DECRETO-LEGGE 14 agosto 2013, n. 93

Disposizioni urgenti in materia di sicurezza e per il contrasto della
violenza di genere,  nonche'  in  tema  di  protezione  civile  e  di
commissariamento delle province. (13G00141) 
 
 Vigente al: 17-10-2013  
 

Capo I

Prevenzione e contrasto della violenza di genere

                   IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA 
 
  Visti gli articoli 77 e 87 della Costituzione; 
  Ritenuto che il susseguirsi di eventi di gravissima efferatezza  in
danno di donne e il conseguente allarme sociale che  ne  e'  derivato
rendono necessari interventi urgenti volti a inasprire, per finalita'
dissuasive, il trattamento  punitivo  degli  autori  di  tali  fatti,
introducendo, in determinati casi, misure di prevenzione  finalizzate
alla anticipata tutela delle donne e  di  ogni  vittima  di  violenza
domestica; 
  Considerato,  altresi',  necessario  affiancare  con   urgenza   ai
predetti interventi misure  di  carattere  preventivo  da  realizzare
mediante la predisposizione  di  un  piano  di  azione  straordinario
contro  la  violenza  sessuale  e  di  genere,  che  contenga  azioni
strutturate e condivise, in ambito sociale,  educativo,  formativo  e
informativo per garantire una maggiore e piena tutela alle vittime; 
  Ravvisata la necessita' di intervenire con ulteriori misure urgenti
per alimentare  il  circuito  virtuoso  tra  sicurezza,  legalita'  e
sviluppo a sostegno del  tessuto  economico-produttivo,  nonche'  per
sostenere adeguati livelli di efficienza  del  comparto  sicurezza  e
difesa; 
  Ravvisata,  altresi',  la  necessita'  di  introdurre  disposizioni
urgenti in materia  di  ordine  e  sicurezza  pubblica  a  tutela  di
attivita' di particolare rilievo strategico,  nonche'  per  garantire
soggetti deboli, quali anziani e  minori,  e  in  particolare  questi
ultimi per quanto attiene all'accesso agli  strumenti  informatici  e
telematici, in  modo  che  ne  possano  usufruire  in  condizione  di
maggiore  sicurezza  e  senza  pregiudizio  della   loro   integrita'
psico-fisica; 
  Ritenuta  la  straordinaria  necessita'  e  urgenza  di   apportare
ulteriori modifiche e integrazioni alla legge 24  febbraio  1992,  n.
225,  in  materia  di   protezione   civile,   anche   sulla   scorta
dell'esperienza  acquisita  nel  periodo  successivo  all'entrata  in
vigore del decreto-legge 15  maggio  2012,  n.  59,  convertito,  con
modificazioni, dalla  legge  12  luglio  2012,  n.  100,  nonche'  di
introdurre disposizioni per la funzionalita' del Corpo nazionale  dei
vigili del fuoco, potenziandone l'operativita'; 
  Ritenuta  la  straordinaria  necessita'  e   urgenza   di   emanare
disposizioni   per   assicurare    legittimazione    alle    gestioni
commissariali delle  amministrazioni  provinciali  interessate  dagli
effetti della sentenza della Corte costituzionale n. 220 del 3 luglio
2013, che ha dichiarato l'illegittimita' costituzionale dell'articolo
23, commi 14, 15, 16, 17, 18, 19 e 20 del  decreto-legge  6  dicembre
2011, n. 201, convertito, con modificazioni, dalla legge 22  dicembre
2011, n. 214, e dell'articolo 17 del decreto-legge 6 luglio 2012,  n.
95, convertito, con modificazioni, dalla legge 7 agosto 2012, n. 135,
nonche' per garantire  la  continuita'  amministrativa  degli  organi
provinciali  ordinari  e  straordinari,  nelle  more  della   riforma
organica dei livelli di governo provinciale e metropolitano; 
  Vista la deliberazione del Consiglio dei Ministri,  adottata  nella
riunione del giorno 8 agosto 2013; 
  Su proposta del Presidente del Consiglio dei ministri, del Ministro
dell'interno, del Ministro del lavoro e delle politiche  sociali  con
delega alle pari  opportunita',  del  Ministro  della  giustizia,  di
concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze; 
 
                              E m a n a 
                     il seguente decreto-legge: 
 
                               Art. 1 
 
 
                 Norme in materia di maltrattamenti, 
                violenza sessuale e atti persecutori 
 
