28 maggio 2013

L’Onu chiede all’Ue maggiore impegno per il rispetto dei diritti umani dei migranti.
Inaugurata ieri la 23esima sessione del Consiglio per i diritti umani dell’Onu con il rapporto di François Crépeau, relatore speciale.
Immigrazioneoggi, 28-05-2013
L’Unione europea deve fare di più per far rispettare i diritti umani dei migranti lungo le sue frontiere esterne e non limitarsi a fermare l’immigrazione irregolare. Lo afferma François Crépeau, relatore speciale dell’Onu, in un rapporto presentato ieri a Ginevra e di cui si parlerà nel corso della 23esima sessione del Consiglio per i diritti umani dell’Onu che inizia i suoi lavori oggi.
L’Unione europea, sostiene il testo, è troppo concentrata sul frenare i flussi delle immigrazioni irregolari e trascura così i diritti umani dei rifugiati. Nelle ispezioni condotte in Grecia, Italia, Turchia e Tunisia, riferisce il rapporto, sono state registrate numerose irregolarità, tra cui “procedimenti inopportuni di internamento” degli immigrati.
Crépeau ha raccomandato alla Commissione europea di agire con mezzi legali contro gli Stati membri che non applicano gli standard europei in materia del diritto dell’immigrazione.



Saviano porta da Fazio tre ragazzi immigrati: “Vorrei un’Italia che includa e non escluda”
Roberto Saviano, ospite nell’ultima puntata di ‘Che Tempo che fa’, incanta l’Italia con la sua arringa sullo ius soli. Applaudito anche da Fazio, porta in studio tre ragazzi italiani figli di immigrati.
Fanpage, 28-05-2013
Consuelo Motta
Ospite da Fazio in un’ultima puntata allungata di ‘Che tempo che fa’ Roberto Saviano parla del suo libro Zero Zero Zero e non perde occasione per farci riflettere. L’argomento della serata è il razzismo. Lo scrittore campano parla della necessità di introdurre il prima possibile lo ‘ius soli’ di come i terribili vincoli non permettano ai ragazzi figli di immigrati, che in Italia sono quasi un milione, amici dei nostri figli, dei nostri fratelli, ragazzi che vivono con noi tutti i giorni, rischino di tornare in un paese che nemmeno conoscono. Sono nati qui, sono italiani, mangiano come noi, parlano la nostra lingua… dove dovrebbero andare? Fuori dall’Italia si sentono stranieri, sono stranieri.
Saviano porta in studio tre ragazzi: Raami, nato a Biella nel 1987 da genitori egiziani. I suoi vivono in Italia da 23 anni, ha due sorelle ma è l’unico della sua famiglia a non avere ancora il permesso di soggiorno nonostante ne abbia fatta richiesta nel 2007 e, come lui stesso ha ricordato, il ministero è obbligato a rispondere entro 730 giorni. “Dovessi essere rispedito in Egitto sarei arrestato come disertore in quanto non ho prestato servizio militare,” dice il ragazzo che ha paura di esser mandato via da casa.
Valentino si presenta con uno splendido accento romano. Nato all’ospedale San Camillo di Roma nel 1987, figlio di genitori nigeriani arrivati in Italia sei anni prima di metterlo al mondo. Quando i suoi genitori decidono di trasferirsi negli Stati Uniti lui decide di rimanere nel suo paese, l’Italia. “Mentre i miei compagni pensavano al calcetto io pensavo ad alzarmi alle sei per fare la fila per il permesso di soggiorno.”
Infine parla Anastasio. I suoi genitori vengono dalle Mauritius ma lui è nato a Parma 23 anni fa. Ha vissuto con un soggiorno di permesso rinnovabile ogni due anni ma terminate le scuole superiori, essendo disoccupato, ha vissuto un anno da clandestino, senza possibilità di iscriversi all’università o di intraprendere il suo sogno di entrare nell’esercito italiano. Cittadino solo da due anni “Sono uno straniero che parla italiano per gli italiani ed un immigrato che parla italiano per gli immigrati come me.”



Immigrazione: bloccata la Catania-Gela
Protesta di migranti Cara di Mineo contro lentezza burocrazia
(ANSA) - MINEO (CATANIA), 28 MAG - Una cinquantina di migranti ospiti del Cara di Mineo occupano dalle 7 di stamattina la strada statale Catania-Gela, bloccando la circolazione in entrambi i sensi di marcia. Il traffico e' deviato sulla statale 385. La protesta e' legata a presunte lentezze burocratiche nel concedere i permessi di soggiorno e nel rilascio dello status di rifugiato politico. Sul posto sono presenti le forze dell'ordine. (ANSA).



