale della citt. Il ricevimento dei richiedenti asilo e dei rifugiati era previsto solo due giorni a settimana e con un orario estremamente ridotto. Visto il numero di utenti, questo causava il formarsi di lunghe code allesterno dellufficio; le zone circostanti erano piene di stranieri che andavano, tornavano, aspettavano, occupavano le panchine, riempivano i bar. Lattesa per rinnovare il permesso di soggiorno aumentava, servivano settimane.

Arriv il tanto auspicato prolungamento degli orari di apertura? Vennero aumentati i giorni di ricevimento? Assolutamente no, ma qualcosa successe: lufficio immigrazione venne spostato dentro Pian del Lago, caso forse unico di un simile ufficio allinterno di un centro governativo. E poco importa se Pian del Lago difficilmente raggiungibile con i mezzi pubblici. Se anche una persona ammalata, o incinta, o con bambini piccoli al seguito, deve percorrere quella strada, indipendentemente dalle condizioni climatiche, per raggiungere lufficio Immigrazione. Se manca anche un distributore di acqua da bere. Se, una volta arrivata, aver aspettato il turno, deve sentirsi dire che manca una fotocopia, o una marca da bollo, e deve tornare in citt, in fretta, prendere quello che serve e tornare gi, prima che lufficio chiuda. Altrimenti dovr tornare. Dopo sette giorni. Gi, perch lufficio Immigrazione apre a tema. Le pratiche dei richiedenti asilo sono evase il marted ed il mercoled, dalle 09.00 alle 12.00.

Per, siccome il carico di lavoro troppo, ecco lalzata di ingegno per accelerare le pratiche: lo straniero si presenta ai cancelli dellufficio immigrazione, il marted o il mercoled, attorno alle 06.00 del mattino. Trover il militare di guardia a dargli un numero. Alle 09.00, orario di apertura dellufficio, utilizzer quel numero per mettersi in fila. La persona al di l del vetro chieder cosa vuole, e gli dar un appuntamento per lavvio della sua pratica.

Traduciamo questa illuminata trafila in pratica: immaginiamo Aisha, cittadina somala, che deve rinnovare il permesso di soggiorno. E il sei giugno. Arriva a Caltanissetta, gioved, perch non conosce gli orari dellufficio immigrazione. Raggiunge Pian del Lago e scopre che dovr tornare il marted successivo. Torna a Caltanissetta e non sa dove andare fino al marted. Marted alle sei del mattino gi ai cancelli. Ritira il numero e aspetta. Verso le 11.00 tocca a lei. Rinfrancata esibisce il permesso di soggiorno. Si sente fornire lelenco delle cose da portare. Le forniscono anche un bigliettino con una data stampata. Appuntamento al 24 luglio. Il 24 luglio potr chiedere di rinnovare il permesso. Che sar pronto, ad essere ottimisti, a met settembre.

Ancora, se Aisha avesse bisogno del bollettino prestampato per effettuare il versamento sul c/c della Questura (versamento che indispensabile in alcuni casi ben precisi), probabilmente non saprebbe come procurarselo: lunico ufficio postale in cui si possono trovare questi mitici prestampati, quello alla Stazione Ferroviaria, sistematicamente li esaurisce in pochi giorni e per settimane lascia gli utenti in attesa.

Le considerazioni sulle prospettive di Aisha le lasciamo a chi legger questo libro bianco.

 

A proposito dellUfficio Immigrazione, inoltre, qualcuno sostiene che costringere tutti gli stranieri, in qualunque condizione giuridica si trovino, a recarsi in un posto separato dal resto della citt, recintato e sorvegliato da soldati armati di mitra sia un errore, una scelta infelice che non si muove proprio nel senso di una maggiore integrazione. Ma forse, sostiene ancora qualcuno, non si tratta di un errore, forse una scelta ben precisa, forse un maldestro tentativo di spostare il problema, trattando gli stranieri come polvere da mettere sotto il tappeto. O forse qualcosa di pi, e non li si vuole solo nascondere ma anche separare, fisicamente e simbolicamente, dal resto della citt. Forse.

 

 


Conclusioni

 

Questo piccolo libro bianco stato pensato ed approntato per tentare di dare una lettura diversa del fenomeno che periodicamente si ripete a Caltanissetta e che, periodicamente, fa gridare ad allarmi di ogni sorta.

E stato approntato in tempi molti brevi per dare una lettura tempestiva. Per queste ragioni non ricco di dati e di numeri. Dati e numeri che arriveranno in una riedizione, in calendario, dello stesso lavoro.

 

 

Gli ultimi mesi hanno visto i locali mezzi di informazione farsi megafono di richieste, lamentele, proposte che perdono ogni giorno pudore e si fanno, sempre meno velatamente, razziste.