  ((1. All'articolo 61 del codice penale e'  aggiunto,  in  fine,  il
seguente numero: 
    "11-quinquies) l'avere, nei delitti non colposi contro la vita  e
l'incolumita' individuale, contro la liberta' personale  nonche'  nel
delitto di cui all'articolo 572, commesso il fatto in presenza  o  in
danno di un minore di anni diciotto ovvero in  danno  di  persona  in
stato di gravidanza". 
  1-bis. Il secondo comma dell'articolo  572  del  codice  penale  e'
abrogato. 
  1-ter. All'articolo 609-ter, primo comma,  del  codice  penale,  il
numero 5) e' sostituito dal seguente: 
    "5) nei confronti  di  persona  che  non  ha  compiuto  gli  anni
diciotto della quale il  colpevole  sia  l'ascendente,  il  genitore,
anche adottivo, il tutore")). 
  2. All'articolo 609-ter, primo comma, del codice  penale,  dopo  il
numero 5-bis) sono aggiunti i seguenti: 
    "5-ter) nei confronti di donna in stato di gravidanza; 
    5-quater) nei confronti di persona della quale il  colpevole  sia
il coniuge, anche separato o divorziato, ovvero colui che alla stessa
persona e' o e' stato legato  da  relazione  affettiva,  anche  senza
convivenza.". 
  ((2-bis. All'articolo 609-decies del codice penale  sono  apportate
le seguenti modificazioni: 
    a) al primo comma, dopo  le  parole:  "per  il  delitto  previsto
dall'articolo 609-quater" sono inserite le seguenti: "o per i delitti
previsti dagli articoli 572 e 612-bis, se commessi  in  danno  di  un
minorenne o da uno dei genitori di un minorenne in  danno  dell'altro
genitore"; 
    b) dopo il primo comma e' inserito il seguente: 
    "Qualora riguardi taluno dei delitti previsti dagli articoli 572,
609-ter e 612-bis, commessi in danno di un minorenne  o  da  uno  dei
genitori  di  un  minorenne  in   danno   dell'altro   genitore,   la
comunicazione di cui al primo comma si considera effettuata anche  ai
fini dell'adozione dei provvedimenti  di  cui  agli  articoli  155  e
seguenti, nonche' 330 e 333 del codice civile". 
  2-ter. All'articolo 612, primo comma, del codice penale, le parole:
"fino a euro  51"  sono  sostituite  dalle  seguenti:  "fino  a  euro
1.032")). 
  3. All'articolo  612-bis  del  codice  penale,  sono  apportate  le
seguenti modificazioni: 
    ((a) il secondo comma e' sostituito dal seguente: 
    "La pena e' aumentata se il fatto e' commesso dal coniuge,  anche
separato o divorziato, o da persona che  e'  o  e'  stata  legata  da
relazione affettiva  alla  persona  offesa  ovvero  se  il  fatto  e'
commesso attraverso strumenti informatici o telematici")); 
    ((b) al quarto comma, dopo il secondo  periodo  sono  inseriti  i
seguenti:  "La  remissione  della  querela   puo'   essere   soltanto
processuale. La querela e' comunque irrevocabile se il fatto e' stato
commesso mediante minacce reiterate nei modi di cui all'articolo 612,
secondo comma")). 
  4. All'articolo 8, comma 2, del decreto-legge 23 febbraio 2009,  n.
11, convertito, con modificazioni, dalla legge 23 aprile 2009, n. 38,
le  parole:  "valuta  l'eventuale  adozione  di  provvedimenti"  sono
sostituite dalle seguenti: "adotta i provvedimenti". 
  ((4-bis. All'articolo 11, comma 1, del  decreto-legge  23  febbraio
2009, n. 11, convertito, con modificazioni,  dalla  legge  23  aprile
2009, n. 38, le parole: "di atti  persecutori,  di  cui  all'articolo
612-bis  del  codice  penale,  introdotto   dall'articolo   7"   sono
sostituite dalle seguenti: "di cui agli articoli 572,  600,  600-bis,
600-ter,  anche  se  relativo  al  materiale  pornografico   di   cui
all'articolo 600-quater.1, 600-quinquies, 601, 602, 609-bis, 609-ter,
609-quater, 609-quinquies, 609-octies o 612-bis  del  codice  penale,
introdotto dall'articolo 7")). 
                               Art. 2 
 
Modifiche al codice di procedura penale e disposizioni concernenti  i
  procedimenti penali per i delitti ((contro la persona)) 
 
