Roma 8 luglio 2013

 

 

 

COMUNICATO STAMPA

 

 

 

CIR - DOPO LE PAROLE DEL PAPA A LAMPEDUSA: CAMBIARE LA LEGGE FINI-BOSSI, ATTUARE IL DETTATO COSTITUZIONALE SUL DIRITTO DâASILO; SPINGERE LâUNIONE EUROPEA A DARE VERE RISPOSTE DI PROTEZIONE.

 

 

 

Il Consiglio Italiano per i Rifugiati  (CIR) accoglie con estrema soddisfazione la commemorazione di Papa Francesco ai morti del Mediterraneo, ben pi di 18mila negli ultimi 15 anni. Per di pi il Papa alla commemorazione ha fatto seguire un monito molto severo ai responsabili politici e allâopinione pubblica condannando lâindifferenza.

 

 

 

Il CIR da alcuni anni propone di istituire vie di accesso legale e protette di rifugiati in Italia e in Europa, di costruire ponti che permettano lâentrata nella fortezza che il Sistema Europa ha creato.

 

 

 

ăNon possiamo essere silenziosi e inerti di fronte al fatto che il Mediterraneo sia ormai di fatto utilizzato per impedire lâarrivo dei migranti, invece di essere un mare comune, che unisce. LâEuropa si  trincerata dietro un errato senso di protezione che si concretizza nel rendere impossibile ogni forma di accesso legale e che costringe i migranti a compiere viaggi troppo spesso mortali. Per noi la protezione  dare, innanzitutto, possibilitˆ e accoglienza a chi fugge da guerre e persecuzioni, non  innalzare confini invalicabili. La politica Europea e Italiana devono essere ripensate: il monito del Papa  inequivocabile, non possiamo pi essere indifferentiä dichiara Christopher Hein direttore del CIR.

 

 

 

ăCome Consiglio Italiano Rifugiati, abbiamo seguito con viva emozione la visita di Papa Francesco a Lampedusa. Per noi, che da anni operiamo con e a favore delle persone che sono costrette per molti motivi a lasciare il loro paese, ad abbandonare le loro case per trovare un rifugio dove poter vivere da persone libere,  stato significativo vedere che una barca dipinta che simboleggiava le ăcarrette del mareä essere trasformata in un altare. Vedere il Papa che getta in mare una corona di fiori öcrisantemi gialli e bianchi ö in ricordo delle persone che hanno visto il loro viaggio di speranza trasformarsi in morte. Espressiva e indicativa  stata la scelta del brano del Vangelo per la messa: la strage degli innocentiä dichiara Savino Pezzotta Presidente del CIR.

 

 

La scelta dellâisola siciliana che ospita un flusso continuo e interrotto dâimmigrati e richiedenti asilo provenienti da aree svantaggiate, di conflitto o di persecuzione politica e religiosa: Somalia, Etiopia, Iraq, Siria, Afghanistan, Mali, e che rappresenta il territorio europeo pi vicino a quello nordafricano, sono da cogliersi come un invito a modificare gli atteggiamenti e il rapporto con chi  spinto ad approdarvi.  Il CIR spera che dopo il viaggio di Papa Francesco a Lampedusa, non si ricorra pi al gesto inumano dei respingimenti com⏠avvenuto negli scorsi anni.

 

 

ăSiamo convinti che il gesto del Papa oltre che un significato umanitario e solidale, abbia anche un profondo contenuto politico che il Governo italiano e i governi europei non possono ignorare.

Sulla base delle sollecitazioni che sono venute da questa visita, per superare il muro dâindifferenza ed evitare che quello che, con forte tensione emotiva e partecipazione, abbiamo udito questa mattina restino parole vuote, il CIR rinnova il suo invito al Governo e al Parlamento perchŽ si modifichi la legge Fini-Bossi, si attui il dettato costituzionale sul diritto dâasilo e si spinga lâUnione Europea a farsi carico del problemaä conclude Savino Pezzotta.

 

 

 

 

 

Ulteriori informazioni

 

UFFICIO STAMPA CIR 

 

Valeria Carlini

 

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