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Notizie

2013 - Dalle Prefetture - 2013

01.03.2013

L'attività della prefettura di Brindisi per la chiusura dell''Emergenza Nord-Africa'



Come le altre province della Puglia, quella di Brindisi è stata interessata dall'emergenza umanitaria dichiarata con ordinanza del presidente del Consiglio dei Ministri del 13 aprile 2011, per fronteggiare la massiccia ondata migratoria dal Nord-Africa a seguito delle tensioni che all’epoca interessarono quell’area geografica.

La gestione dell’accoglienza nella fase emergenziale è stata affidata alla regione in qualità di soggetto attuatore, cui sono subentrate dal 1° gennaio 2013 le prefetture, alle quali, a seguito del passaggio alla gestione ordinaria disposto con OPCM del 28 dicembre scorso, è stato affidato anche il compito di gestire la chiusura dei centri di accoglienza alla data del 28 febbraio 2013.

La prefettura di Brindisi, pertanto, dal 1° gennaio ha costantemente seguito la situazione nei centri ubicati in diverse località della provincia, che ospitavano a quella data 186 cittadini extracomunitari, redendosi parte attiva nella promozione di tutte le necessarie sinergie con gli enti di tutela, i soggetti gestori delle strutture, l’ufficio immigrazione della questura e l’associazionismo attivo nel settore, al fine di definire le procedure di riconoscimento della protezione umanitaria e di rilascio dei relativi permessi di soggiorno , favorendo percorsi condivisi di uscita dai centri ed individuando tutte le situazioni di vulnerabilità bisognose di particolare tutela.

In questo modo, alla scadenza dei due mesi previsti tutti gli ospiti ancora presenti hanno volontariamente lasciato i centri di accoglienza, avendo accettato un contributo straordinario stabilito dal ministero dell’Interno quale misura di accompagnamento all’uscita, analogamente a quanto praticato nel Sistema di Protezione per Richiedenti Asilo e Rifugiati(SPRAR).  Una particolare attenzione è stata riservata, oltre che ai nuclei familiari, agli altri soggetti vulnerabili ai quali è stata assicurata la prosecuzione dell’accoglienza in una struttura dedicata.

Nella gestione della delicata fase di cessazione dell’accoglienza e conseguente chiusura dei centri si è rivelata particolarmente proficua l’attività svolta, con professionalità ed abnegazione, da tutti gli enti di tutela coinvolti.





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