CIE di Bologna: migranti costretti a vivere in condizioni
degradanti
20
febbraio 2013
Il 19
febbraio, un'equipe di Medici per i Diritti Umani (MEDU) tornata a visitare a
distanza di un anno il centro di identificazione ed espulsione (CIE) di Via Mattei a Bologna,
riscontrando la totale inadeguatezza della struttura a garantire la dignit
umana dei migranti trattenuti (<http://www.flickr.com/photos/mediciperidirittiumani/sets/72157632812816640/>vedi
il fotoracconto).
Le condizioni igienico sanitarie e strutturali del centro appaiono
inaccettabili, ancor di pi in considerazione della responsabilit istituzionale
e collettiva a cui sono imputabili.
Gli
operatori di MEDU che hanno effettuato la visita si sono trovati di fronte alla
mancanza dei minimi requisiti di vivibilit delle zone riservate ai trattenuti:
stanze prive di riscaldamento funzionante, finestre e vetri
danneggiati, docce inservibili o con acqua fredda, toilette prive di
porte di ingresso, lavandini divelti. Gli spazi interni ed esterni degli
alloggi si presentano inoltre in uno stato fatiscente e le condizioni di
pulizia sono estremamente carenti. Ad un anno di distanza dalla prima
visita stato riscontrato un ulteriore scadimento nella fornitura di servizi e
beni primari: carenza del vestiario ( il personale costretto a rivolgersi
alle strutture Caritas); insufficienza di coperte; fornitura di un rotolo di
carta igienica al giorno ogni cinque persone; carenza di spazzolini,
dentifricio, assorbenti igienici;
ricambio di biancheria, nel migliore dei casi, ogni dieci giorni.
A questa
situazione cui si aggiunge la mancanza pressoch totale di attivit
ricreative - se non qualche partita a pallone concessa a discrezione del
gestore - consegue un aumento
della sofferenza psichica e della tensione tra i trattenuti, come riferito
anche dagli stessi operatori. EĠ da rilevare peraltro che dallo scorso
novembre il Consorzio Oasi subentrato nella gestione della struttura,
aggiudicandosi lĠappalto con un ribasso del budget pro die per trattenuto dai
precedenti 69,50 euro agli attuali 28,50 euro.
Appare
peraltro preoccupante anche la situazione di disagio espressa dagli operatori
dellĠente gestore, sia a causa del costante sforzo di
mantenere sotto controllo una situazione esplosiva sia per i frequenti episodi di aggressione
a cui sono esposti, attribuibili, secondo quanto da loro stessi riferito, alle
drammatiche condizioni di vita dei trattenuti. Da ultimo, anche nel
caso del CIE di Bologna viene confermata dallĠente gestore l'inutilit del
prolungamento dei tempi di trattenimento, che peraltro sempre pi spesso
riguarda cittadini stranieri senza fissa dimora provenienti da situazioni di
marginalit sociale estrema.
<http://www.flickr.com/photos/mediciperidirittiumani/sets/72157632812816640/>VEDI
IL FOTORACCONTO
Ufficio
stampa – 3351853361 / 0697844892
<http://www.mediciperidirittiumani.org/Index.htm>Medici
per i Diritti Umani (MEDU) onlus, organizzazione umanitaria indipendente, porta
avanti dal 2004 il programma <http://www.mediciperidirittiumani.org/osservatorio_CIE.htm>"Osservatorio
sull'assistenza socio-sanitaria per la popolazione migrante nei CPTA/CIE".
MEDU aderisce alla campagna LasciateCIEntrare. Il programma dellĠosservatorio
realizzato con il contributo di Open Society Foundations.