26 febbraio 2013

 

Oltre 300 segnalazioni e 69 arresti grazie all’Osservatorio per la sicurezza contro gli atti discriminatori.
ImmigrazioneOggi.it  26 febbraio 2013
Il bilancio delle attività dell’Oscad dal 2011: 138 gli atti che costituiscono reato segnalati, oltre la metà riguardano discriminazioni razziali.
Sono 69 le persone arrestate e 157 quelle deferite all’autorità giudiziaria in stato di libertà per atti discriminatori dopo poco più di due anni di lavoro compiuto dall’Osservatorio per la sicurezza contro gli atti discriminatori (Oscad). Istituito con decreto del 2 settembre 2010 come organismo interforze tra Polizia di Stato e Arma dei Carabinieri e incardinato nel Dipartimento della pubblica sicurezza presso la Direzione centrale della Polizia criminale, al 6 febbraio 2013 l’Osservatorio ha raccolto 329 segnalazioni di atti discriminatori, di cui meno della metà, 138, concernenti atti costituenti reato. Altre 133 segnalazioni riguardano, invece, situazioni già definite o trattate dalle Forze di polizia o dall’Unar e 58 sono invece le segnalazioni che riguardano il web. A renderlo noto è proprio l’Osservatorio, che fa il punto sulle proprie attività di contrasto alle discriminazioni.
Dai dati forniti, emerge come delle 138 segnalazioni che riguardano atti discriminatori costituenti reato, sono 119 quelle che possono ritenersi concluse, “in quanto hanno già visto espletate tutte le attività di competenza delle Forze di Polizia” e che hanno causato l’arresto di 69 persone e il deferimento di altre 157. Nello specifico, su 138 segnalazioni, il 55,8 per cento ha riguardato discriminazioni razziali, il 29 per cento l’orientamento sessuale, il 10 per cento il credo religioso, il 3,6 per cento l’età ed infine il 2,2 per cento la disabilità. Delle 133 segnalazioni relative a fatti di altra natura, invece, sono 64 i casi che non hanno richiesto trattazione, perché relativi a situazioni già definite. Sono 69, invece, quelli trattati dalle Forze di polizia (54) o dall’Unar (15).
Le 58 segnalazioni che riguardano siti internet o profili facebook a contenuto discriminatorio, invece, sono state inoltrate alla Polizia postale. Atti discriminatori che negli ultimi mesi hanno riguardato anche eventi sportivi, come alcuni incontri di calcio (tra i quali Pro Patria - Milan e Casale Calcio - Pro Patria dello scorso gennaio). Situazioni che hanno spinto le Forze di polizia, di intesa con l’Osservatorio nazionale sulle manifestazioni sportive, ad approvare “un piano di interventi contro ogni discriminazione negli stadi, che, allo scopo di sensibilizzare le tifoserie, prevede una giornata nazionale contro le discriminazioni, un evento a favore della legalità, e campagne di diffusione di messaggi antidiscriminatori sul web”.
 
 
 
Quando innovazione fa rima con immigrazione
Alberto Onetti
Corriere.it 26 febbraio 2013
Una marcia “virtuale” per supportare il percorso legislativo dello Startup Visa act, la nuova legge che dovrebbe creare una nuova categoria di visto per imprenditori non americani che hanno raccolto capitali da investitori istituzionali statunitensi.
Chi sono i promotori accanto al  Sindaco di New York Michael Bloomberg? Tantissimi leader di aziende high tech (tra cui il fondatore di Dropbox e quelli dei principali acceleratori di impresa)?
Perchè? Perchè il contributo dei non americani alla crescita economica e all’innovazione è fondamentale.
Alcuni dati per chi fosse scettico al riguardo:
- il 28% di tutte le aziende nate in America nel 2011 hanno “immigrant founders”
 
- il 10% delle persone impiegate nel settore privato lavorano per aziende possedute da un immigrato
 
- le aziende fondate da immigrati nel 2011 hanno generato 775 miliardi di dollari di fatturato nel 2011
 
- il 40% delle prime 500 aziende di Fortune sono state fondate da un immigrato o dal figlio di un immigrato
 
- il 76% dei brevetti registrati nel 2011 dalle prime dieci università americane sono depositati da un immigrato.
 
Numeri inconfutabili che testimoniano come l’America non possa fare a meno dei cervelli migliori dei suoi immigrati. E la normativa sui visti rappresenta una barriera ad oggi difficilissima da scalare, in modo particolare per chi atterra nella terra a stelle e strisce con nel bagaglio una nuova idea.
Startup Visa (che dovrebbe iniziare il suo iter al Congresso ad aprile) potrebbe attenuare questa barriera. Per chi volesse unirsi alla marcia qui il link. Essendo virtuale, è quindi aperta a tutti.
 
 
 
COMM.UE DIRITTI UMANI MUIZNIEK:"DUBLINO 2 INSOSTEMIBILE PER PAESI COME ITALIA, GRECIA E MALTA"
26 febbraio 2013 italiannetwork.it
Intervenendo ad una conferenza stampa a Bruxelles il commissario per i Diritti Umani della UE Nils Muiznieks ha sottolineato in tema di immigrazione che "l’unione Europea “ha molto aiutato la Grecia, ma deve aiutare anche paesi come l'Italia, Malta e la Spagna, soggetti ad un'eccessiva pressione migratoria''.
“Ho visto personalmente quanto la mancanza di solidarieta' da parte dell'Ue ha fatto ed ha significato per i migranti ed i richiedenti asilo in Italia ed in Grecia. E penso che quella di ''Dublino 2''  ( ovvero il regolamento UE secondo il quale
il migrante puo' chiedere asilo solo nel Paese di ingresso) sia una politica ingiusta ed un peso insostenibile per alcuni stati membri, come l'Italia, la Grecia, Malta'', lo ha detto il Commissario per i diritti umani del Consiglio d'Europa Nils Muiznieks. 
 
 
 
Agli immigrati venire in Italia non conviene più
Roberta Lunghini
west-info.eu 26 febbraio 2013
Nel 2011, gli ingressi per lavoro degli immigrati in Italia si sono ridotti di 2/3 rispetto al 2010. Mentre, quelli per ricongiungimento familiare di ¼. Secondo i dati recentemente diffusi da ActionAid, il nostro sta tornando a essere un paese di emigrazione. A fronte di 27mila stranieri arrivati nel 2011, infatti, se ne sono andati 50mila connazionali. Inoltre, sono sempre di più i migranti che decidono di lasciare lo Stivale per cercare fortuna altrove. Soprattutto quelli che appartengono alle categorie più deboli e che, a causa della crisi economica, hanno perso il proprio impiego.

 

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