  1. Al  codice  di  procedura  penale  sono  apportate  le  seguenti
modificazioni: 
    ((0a) all'articolo 101,  comma  1,  sono  aggiunti,  in  fine,  i
seguenti periodi: "Al  momento  dell'acquisizione  della  notizia  di
reato il pubblico ministero e la  polizia  giudiziaria  informano  la
persona offesa dal reato di  tale  facolta'.  La  persona  offesa  e'
altresi' informata della possibilita' dell'accesso  al  patrocinio  a
spese dello Stato ai sensi dell'articolo 76  del  testo  unico  delle
disposizioni legislative e  regolamentari  in  materia  di  spese  di
giustizia, di cui al  decreto  del  Presidente  della  Repubblica  30
maggio 2002, n. 115, e successive modificazioni"; 
    0b) all'articolo 266, comma 1, dopo la lettera f-ter) e' aggiunta
la seguente: 
    "f-quater) delitto  previsto  dall'articolo  612-bis  del  codice
penale")); 
    a) all'articolo 282-bis, comma 6, dopo la  parola  "571,"  ((sono
inserite le seguenti: "582, limitatamente  alle  ipotesi  procedibili
d'ufficio o comunque aggravate,",)) le  parole  "e  609-octies"  sono
sostituite dalle seguenti: "((,)) 609-octies  e  612,  secondo  comma
((,))" ((e sono aggiunte, in fine, le seguenti parole: ",  anche  con
le modalita' di controllo previste all'articolo 275-bis")); 
    ((a-bis) all'articolo 282-quater, comma 1, e' aggiunto, in  fine,
il seguente periodo: "Quando l'imputato si sottopone positivamente ad
un programma di prevenzione della violenza  organizzato  dai  servizi
socio-assistenziali del territorio, il responsabile del  servizio  ne
da' comunicazione al pubblico ministero e al giudice  ai  fini  della
valutazione ai sensi dell'articolo 299, comma 2)); 
    b) all'articolo 299: 
      1) dopo  il  comma  2,  e'  inserito  il  seguente:  "2-bis.  I
provvedimenti di cui ai commi 1 e 2  relativi  alle  misure  previste
dagli articoli 282-bis ((, 282-ter, 283, 284, 285  e  286,  applicate
nei procedimenti aventi ad oggetto delitti commessi con violenza alla
persona,  devono  essere  immediatamente  comunicati,  a  cura  della
polizia giudiziaria, ai servizi socio-assistenziali e)) al  difensore
della persona offesa o, in mancanza di questo,  alla  persona  offesa
((...))."; 
      2) al comma 3, dopo il primo periodo, e' inserito il  seguente:
"La richiesta di revoca o di sostituzione delle misure previste dagli
articoli ((282-bis, 282-ter, 283,  284,  285  e  286,  applicate  nei
procedimenti di cui al comma 2-bis del presente articolo, che non sia
stata proposta in sede di interrogatorio  di  garanzia,  deve  essere
contestualmente notificata, a cura della parte richiedente ed a  pena
di inammissibilita', presso il difensore della persona offesa  o,  in
mancanza di questo, alla persona offesa, salvo  che  in  quest'ultimo
caso essa non abbia provveduto a dichiarare o eleggere domicilio.  Il
difensore e la persona offesa possono, nei due giorni successivi alla
notifica, presentare memorie ai sensi dell'articolo 121.  Decorso  il
predetto termine il giudice procede))." 
      3) al comma 4-bis, e' aggiunto, in fine, il  seguente  periodo:
"La richiesta di revoca o di sostituzione delle misure previste dagli
articoli ((282-bis, 282-ter, 283,  284,  285  e  286,  applicate  nei
procedimenti di cui al comma 2-bis del presente articolo, deve essere
contestualmente notificata, a cura della parte richiedente ed a  pena
di inammissibilita', presso il difensore della persona offesa  o,  in
