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Notizie

2013 - Ministro Angelino Alfano

20.06.2013

Italia sesto Paese europeo per numero di rifugiati

Nella Giornata mondiale del rifugiato apprezzata l'intenzione del ministro Alfano di ampliare la rete di accoglienza (Sprar). Il Presidente Napolitano: «Porre termine al dramma dei rifugiati». L'Agenzia Onu per i rifugiati presenta il rapporto 'Global trends' e lancia la campagna '1 family'

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Sono state poco più di 45 milioni nel 2012 le persone costrette a spostamenti forzati, cioè i rifugiati, i richiedenti asilo e gli sfollati - coloro che sono costretti ad abbandonare il luogo dove vivono rimanendo però all'interno del loro paese. Si tratta del numero più alto negli ultimi 18 anni, dice in sintesi l'ultimo rapporto annuale sulle tendenze globali (global trends) in tema di spostamenti forzati di popolazione pubblicato in questi giorni dall'Agenzia delle nazioni Unite per i Rifugiati (United nation high commissary refugee-Unhcr) in occasione della Giornata mondiale del rifugiato, che si celebra oggi.

La maggior parte di queste persone, 15,4 milioni, erano rifugiati, 937mila i richiedenti asilo e 28,8 milioni gli sfollati. L'Italia, secondo il rapporto Unhcr, si è collocata a fine 2012 al 6° posto tra i Paesi europei per numero di rifugiati, con un dimezzamento delle domande d'asilo rispetto al 2011. Ai primi posti si collocano Germania, Francia, Regno unito, Svezia e Olanda.

Il motivo principale della fuga forzata dalle proprie case, sempre secondo i dati raccolti dall'Agenzia, rimane la guerra, visto che il 55% dei rifugiati considerati nel rapporto provengono da 5 Paesi ancora coinvolti in conflitti: Afghanistan, Somalia, Iraq, Siria e Sudan, mentre si registrano importanti flussi di persone in uscita dal Mali, dalla Repubblica democratica del Congo e dal Sudan verso il Sud Sudan e l'Etiopia.

Numeri nel complesso «allarmanti», secondo l'Alto Commissario Onu Antonio Guterres, che tra gli aspetti più allarmanti del fenomeno segnala, si legge sul sito Unhcr, la crescente rapidità con la quale le persone sono costrette a fuggire. Da qui il messaggio al centro della campagna di sensibilizzazione '1 family' lanciata dall'Agenzia Onu per i rifugiati: 'In 1 minuto una famiglia può perdere tutto. A te basta 1 minuto per aiutarli'.

Lo spot legato alla campagna, girato da volti noti, tra i quali l'attrice italiana Nicole Grimaudo, viene presentato oggi a Roma alla Conferenza per la Giornata mondiale del rifugiato, ospitata dalla Casa dell'Architettura. In programma per l'evento 'multimediale' - arricchito da video, foto e installazioni digitali - gli interventi, tra gli altri, del delegato Unhcr per il Sud Europa Laurens Jolles, del presidente della Camera dei Deputati Laura Boldrini e del ministro per l'Integrazione Cécile Kashetu Kyenge, che hanno apprezzato l'intenzione annunciata ieri alla Camera dal ministro dell'Interno Angelino Alfano di ampliare il Sistema di protezione dei richiedenti asilo e rifugiati, lo Sprar.

'Il sistema, che ha già dato ottima prova di sé durante l'emergenza Nord Africa - ha detto ieri Alfano nel suo intervento sui recenti sbarchi di migranti a Lampedusa - è stato recentemente incrementato di 1.500 posti. Corrisponde ad un mio preciso obiettivo, ad un preciso obiettivo mio e del Governo, ha proseguito Alfano, «conseguire entro il prossimo anno un ulteriore consistente aumento che porterà lo SPRAR ad accogliere circa 8 mila stranieri, quasi raddoppiando l'attuale disponibilità».

Un altro fronte su cui è necessario impegnarsi, secondo il ministro, «è quello della velocizzazione delle procedure di esame delle domande di protezione umanitaria e di richiesta di asilo», mentre Boldrini e Kyenge segnalano la necessità di «dare prospettive reali di integrazione e di inclusione sociale ai rifugiati», con un Piano di integrazione sul territorio, ha ribadito il ministro per l'Integrazione.

«Porre termine al dramma dei rifugiati» è l'impegno chiesto alla comunità internazionale anche dal Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano nel suo messaggio a Jolles per la Giornata mondiale. «La conferenza odierna  - ricorda il Presidente - è un rinnovato forte richiamo alla rapidità con cui la tragedia può abbattersi su migliaia di famiglie e, soprattutto, di bambini, costringendoli ad abbandonare il proprio paese, la propria casa. Un attimo separa la speranza dalla disperazione, la vita dalla morte, il rispetto della dignità umana dalla sua negazione».





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