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Notizie

2013 - Immigrazione

09.05.2013

Gli studenti internazionali nelle università italiane, la presentazione del VI rapporto

Appuntamento il 10 maggio a Roma per approfondire i risultati della ricerca promossa dall'European Migration Network e curata dal dipartimento per le Libertà Civili e l'Immigrazione

250x_COPERTINA VI RAPPORTO EMNE' una fotografia della popolazione studentesca straniera nelle università italiane -  che oggi raggiunge la soglia di poco più di 60mila unità tre volte superiore rispetto a quella degli anni ’90 - quella scattata dal VI Rapporto EMN Italia, promosso da European Migration Network e che sarà presentato il 10 maggio presso il centro congressi del dipartimento di Comunicazione e Ricerca Sociale dell'Università La Sapienza, in Via Salaria 113 a Roma.

Il rapporto, curato dal dipartimento per le Libertà Civili e Immigrazione - direzione centrale per le Politiche dell'Immigrazione e Asilo e dal Centro Studi e Ricerche IDOS con la collaborazione dell’Istituto di Ricerche sulla Popolazione e le Politiche Sociali del CNR, riguarda, in particolare, gli studenti internazionali non comunitari. I dati indicano che nell'anno accademico 2011-2012, gli iscritti non comunitari sono soprattutto europei e asiatici, con prevalenza di albanesi 11.802, cinesi 6.161, camerunensi 2.612, iraniani 2.271 e peruviani 1.929.

Da un'indagine condotta con l’Istituto di ricerche sulla popolazione e le politiche sociali (IRPPS) del CNR tra maggio 2012 e gennaio 2013 e contenuta nel rapporto stesso, per la maggioranza degli studenti non comunitari la venuta in Italia per motivi di studio risulta una scelta che offre buone prospettive di carriera (24,5%), sia in patria che in altre nazioni.
L’ottima considerazione, di cui gode all’estero il sistema accademico italiano merita di essere posta in evidenza, ma non mancano i problemi, tra i quali i costi.
L’indagine mette anche in evidenza che prevale un inserimento sostanzialmente positivo nella società italiana (66,1% buono o ottimo; 23,9% sufficiente), in particolare tra coloro che provengono dai Paesi europei non appartenenti all’UE (rispettivamente 77,0% e 17,5%), e una generale soddisfazione per la propria esperienza di studio in Italia (47,3%).

Dal rapporto emerge, in sostanza, che l’Italia, a differenza di altri Paesi, solo in misura contenuta trattiene gli studenti internazionali che però potranno esercitare un effetto positivo sul nostro Paese a livello culturale, innanzitutto, ma anche economico, commerciale e politico. La presenza della popolazione studentesca internazionale è, infatti, una delle espressioni più significative del fenomeno della mobilità, nonché un fattore di propulsione a livello economico e di scambio interculturale.



 





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