mancanza di questo, alla persona offesa, salvo  che  in  quest'ultimo
caso essa non abbia provveduto a dichiarare o eleggere domicilio)).". 
    ((b-bis) all'articolo 350, comma 1, sono aggiunte,  in  fine,  le
seguenti parole: ", e nei casi di cui all'articolo 384-bis"; 
    b-ter) all'articolo 351, comma 1-ter, dopo le  parole:  "previsti
dagli articoli" e' inserita la  seguente:  "572,"  e  le  parole:  "e
609-undecies" sono  sostituite  dalle  seguenti:  ",  609-undecies  e
612-bis")); 
    c) all'articolo 380, comma 2, dopo la lettera l-bis) e'  aggiunta
la seguente: "l-ter) delitti di  maltrattamenti  contro  familiari  e
conviventi e  di  atti  persecutori,  previsti  dall'articolo  572  e
dall'articolo 612-bis del codice penale;"; 
    d) dopo l'articolo 384, e' inserito il  seguente:  "Art.  384-bis
(Allontanamento d'urgenza dalla casa familiare) - 1. Gli ufficiali ed
agenti di polizia giudiziaria  hanno  facolta'  di  disporre,  previa
autorizzazione  del  pubblico  ministero,  ((scritta,   oppure   resa
oralmente  e  confermata  per  iscritto,  o  per  via   telematica,))
l'allontanamento urgente dalla  casa  familiare  con  il  divieto  di
avvicinarsi ai luoghi abitualmente frequentati dalla persona  offesa,
nei confronti di chi  e'  colto  in  flagranza  dei  delitti  di  cui
all'articolo 282-bis, comma 6,  ove  sussistano  fondati  motivi  per
ritenere che le condotte criminose possano essere  reiterate  ponendo
in grave ed attuale  pericolo  la  vita  o  l'integrita'  fisica  ((o
psichica)) della persona offesa. ((La  polizia  giudiziaria  provvede
senza ritardo all'adempimento degli obblighi di informazione previsti
dall'articolo  11  del  decreto-legge  23  febbraio  2009,   n.   11,
convertito, con modificazioni, dalla legge 23 aprile 2009, n.  38,  e
successive modificazioni)). 
    2. Si applicano in quanto compatibili le disposizioni di cui agli
articoli 385 e  seguenti  del  presente  titolo.  ((Si  osservano  le
disposizioni di cui all'articolo 381, comma  3.  Della  dichiarazione
orale di  querela  si  da'  atto  nel  verbale  delle  operazioni  di
allontanamento))."; 
    e)  all'articolo  398,  comma  5-bis,  dopo  le  parole  (("dagli
articoli" e' inserita la seguente)): "572,"; 
    ((f) all'articolo 406, comma 2-ter, dopo le parole: "di cui  agli
articoli" e' inserita la seguente: "572," e le parole: "e 590,  terzo
comma," sono sostituite  dalle  seguenti:  ",  590,  terzo  comma,  e
612-bis")); 
    g) all'articolo 408, dopo il comma 3, e'  aggiunto  il  seguente:
"3-bis.  ((Per  i  delitti  commessi  con  violenza  alla  persona)),
l'avviso della richiesta di archiviazione e' in ogni caso notificato,
a cura del pubblico ministero, alla persona offesa ed il  termine  di
cui al comma 3 e' elevato a venti giorni."; 
    ((h) all'articolo  415-bis,  comma  1,  dopo  le  parole:  "e  al
difensore" sono inserite le seguenti: "nonche', quando si procede per
i reati di cui agli articoli 572 e 612-bis del codice  penale,  anche
al difensore della persona offesa o,  in  mancanza  di  questo,  alla
persona offesa")); 
    ((h-bis) all'articolo 449, comma 5, sono  aggiunti,  in  fine,  i
seguenti periodi: "Quando una persona e' stata allontanata  d'urgenza
dalla casa familiare  ai  sensi  dell'articolo  384-bis,  la  polizia
giudiziaria puo' provvedere, su disposizione del pubblico  ministero,
alla sua citazione per il giudizio direttissimo e per la  contestuale