 

Abbiamo letto di padri indignati per lo spettacolo poco decoroso offerto dagli stranieri ai propri figli.

Abbiamo assistito a chi ha definito lattivit dei parcheggiatori abusivi pizzo, cancellando in un attimo la sofferenza di chi la richiesta di pizzo lha ricevuta davvero, e magari anche morto per non volervisi piegare. E riabilitando, nello stesso attimo, lattivit criminale della nostra, locale, mafia la cui attivit estorsiva diventa assimilabile a quella di chi, al posteggio, ti chiede un euro.

 

Abbiamo sentito parlare di emergenza sanitaria e rischio epidemie.

Abbiamo sentito evocare limmagine di una citt profanata.

 

Abbiamo assistito ad invocazioni di protezione della nostra gente, a chiamate alla mobilitazione per garantire famiglie, anziani, bambini.

 

Abbiamo udito allarmi per il dilagare del fenomeno prostituzione, che rende impraticabili le vie della nostra bella citt. Non abbiamo udito, da parte dei banditori di quegli allarmi, una parola su chi (nisseno) quelle prostitute le cerca (senza mai chiedersi nulla sulla loro condizione e sulla loro libert di scelta) e quel mercato alimenta.

 

Abbiamo assistito, leggendo le cronache locali, ad un fenomeno nuovo: quello per cui sempre pi stranieri si dedicano allo spaccio di droga. Fenomeno che, letto con miopia e malafede, significa che i negri sono tutti delinquenti e che vogliono rovinare i ragazzi nisseni; ai nostri occhi significa invece che qualcuno, con pedigree nostrano, ha preso un terno al lotto: vende la droga in blocco a dei morti di fame che faranno il lavoro sporco e rischioso, lo spaccio dose per dose. Se anche venissero arrestati, cosa che puntualmente accade, il venditore non avr rischiato praticamente nulla; non dovr temere delazioni, perch il negro nemmeno sa parlare litaliano; e, ciliegina sulla torta, una volta condannato, lo straniero sar rimpatriato. Se ci non dovesse accadere, perder comunque il diritto a possedere un permesso di soggiorno. Ed il pesce grosso, nel ringraziare lo stato che gli ha pure rimosso un sassolino dalla scarpa, andr a cercare nuova manovalanza a costo zero.

 

Abbiamo assistito a tutto questo e abbiamo avuto la netta percezione che sempre pi gli organi di stampa propongano i binomi straniero/criminale e immigrazione/emergenza.

 

Parallelamente, il contatto diretto che quotidianamente manteniamo con le comunit che convivono sotto il nostro cielo ci mostra una realt diversa: una realt di estrema povert, sicuramente, ma anche di estrema dignit di chi, nonostante il nulla, si rifiuta di lasciarsi ingabbiare negli stereotipi diffusi ad arte.

E ci mostra anche la realt di tanti nisseni pronti a solidarizzare con la sofferenza, senza guardare al colore della pelle.

 

E ovvio che il compito delle forze dellordine e dellautorit giudiziaria quello di intervenire di fronte alla commissione di un crimine, da chiunque commesso, e di sanzionarlo.

 

Altrettanto ovvio per che compito della societ civile e delle istituzioni politiche che la rappresentano quello, sicuramente pi difficile, di individuare le situazioni di disagio e porvi rimedio.

 

Come abbiamo cercato di dimostrare con questo piccolo dossier, molti dei disagi e dei problemi lamentati sono legati a mancanza di attenzione, omissioni, ritardi, tutti riconducibili proprio alle istituzioni e ai soggetti che dovrebbero farsene carico.

 

Invece di comprendere e porre rimedio, le istituzioni locali hanno scelto di cavalcare londa del razzismo, della demarcazione noi/loro, per leggere la situazione nissena. Hanno scelto di far derivare il disagio nisseno dalla presenza degli stranieri piuttosto che da uninerzia politica senza precedenti. Hanno scelto, contemporaneamente, di ignorare i segnali, e sono tanti, di un disagio che non ha passaporto, n cittadinanza.

Hanno fatto anche di peggio.

Hanno scelto di incanalare il malcontento, i disagi, che avrebbero come naturale valvola di sfogo le istituzioni stesse, e le loro responsabilit, ed indirizzarlo contro gli stranieri, gli invasori, gli infedeli.

Hanno permesso a chi voleva conquistarsi spazi di visibilit cavalcando le paure e le insicurezze di una popolazione stanca e impoverita e individuando un facile bersaglio in chi viene da lontano, di avere campo libero.       

Hanno cercato cos di portare a termine unopera tanto mastodontica quanto meschina di auto assoluzione.