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2013 - Ministro Angelino Alfano

28.11.2013

Terrorismo internazionale: modello italiano efficace sia sul piano nazionale che nei teatri operativi

Alla presentazione del Rapporto curato dalla Fondazione Icsa presenti i vertici delle Forze dell'ordine ed il ministro Alfano che ha ribadito: la sicurezza resta una priorità per questo governo

Alfano alla presentazione del Rapporto«Il modello italiano di prevenzione e contrasto al terrorismo internazionale e di matrice jihadista si sta rivelando efficace, sia sul piano nazionale sia nei teatri operativi, riuscendo a coniugare le esigenze di sicurezza dello Stato con quella di tutela delle libertà individuali e della privacy di ciascuno». È il quadro delineato dal Rapporto sul terrorismo internazionale di matrice jihadista presentato oggi a Roma alla presenza del ministro dell'Interno Angelino Alfano del sottosegretario alla presidenza del consiglio Marco Minniti e dei vertici di Polizia, dei Carabinieri e della Guardia di finanza.

Ad illustrare dati e analisi, il presidente della Fondazione Icsa, Leonardo Tricarico, ex capo di stato maggiore dell'Aeronautica militare e consigliere in materie di sicurezza in diversi governi.

Il terrorismo jihadista - spiega il Rapporto - sta orientando verso obiettivi economici occidentali gran parte delle sue azioni. Il nostro Paese è presente con imprese di interesse strategico in molte delle aree a rischio ed eventuali attacchi a strutture produttive e contro nostri connazionali potrebbero essere una minaccia di cui è necessario tenere conto. I Paesi nei quali si configura il rischio di attacco alle imprese italiane sono Siria, Somalia, Yemen, Pakistan, Repubblica Centrafricana, Congo e Sudan.

Il Rapporto sottolinea, in particolare, il ruolo determinante che, in questa nuova fase del terrorismo internazionale, gioca Internet. L'aspirante jihadista, attirato dalla retorica di predicatori e di leader dei principali gruppi terroristici, trova nel web il materiale per acquisire le conoscenze tecniche, come il confezionamento degli ordigni artigianali, e dopo aver selezionato in totale autonomia l'obiettivo da colpire, passa all'azione nel momento in cui si sente pronto, sapendo di rispondere a un appello alla jihad, che la leadership di Al Qaeda ha permanentemente lanciato via internet.

Dai dati emerge poi che dal 1993 a oggi i morti causati da attentati con più di 15 vittime, a livello planetario, sono stati 37.486. Dopo il valore massimo registrato nel periodo compreso tra l'11 settembre 2006 ed il 10 settembre 2007 (5.570 vittime), nell'ultimo quadriennio sono state registrate 11.735 vittime (3.122 delle quali solo tra il settembre 2012 e il settembre di quest'anno).

Il ministro dell'Interno Angelino Alfano, intervenendo alla presentazione, ha ribadito che «per questo governo la sicurezza delle città, del paese, ma anche dei nostri uomini che la assicurano è una priorità che non è venuta e mai verrà meno».

Alfano ha, inoltre, messo in guardia contro il traffico di esseri umani che sono «il luogo di coltura di possibili cellule terroristiche». Per il ministro, inoltre, «i flussi non regolari di immigrazione producono meccanismi di delusione personale: e la frustrazione di chi arriva magari con grandi aspettative e si ritrova senza lavoro e senza prospettive può generare rancore e maggiore disponibilità a farsi reclutare».





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