Human Rights Watch: “Violenze sui migranti in Grecia, l’Europa non stia a guardare”
Corriere della sera, 28-05-2013
Monica Ricci Sargentini
Diritti umani-In Europa aumentano gli episodi di razzismo contro gli immigrati, si respira un clima sempre più xenofobo che alimenta il populismo. In Francia, in Ungheria, in Grecia ma anche nei Paesi scandinavi assistiamo al successo di partiti di estrema destra o comunque anti-minoranze.  Ieri a Milano, presso la sede dell’Ispi, l’allarme l’ha lanciato Human Rights Watch nel corso di una tavola rotonda dal titolo Diritti umani:  le sfide sul campo.
    “E’ importante riconoscere i fattori diversi che alimentano questi trend – ha detto Judith Sunderland, ricercatrice senior per l’Europa Occidentale dell’organizzazione – sarebbe facile dare la colpa solo alla crisi economica, la verità è che ci sono timori legati alla perdita dell’identità nazionale. Questo vuol dire che se l’economia comincerà ad andare meglio il problema non sarà risolto”.
Ne è un esempio eclatante la Grecia dove i migranti e i richiedenti asilo vengono sempre più spesso attaccati da bande di greci vestite di nero e con il volto coperto. Gli episodi si registrano soprattutto nella capitale. Dagli inizi del 2000 la Grecia è diventata la principale porta d’ingresso nell’Unione Europea dei migranti irregolari provenienti da Asia e Africa.  Oggi nel centro di Atene vivono in estrema povertà molti stranieri che occupano edifici abbandonati, piazze e parchi.
    “L’immigrazione irregolare – dice Sunderland – viene presa come capro espiatorio per tutti i mali della città sia dalla gente comune che da alcuni partiti politici”.
Ma il problema non è solo il successo di formazioni politiche come la greca Alba Dorata ma anche il modo in cui gli Stati Europei affrontano il problema.
    “La risposta di una nazione a questi crimini è metro del suo impegno per i diritti umani – spiega  Sunderland – ma le autorità spesso tendono a minimizzare gli episodi e a considerarli marginali. In base a ricerche approfondite in Italia, Germania e Grecia abbiamo individuato i motivi che impediscono una lotta efficace contro la violenza xenofoba per esempio l’esistenza di leggi penali soggette ad interpretazioni troppo restrittive o la riluttanza dei pubblici ministeri ad usare la xenofobia come aggravante. Ma spesso è anche la polizia che non riconosce come tali i crimini a sfondo razziale e quindi non raccoglie le prove necessarie”.
Proprio in questi giorni in Grecia  si discute di una legge anti-razzismo che è stata già presentata in Parlamento in prima lettura. Ma tra i partiti della coalizione di governo c’è disaccordo:  secondo socialisti e Sinistra democratica, bisogna rendere reato l’incitamento a commettere violenze razziali e il non riconoscere i crimini di guerra nazisti. I conservatori, invece, sono più propensi a modificare leggi già esistenti piuttosto che introdurre un nuovo testo.
La violenza xenofoba in Grecia riguarda tutta l’Europa: “Le istituzioni europee e gli Stati membri – è il ragionamento di Sunderland – non possono chiudere un  occhio di fronte a quello che sta succedendo ad Atene. A rischio c’è l’intera struttura europea sulla difesa dei diritti umani!“. Se cade Atene, cade pure Bruxelles.

 

Al via la rassegna “Mediterraneo Antirazzista 2013”.
L’iniziativa per tutto giugno a Napoli, Roma, Genova e Palermo.
Immigrazioneoggi, 28-05-2013
Per il sesto anno parte la rassegna Mediterraneo Antirazzista 2013 che punta a promuovere l’intercultura della società e a rompere le barriere del razzismo, del disagio e del degrado attraverso lo sport e la cultura. Giunta ormai alla sua sesta edizione, la rassegna avrà luogo nelle città di Napoli (Scampia), Roma (Metropoliz), Genova (S. Gottardo - Molassana), Palermo e sarà divisa in due momenti: “Mediterraneo Antirazzista on the road” e “Mediterraneo Antirazzista 2013”.
“Mediterraneo Antirazzista on the road” si svolgerà nei mesi di maggio e giugno in diverse piazze, centri aggregativi e scuole della città di Palermo (in particolare Vucciria, Ballarò, Kalsa, Sperone, Falsomiele, Cep e Zen) ma anche a Napoli nel quartiere Scampia (02 e 03 Maggio), a Roma al Metropoliz (04 e 05 Maggio) e Genova nei quartieri S. Gottardo e Molassana (18 e 19 Maggio) con: mini-tornei di street soccer, “olimpiadi di strada”, proiezioni del nuovo video Mediterraneo Antirazzista 2012; racconto di testimonianze; distribuzione gadget e materiale informativo, concerti e parate di strada.
Di “Mediterraneo Antirazzista 2013”, le iniziative finali si svolgeranno a Palermo dal 13 al 16 giugno. I tornei non agonistici saranno 5: calcetto, basket, pallavolo, cricket e rugby. Inoltre ci saranno le esibizioni delle scuole di Capoeira di Palermo.
Il luogo di svolgimento delle attività sportive sarà anche per quest’anno il Velodromo Paolo Borsellino di Palermo.

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