Roma 29 maggio 2013

 

 

 

COMUNICATO STAMPA

 

 

 

CIR: QUERELLE GERMANIA-ITALIA  COLPO DI CODA DELLA CATTIVA GESTIONE EMERGENZA NORD AFRICA

 

 

 

La querelle Germania - Italia sui profughi, che secondo la denuncia dei giornali tedeschi sarebbero stati dirottati oltralpe dopo esser stati accolti nel nostro paese,  lâennesimo colpo di coda della ăEmergenza Nord Africaä e dei tanti risvolti della sua cattiva gestione.

 

 

 

Dobbiamo ricordare che lâäEmergenza Nord Africaä, iniziata nellâaprile 2011, ha previsto lâapertura di speciali centri di accoglienza per un totale di 22mila posti che, dopo svariate proroghe, si sono chiusi a febbraio 2013.  Al momento dellâuscita da questi centri, il Ministero dellâInterno italiano ha dato 500 euro come incentivo e contributo. ăNon si pu˜ certo escludere che alcuni di questi migranti dopo febbraio e la chiusura dei centri si siano trasferiti in altri paesi europei, ma sicuramente non  stata data loro alcuna indicazione in questo senso da parte del Ministero dellâInterno italiano. Vogliamo anche sottolineare che molti profughi si sarebbero comunque trasferiti in altri paesi dello spazio Schengen anche senza permesso di soggiorno, in modo del tutto irregolare, per cercare lavoro, con lâaiuto delle comunitˆ di riferimento e delle famiglie. Il rilascio del permesso di soggiorno per motivi umanitari non ha inciso sui movimenti di queste persone che, anzi, grazie al permesso di soggiorno possono essere pi facilmente identificate e rinviate in Italiaä dichiara Christopher Hein Direttore del Consiglio Italiano per i Rifugiati (CIR).

 

 

 

Queste persone hanno un regolare permesso di soggiorno per motivi umanitari rilasciato dalle autoritˆ italiane nel novembre 2012. Senza questo provvedimento dello Stato italiano ci sarebbero state migliaia di persone irregolarmente presenti in Italia e in Europa. Nel sistema Schengen, in accordo con le normative comunitarie, un cittadino di paese terzo munito di un regolare permesso di soggiorno e di un titolo di viaggio, ha il diritto di circolare nei Paesi dellâarea senza visto per un massimo di 3 mesi senza per˜ avere possibilitˆ di lavorare o di stabilirsi.

 

 

 

Ci˜ premesso, ribadiamo lâinadeguatezza delle misure adottate rispetto alla loro integrazione. La prevista assistenza in denaro di 500 euro al momento dellâuscita dai centri certamente non sostituisce un programma di integrazione lavorativo e alloggiativo, che avrebbe dovuto essere finanziato almeno un anno fa come pi volte richiesto dal CIR e da altre voci della societˆ civile italiana. Ma purtroppo per due anni ha prevalso un approccio emergenziale e tantissimi fondi sono stati spesi solamente per la fornitura materiale di vitto e alloggio. LâItalia ha speso una media di 25mila euro a persona per lâaccoglienza nellâEmergenza Nord Africa (per un costo totale che supera 1.300.000 di euro). LâUE ha contribuito per circa 100 milioni di euro, di cui 75milioni direttamente provenienti da programmi ordinari della Commissione Europea.

 

 

 

 ăLa cosiddetta ăEmergenza Nord Africaä ha dimostrato ancora una volta lâincapacitˆ del sistema di asilo Italiano che, a fronte di un investimento economico, non  riuscito a mettere in campo risposte qualificate di accoglienza e integrazione. Crediamo che sia lo specchio di un sistema ancora immaturo che in tema di integrazione per i rifugiati ha ancora molto da consolidareä conclude Christopher  Hein, direttore del CIR.

 

 

 

Le critiche fattibili al sistema dâasilo italiano possono essere molte, ma devono essere quelle appropriate.

 

 

 

Ulteriori informazioni

 

UFFICIO STAMPA CIR 

 

Valeria Carlini

 

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