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Attualità : Ius soli, protezione dei minori stranieri non accompagnati e vittime di tratta: ecco i punti del ‘programma di Governo’ di Save the children
(21/03/13)

Promozione dei diritti di tutti i bambini sul territorio, riforma della cittadinanza per consentire ai bambini stranieri nati in Italia o ricongiunti in tenera età di diventare automaticamente italiani, miglioramento della condizione dei bambini rom attraverso l’attuazione della Strategia di inclusione dei rom, sinti e camminanti, assistenza e accoglienza dei minori stranieri non accompagnati e dei bambini vittime di sfruttamento. Sono alcune delle proposte contenute nel ParlaMemo redatto da Save the children e consegnato ai 945 parlamentari eletti.

Sono 40 le proposte su cui Save the children chiede l’impegno dei Parlamento italiano. Tra queste, alcune riguardano i minori stranieri. Tra i primi punti, si chiede di votare la riforma della legge 91/1992 sul riconoscimento della cittadinanza ai minori nati in Italia da genitori stranieri e a quelli ricongiunti in tenera età. Come è noto, la seconde generazioni possono acquisire la cittadinanza italiana solo alla maggiore età, ma senza alcun automatismo. Inoltre non è previsto alcun percorso specifico di cittadinanza per i bambini ricongiunti con i propri familiari presenti nel nostro paese sin dalla tenera età. Anch’essi, spiega l'associazione, possono diventare cittadini ma con le stesse modalità contorte previste per gli stranieri adulti. Il primo passo da fare, suggerisce Save the children, è la ratifica della Convenzione europea sulla cittadinanza che invita gli Stati a facilitare l’acquisizione della cittadina sia per le persone nate e domiciliate sul suo territorio sia per le persone che vi risiedono per un periodo iniziato prima della maggiore età.

Un altro importante punto riguarda la promozione dei diritti dei minori rom. Molti di loro, ricorda Save the children, pur essendo nati qui non avranno la cittadinanza al compimento della maggiore età e sono apolidi di fatto. Al Parlamento viene chiesto di rendere effettivi i provvedimenti previsti per loro nella Strategia nazionale d’inclusione dei rom, dei sinti e dei camminanti, votata dal Governo e voluta dall’Unione europea ma ancora largamente disattesa. Tra le proposte più incisive, la riprogrammazione dell’utilizzo delle risorse economiche legate alla dichiarazione dello stato di emergenza in favore di interventi di inclusione sociale che garantiscano anche alle persone di origine rom il diritto all’effettivo accesso all’alloggio, al lavoro, all’istruzione.

Infine, c’è bisogno di un maggiore impegno per la protezione dei più vulnerabili: i minori stranieri non accompagnati e i piccoli vittime di tratta e sfruttamento. Al 31 dicembre 2012 il nostro paese ospitava 7.575 minori stranieri non accompagnati. Gran parte di loro ha un’età compresa tra i 16 ed i 17 anni; molti arrivano dal Bangladesh, dall’ Egitto e dall’Afghanistan. Più di 6 mila sono collocati oggi in strutture per minori, tanti altri sfuggono alle statistiche ufficiali e sono di fatto invisibili. Ancora più difficile è la situazione dei minori sfruttati e ridotti in “schiavitù”. Si calcola che nel mondo i bambini e i ragazzi vittime di tratta siano addirittura 1 milione e 200 mila. In Italia purtroppo mancano dati aggiornati sul fenomeno ma si stima che sulle strade si prostituiscano tra i 1.600 e i 2 mila ragazzi e ragazze, la punta più visibile di un iceberg ancora in gran parte sommerso. Save the dhilcren chiede l’adozione di linee guida e di norme per la loro accoglienza e assistenza. Il primo passo da compiere è che il Governo trasponga nell’ordinamento la Direttiva europea 2011/36/EU sul contrasto alla tratta. La Direttiva prevede che in tutti i paesi europei le vittime siano identificate, protette e assistite; sia rafforzata l’attività di prevenzione; siano perseguiti i trafficanti, rafforzato il coordinamento e la cooperazione tra attori chiave.

Il ParlaMemo

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