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2013 - Dalle Prefetture - 2013

15.05.2013

Dialogo interreligioso e integrazione. Tappa perugina del progetto nazionale del ministero dell'Interno



Dialogo interreligioso-integrazione: un binomio poco esplorato ma molto stretto, perché il primo favorisce la seconda avvicinando culture religiose e popolazioni diverse.

2013_05_15_perugia_250_2Questo l'aspetto evidenziato ieri pomeriggio a Perugia, in prefettura, durante il convegno 'Il dialogo interreligioso, una risorsa per la coesione sociale' organizzato per presentare il progetto nazionale di promozione del dialogo tra religioni diverse del ministero dell'Interno finanziato dal Fondo europeo per l'integrazione di Paesi terzi, gestito dallo stesso ministero.

Il seminario di Perugia è la terza tappa del 'tour' di presentazione del progetto, già illustrato il 6 maggio nella prefettura di Reggio Emilia e l'8 in quella di Torino. Si tratta di una ricerca condotta dal Centro studi e ricerche Idos attraverso la somministrazione di questionari ai referenti delle diverse comunità religiose dei territori di 6 province italiane (Torino, Bergamo, Caserta, Catania, Perugia, Reggio Emilia e Torino), arricchita da approfondimenti e interviste a testimoni 'privilegiati' delle realtà locali.

2013_05_15_perugia_250La realtà perugina, secondo i dati Idos illustrati dai curatori Franco Pittau e Luca Di Sciullo, si avvantaggia dei 'fattori di eccellenza dell'esperienza umbra', si legge nel comunicato della prefettura, che sottolinea la 'grande tradizione di fraternità e reciproco riconoscimento proprio di questa terra', nella quale 'la convivenza fra le diverse comunità di fede risente positivamente dello spirito di Assisi'.

Le istituzioni, ha evidenziato il vice prefetto vicario Silvana Tizzano introducendo il convegno, attribuiscono grande valore al dialogo interreligioso, «come leva in grado di ‘creare ponti’ fra i popoli», favorendo l'integrazione tra gli immigrati di fedi diverse e una migliore convivenza, e rafforzando così la coesione sociale.

In questo quadro si colloca il progetto nazionale dell'Interno, illustrato al pubblico dal vice prefetto Marina Nelli della direzione centrale per gli Affari dei culti del ministero. Ampliando il discorso, Cristina Papa dell’Università di Perugia e Marco Pucciarini dell’Istituto teologico di Assisi hanno approfondito il tema del dialogo interreligioso nella realtà umbra, dal punto di vista storico e antropologico.

Il dibattito: temi e partecipanti

Diversi gli aspetti emersi durante il dibattito: dall'ipotesi di creare spazi comuni di preghiera e incontro per le comunità religiose alle nuove forme di aggregazione e pratica religiosa degli stranieri di seconda generazione, dall'educazione scolastica alla diversità religiosa alla conoscenza dei culti di morte, fino alle difficoltà di localizzazione delle moschee per il culto islamico.

Ai lavori sono intervenuti, fra gli altri, il direttore dell’Ufficio diocesano per l’ecumenismo e il dialogo interreligioso di Perugia-Città della Pieve don Elio Bromuri, Mario Ballarani della Comunità Bahá’í, Benedetta Rinaldi della Cooperativa Alisei, Rossana Battista dell’Istituto buddista italiano Soka Gakkai e Anna Vizioli della Chiesa evangelica valdese. In rappresentanza delle amministrazioni del territorio erano presenti anche il vice presidente della Regione Umbria Carla Casciari, l’assessore provinciale alle politiche di coordinamento degli enti locali per la pace Domenico De Marinis, e l’assessore comunale ai beni culturali Giovanni Tarantini.





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