In UE l’Italia continua a essere maglia nera per il sovraffollamento delle carceri: alla fine del 2012 i detenuti sono oltre 60mila mentre i nostri istituti penitenziari ne possono ospitare poco più di 40mila. In maggioranza i detenuti sono italiani ma il 35% è straniero. Questi alcuni dei dati diffusi dall’ultimo Rapporto Nazionale sulle condizioni di detenzione ‘Senza dignità’ realizzato dall’associazione Antigone ed edito da Gruppo Abele.
Ma chi sono i 66.685 detenuti nelle nostre carceri al 31 ottobre 2012? Sono per lo più uomini. Le donne, 2.857, rappresentano solo il 4,2% delle presenze. Sono poi in maggioranza italiani, provenienti soprattutto da Campania (26,3%), Sicilia (17,9%), Puglia (10,5%), Calabria (8,6%), Lombardia (7,3%) e Lazio (6,5%). Ma gli stranieri, 23.789, rappresentano comunque il 35,6% dei detenuti, una percentuale, stabile ormai da tempo, anche questa con pochi paragoni in Europa. Le nazionalità più rappresentate sono quella Marocchina (19,4%), Romena (15,3%), Tunisina (12,7%), Albanese (11,9%) e Nigeriana (4,4%). Le percentuali più alte di stranieri tra i detenuti si registrano in Trentino Alto Adige (69,9%), Valle d'Aosta (68,9%) e Veneto (59,1%). Le più basse in Basilicata (12,3%), Campania (12,1%) e Molise (11,8%).
Con una sentenza del 28 aprile 2011 la Corte di Giustizia Europea ha dichiarato incompatibile con la Direttiva rimpatri l’articolo 14, commi 5 ter e 5 quater, del Decreto Legislativo n. 286/1998, che prevedeva la detenzione in caso di mancata ottemperanza all'ordine del Questore di allontanarsi dal territorio italiano. Dopo una iniziale incertezza, si è di fatto proceduto per decreto legge alla modifica di questo reato, escludendo il ricorso al carcere. Ad oggi però la percentuale degli stranieri tra i detenuti è scesa di poco rispetto al dicembre del 2010, quando era del 36,7%.
Rapporto Nazionale sulle condizioni di detenzione ‘Senza dignità’: scheda di sintesi
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