convalida dell'arresto entro le successive quarantotto ore, salvo che
cio' pregiudichi gravemente le  indagini.  In  tal  caso  la  polizia
giudiziaria  provvede  comunque,  entro  il  medesimo  termine,  alla
citazione  per  l'udienza  di   convalida   indicata   dal   pubblico
ministero")); 
    i) all'articolo 498: 
      1) al comma 4-ter, dopo le parole "agli articoli" ((e' inserita
la seguente)): "572,"; 
      2) dopo il comma 4-ter  e'  aggiunto  il  seguente:  "4-quater.
Quando si procede per i reati previsti dal comma 4-ter, se la persona
offesa e' maggiorenne il giudice assicura che l'esame venga  condotto
anche tenendo conto della  particolare  vulnerabilita'  della  stessa
persona offesa, desunta anche dal tipo di reato per cui si procede, e
ove ritenuto opportuno, dispone, a richiesta della persona  offesa  o
del suo difensore, l'adozione di modalita' protette.". 
  2. Dopo l'articolo 132-bis, comma 1, lettera  a),  delle  norme  di
attuazione, di coordinamento e transitorie del  codice  di  procedura
penale, di cui al decreto legislativo 28  luglio  1989,  n.  271,  e'
inserita la seguente: "a-bis) ai delitti previsti dagli articoli  572
e da 609-bis a 609-octies e 612-bis del codice penale;". 
  3.  Al  comma  4-ter  dell'articolo  76  del  testo   unico   delle
disposizioni legislative e  regolamentari  in  materia  di  spese  di
giustizia, di cui al  decreto  del  Presidente  della  Repubblica  30
maggio 2002, n. 115, dopo le parole "La persona offesa dai  reati  di
cui agli articoli" sono inserite le seguenti: (("572, 583-bis," e  le
parole: "e 609-octies" sono sostituite dalle seguenti: ",  609-octies
e 612-bis")). Ai relativi oneri pari a 1 milione di euro  per  l'anno
2013 e a 2,7 milioni di euro a decorrere dall'anno 2014 si  provvede,
quanto a 1 milione di euro per l'anno 2013 e 400.000 euro per  l'anno
2014, mediante corrispondente riduzione, per i medesimi  anni,  dello
stanziamento del fondo speciale di parte corrente iscritto,  ai  fini
del bilancio triennale 2013-2015, nell'ambito del programma «Fondi di
riserva e speciali» della missione «Fondi da ripartire»  dello  stato
di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze per  l'anno
2013, allo scopo parzialmente utilizzando, quanto a 1 milione di euro
per l'anno 2013, l'accantonamento relativo al Ministero del lavoro  e
delle politiche sociali e quanto a  400.000  euro  per  l'anno  2014,
l'accantonamento relativo al Ministero degli affari esteri, e  quanto
a 2,3 milioni di euro per l'anno 2014 e  a  2,7  milioni  di  euro  a
decorrere dal 2015 mediante corrispondente  riduzione  delle  risorse
del Fondo di cui all'articolo 15, comma 5, della legge 6 luglio 2012,
n. 96. Il Ministro dell'economia e delle finanze  e'  autorizzato  ad
apportare con propri decreti le occorrenti variazioni di bilancio. 
  4. La disposizione di cui al comma 1, lettera c), entra  in  vigore
dalla data di entrata  in  vigore  della  legge  di  conversione  del
presente decreto. 
  ((4-bis.  All'articolo  4,  comma  1,  lettera  a),   del   decreto
legislativo 28 agosto 2000, n. 274, e successive modificazioni,  dopo
le parole: "alle fattispecie di cui al secondo comma  perseguibili  a
querela di parte" sono inserite le seguenti:  ",  ad  esclusione  dei
fatti commessi contro uno dei soggetti  elencati  dall'articolo  577,
secondo comma, ovvero contro il convivente")). 
                               Art. 3 
 
