Roma 25 ottobre 2013

 

 

 

COMUNICATO STAMPA

 

CIR: CONSIGLIO EUROPEO SU IMMIGRAZIONE RISPOSTE INSODDISFACENTI.

 

 

 

 

 

Il Consiglio Italiano per i Rifugiati - CIR esprime la sua delusione per le conclusioni cui  giunto il Consiglio Europeo sul tema della migrazione.

 

 

 

ăDobbiamo riconoscere che c⏠stato un cambiamento importante nel linguaggio utilizzato al Consiglio Europeo: si parla in maniera diffusa dei principi di solidarietˆ e collaborazione che dovranno impregnare le future politiche europee, e questo ci sembra un risultato della politica portata avanti con fermezza dal Governo Italiano. Ma siamo allo stesso tempo fortemente delusi perchŽ non sono state introdotte le misure per lâapertura di canali di ingresso legale e protetto nel territorio dellâUnione per le persone che hanno bisogno di protezione internazionale. Con le operazioni di soccorso si potrˆ cercare di limitare le vittime nel Mediterraneo, ma senza lâapertura di un canale umanitario non si potrˆ evitare che altre persone rischieranno le loro vite in disperati viaggi via mare. Speravamo nei visti umanitari, nella possibilitˆ di chiedere asilo nei Paesi di transito, nel re insediamento: tutto questo  assente.ä dichiara Chirstopher Hein direttore del CIR.

 

 

 

Su questo versante le uniche risposte concrete identificate dal Consiglio Europeo sono quelle che rafforzano i sistemi di sorveglianza e controllo che per la prima volta vengono messi in agenda come compiti europei che dovranno essere portati avanti dallâagenzia Frontex. Sicuramente un riconoscimento importante alla posizione dellâItalia, ma il tema del soccorso in mare deve essere per˜ coniugato, e questa sembra una grande assenza, con il rispetto del diritto dâasilo. Quali saranno le regole di ingaggio delle operazioni Frontex? Dove verranno fatti sbarcare i migranti intercettati? ăDeve essere chiaro per lâItalia, come per gli altri Paesi Europei, che nŽ la Libia nŽ lâEgitto possono essere considerati porti sicuri: le missioni di pattugliamento devono servire per mettere in salvo vite e portarle sul territorio dellâUnione Europea. A questo proposito lâenfasi messa nel sottolineare lâimportanza della cooperazione coi paesi terzi, che nelle intensioni del Consiglio Europeo dovrebbe rendere pi efficace anche il ritorno dei migranti, deve obbligatoriamente sottostare al rispetto degli obblighi internazionali nei Paesi di confine e di transito per garantire la dignitˆ umana e il diritto alla protezione. Ad oggi fare accordi con la Libia che impediscano lâarrivo dei rifugiati o che favoriscano la loro riammissione sul territorio  semplicemente inimmaginabile.ä continua Christopher Hein Direttore del CIR.

 

 

 

Altra grande assenza dal tavolo delle trattative  la revisione del Regolamento Dublino III che prevede che il richiedente asilo sia legato allo Stato che per primo lo faccia entrare nel territorio dellâUnione. ăSe rimarrˆ invariato il Regolamento Dublino non solo non verrˆ rispettato il diritto di scelta individuale, ma non verrˆ neanche favorito una reale condivisione di responsabilitˆ, in termini di messa a punto di soluzioni di accoglienza, tra i diversi Stati dellâUnione Europea per quanti arriveranno con gli sbarchi sulle coste meridionali dellâUnione. Il Consiglio Europeo ha annunciato un ri-orientamento generale per il prossimo Giugno, la Task-force per il Mediterraneo cos“ come la Commissione Europea dovranno fare un intenso lavoro per ampliare e migliorare le politiche dâasilo oggi esistenti.ä conclude Hein.

 

 

 

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