 
      Misura di prevenzione per condotte di violenza domestica 
 
  1. Nei casi in cui alle forze  dell'ordine  sia  segnalato  ((,  in
forma non anonima,)) un fatto che debba ritenersi riconducibile  ((ai
reati di cui agli articoli 581, nonche' 582, secondo comma, consumato
o tentato, del codice penale)), nell'ambito di violenza domestica, il
questore, anche in assenza di querela,  puo'  procedere,  assunte  le
informazioni necessarie da parte degli organi investigativi e sentite
le persone  informate  dei  fatti,  all'ammonimento  dell'autore  del
fatto. Ai fini  del  presente  articolo  si  intendono  per  violenza
domestica ((uno  o  piu'  atti,  gravi  ovvero  non  episodici)),  di
violenza fisica, sessuale, psicologica o economica che si  verificano
all'interno della famiglia o del nucleo  familiare  ((o  tra  persone
legate, attualmente o in passato, da un vincolo di  matrimonio  o  da
una relazione affettiva)), indipendentemente dal fatto  che  l'autore
di tali atti condivida o abbia condiviso la stessa residenza  con  la
vittima. 
  2.  Si  applicano,   in   quanto   compatibili,   le   disposizioni
dell'articolo 8, commi 1 e 2, del decreto-legge 23 febbraio 2009,  n.
11, convertito, con modificazioni, dalla legge 23 aprile 2009, n.  38
((,  come  modificato  dal  presente  decreto)).  Il  questore   puo'
richiedere al  prefetto  del  luogo  di  residenza  del  destinatario
dell'ammonimento l'applicazione della misura della sospensione  della
patente di guida per un periodo  da  uno  a  tre  mesi.  Il  prefetto
dispone la sospensione della patente di guida ai sensi  dell'articolo
218 del ((codice della strada, di cui  al))  decreto  legislativo  30
aprile 1992, n. 285. Il prefetto non da' luogo alla sospensione della
patente di guida qualora, tenuto conto  delle  condizioni  economiche
del  nucleo   familiare,   risulti   che   le   esigenze   lavorative
dell'interessato non possono essere garantite  con  il  rilascio  del
permesso di cui all'articolo 218, ((comma  2)),  del  citato  decreto
legislativo n. 285 del 1992. 
  3.  Il  Ministero  dell'interno  -  Dipartimento   della   pubblica
sicurezza, anche attraverso i dati contenuti nel Centro  elaborazione
dati di cui all'articolo 8  della  legge  1°  aprile  1981,  n.  121,
elabora annualmente un'analisi criminologica della violenza di genere
che  costituisce  un'autonoma  sezione  della  relazione  annuale  al
Parlamento di cui all'articolo 113 della predetta legge  n.  121  del
1981. 
  4. In ogni atto del procedimento per l'adozione dell'ammonimento di
cui al comma 1 devono essere omesse le generalita' ((del)) segnalante
((, salvo che la segnalazione risulti  manifestamente  infondata.  La
segnalazione  e'  utilizzabile  soltanto  ai  fini   dell'avvio   del
procedimento)). 
  5. Le misure di cui al comma 1 dell'articolo 11  del  decreto-legge
23 febbraio 2009, n. 11, convertito, con modificazioni,  dalla  legge
23 aprile 2009, n. 38, trovano altresi' applicazione nei casi in  cui
le forze dell'ordine, i presidi sanitari e le  istituzioni  pubbliche
ricevono dalla vittima notizia ((dei reati di cui agli articoli 581 e
582 del codice penale nell'ambito della violenza domestica di cui  al
comma 1 del presente articolo)). 
  ((5-bis.  Quando  il  questore  procede  all'ammonimento  ai  sensi
dell'articolo  8  del  decreto-legge  23  febbraio   2009,   n.   11,
convertito, con modificazioni, dalla legge 23  aprile  2009,  n.  38,
come modificato  dal  presente  decreto,  e  del  presente  articolo,
informa senza indugio l'autore del fatto circa i servizi  disponibili
sul territorio, inclusi i consultori familiari, i servizi  di  salute
mentale e i servizi per le dipendenze, come individuati dal Piano  di
cui all'articolo 5, finalizzati ad intervenire  nei  confronti  degli
autori di violenza domestica o di genere)). 
                               Art. 4 
 
 
       Tutela per gli stranieri vittime di violenza domestica 
 
  1.  Dopo  l'articolo  18  del  testo   unico   delle   disposizioni
concernenti la disciplina dell'immigrazione e norme sulla  condizione
dello straniero di cui al decreto legislativo 25 luglio 1998, n. 286,
e' ((inserito)) il seguente: 
"Art. 18-bis (Permesso  di  soggiorno  per  le  vittime  di  violenza
                             domestica) 
    "1. Quando, nel corso di operazioni di polizia, di indagini o  di
un procedimento per taluno dei delitti previsti dagli  articoli  572,
582, 583, 583-bis, 605, 609-bis e 612-bis del codice penale o per uno
dei delitti  previsti  dall'articolo  380  del  codice  di  procedura
penale, commessi sul  territorio  nazionale  in  ambito  di  violenza
domestica,  siano  accertate  situazioni  di  violenza  o  abuso  nei
confronti di uno straniero ed emerga un concreto ed attuale  pericolo
per la sua incolumita', come conseguenza della  scelta  di  sottrarsi
alla medesima violenza o per effetto  delle  dichiarazioni  rese  nel
corso delle indagini preliminari o del giudizio, il  questore,  ((con
il parere favorevole dell'autorita' giudiziaria procedente ovvero  su
proposta di quest'ultima)), rilascia  un  permesso  di  soggiorno  ai
sensi dell'articolo 5,  comma  6,  per  consentire  alla  vittima  di
sottrarsi alla violenza. Ai fini del presente articolo, si  intendono
per  violenza  domestica  ((uno  o  piu'  atti,  gravi   ovvero   non
episodici)), di violenza fisica, sessuale,  psicologica  o  economica
che si verificano all'interno della famiglia o del nucleo familiare o
((tra persone legate, attualmente o in  passato,  da  un  vincolo  di
matrimonio o da  una  relazione  affettiva)),  indipendentemente  dal
fatto che l'autore di tali atti condivida o abbia condiviso la stessa
residenza con la vittima. 
    2. Con la proposta o il parere di cui al comma 1, sono comunicati
al  questore  gli  elementi  da  cui  risulti  la  sussistenza  delle
condizioni ivi indicate, con particolare riferimento alla gravita' ed
attualita' del pericolo per l'incolumita' personale. 
    3. Il medesimo permesso di soggiorno puo' essere  rilasciato  dal
questore quando le situazioni di violenza o abuso emergano nel  corso
di interventi assistenziali ((dei centri  antiviolenza,  dei  servizi
sociali  territoriali   o))   dei   servizi   sociali   specializzati
nell'assistenza delle vittime di violenza. In tal caso la sussistenza
degli elementi e delle condizioni di cui al comma 2 e'  valutata  dal
questore sulla base della  relazione  redatta  dai  medesimi  servizi
sociali. ((Ai fini del rilascio del permesso di soggiorno e' comunque
richiesto il parere dell'autorita' giudiziaria  competente  ai  sensi
del comma 1)). 
    4. Il permesso di soggiorno di cui ai commi 1 e 3 e' revocato  in
caso  di  condotta  incompatibile  con  le  finalita'  dello  stesso,
segnalata  dal  procuratore  della  Repubblica  o,  per   quanto   di
competenza, dai  servizi  sociali  di  cui  al  coma  3,  o  comunque
accertata dal questore, ovvero quando vengono meno le condizioni  che
ne hanno giustificato il rilascio. 
    ((4-bis. Nei confronti  dello  straniero  condannato,  anche  con
sentenza non  definitiva,  compresa  quella  adottata  a  seguito  di
applicazione della pena su richiesta ai sensi dell'articolo  444  del
codice di procedura penale, per uno dei delitti di cui al comma 1 del
presente articolo, commessi in ambito di violenza domestica,  possono
essere disposte la revoca del permesso di soggiorno e l'espulsione ai
sensi dell'articolo 13 del presente testo unico)). 
    5. Le disposizioni del presente articolo si applicano, in  quanto
compatibili, anche ai cittadini di Stati membri dell'Unione europea e
ai loro familiari.". 
                               Art. 5 
(( (Piano d'azione straordinario contro la  violenza  sessuale  e  di
                             genere). )) 
 
  ((1.  Il  Ministro  delegato  per  le  pari   opportunita',   anche
avvalendosi del Fondo per le politiche relative  ai  diritti  e  alle
pari opportunita', di cui all'articolo 19, comma 3, del decreto-legge
4 luglio 2006, n. 223, convertito, con modificazioni, dalla  legge  4
agosto 2006, n. 248, elabora, con il contributo delle amministrazioni
interessate, delle associazioni di donne impegnate nella lotta contro
la violenza e dei centri antiviolenza, e  adotta,  previa  intesa  in
sede di Conferenza unificata ai  sensi  del  decreto  legislativo  28
agosto 1997, n. 281,  un  "Piano  d'azione  straordinario  contro  la
violenza sessuale e di genere", di seguito  denominato  "Piano",  che
deve essere predisposto  in  sinergia  con  la  nuova  programmazione
dell'Unione europea per il periodo 2014-2020. 
  2. Il Piano, con  l'obiettivo  di  garantire  azioni  omogenee  nel
territorio nazionale, persegue le seguenti finalita': 
    a)  prevenire  il  fenomeno  della  violenza  contro   le   donne
attraverso l'informazione e la sensibilizzazione della collettivita',
rafforzando la consapevolezza degli uomini e dei ragazzi nel processo
di eliminazione della violenza contro le donne e nella soluzione  dei
conflitti nei rapporti interpersonali; 
    b) sensibilizzare gli operatori dei  settori  dei  media  per  la
realizzazione di una comunicazione e informazione, anche commerciale,
rispettosa della rappresentazione di genere e, in particolare,  della
figura  femminile  anche   attraverso   l'adozione   di   codici   di
autoregolamentazione da parte degli operatori medesimi; 
    c) promuovere un'adeguata formazione del personale  della  scuola
alla relazione e contro la violenza e la discriminazione di genere  e
promuovere, nell'ambito delle indicazioni nazionali per il  curricolo
della scuola dell'infanzia e del primo  ciclo  di  istruzione,  delle
indicazioni nazionali per  i  licei  e  delle  linee  guida  per  gli
istituti tecnici  e  professionali,  nella  programmazione  didattica
curricolare ed extracurricolare delle scuole di ogni ordine e  grado,
la sensibilizzazione, l'informazione e la formazione  degli  studenti
al fine di prevenire la violenza  nei  confronti  delle  donne  e  la
discriminazione   di    genere,    anche    attraverso    un'adeguata
valorizzazione della tematica nei libri di testo; 
    d) potenziare le forme di assistenza e  di  sostegno  alle  donne
vittime di violenza e ai loro figli attraverso modalita' omogenee  di
rafforzamento  della  rete  dei  servizi  territoriali,  dei   centri
antiviolenza e dei  servizi  di  assistenza  alle  donne  vittime  di
violenza; 
    e) garantire la  formazione  di  tutte  le  professionalita'  che
entrano in contatto con fatti di violenza di genere o di stalking; 
    f)  accrescere  la  protezione  delle   vittime   attraverso   il
rafforzamento  della  collaborazione   tra   tutte   le   istituzioni
coinvolte; 
    g) promuovere lo sviluppo e l'attivazione, in tutto il territorio
nazionale, di azioni, basate su metodologie  consolidate  e  coerenti
con  linee  guida  appositamente  predisposte,  di  recupero   e   di
accompagnamento dei soggetti responsabili di atti di  violenza  nelle
relazioni affettive, al fine di favorirne il recupero e di limitare i
casi di recidiva; 
    h)  prevedere   una   raccolta   strutturata   e   periodicamente
aggiornata, con cadenza almeno annuale, dei dati  del  fenomeno,  ivi
compreso il censimento dei centri antiviolenza, anche  attraverso  il
coordinamento delle banche di dati gia' esistenti; 
    i) prevedere specifiche azioni positive che tengano  anche  conto
delle competenze delle amministrazioni impegnate  nella  prevenzione,
nel contrasto e nel sostegno delle vittime di violenza di genere e di
stalking  e  delle  esperienze  delle   associazioni   che   svolgono
assistenza nel settore; 
    l) definire un sistema strutturato  di  governance  tra  tutti  i
livelli di governo, che si basi  anche  sulle  diverse  esperienze  e
sulle  buone  pratiche  gia'  realizzate  nelle  reti  locali  e  sul
territorio. 
  3.  Il  Ministro  delegato  per  le  pari  opportunita'   trasmette
annualmente alle Camere una relazione sull'attuazione del Piano. 
  4. Per il finanziamento  del  Piano,  il  Fondo  per  le  politiche
relative ai diritti e alle pari opportunita' e'  incrementato  di  10
milioni di euro per  l'anno  2013.  Al  relativo  onere  si  provvede
mediante corrispondente riduzione dell'autorizzazione di spesa di cui
all'articolo 61, comma 22, del decreto-legge 25 giugno 2008, n.  112,
convertito, con modificazioni, dalla legge 6 agosto 2008, n.  133,  e
successive modificazioni. 
  5.  All'attuazione  delle  disposizioni  contenute   nel   presente
articolo, fatto salvo  quanto  previsto  dal  comma  4  del  medesimo
articolo e dall'articolo 5-bis, si provvede mediante l'utilizzo delle
risorse umane, strumentali e finanziarie disponibili  a  legislazione
vigente,  senza  nuovi  o  maggiori  oneri  a  carico  della  finanza
pubblica)). 
                             Art. 5-bis 
     (( (Azioni per i centri antiviolenza e le case-rifugio). )) 
 
  ((1. Al fine di dare attuazione a quanto previsto dall'articolo  5,
comma 2, lettera d), del presente decreto, il Fondo per le  politiche
relative ai diritti e alle pari opportunita', di cui all'articolo 19,
comma 3, del decreto-legge 4 luglio 2006,  n.  223,  convertito,  con
modificazioni, dalla legge 4 agosto 2006, n. 248, e' incrementato  di
10 milioni di euro per l'anno 2013, di 7 milioni di euro  per  l'anno
2014 e di 10 milioni di euro annui a  decorrere  dall'anno  2015.  Al
relativo onere si provvede, quanto a 10 milioni di  euro  per  l'anno
2013, mediante corrispondente riduzione dell'autorizzazione di  spesa
di cui all'articolo 61, comma 22, del decreto-legge 25  giugno  2008,
n. 112, convertito, con modificazioni, dalla legge 6 agosto 2008,  n.
133, e successive modificazioni, e, quanto a 7 milioni  di  euro  per
l'anno 2014 e a 10 milioni di euro annui a decorrere dall'anno  2015,
mediante corrispondente riduzione dell'autorizzazione di spesa di cui
all'articolo 10, comma 5, del decreto-legge 29 novembre 2004, n. 282,
convertito, con modificazioni, dalla legge 27 dicembre 2004, n.  307,
relativa al Fondo per interventi strutturali di  politica  economica.
Il  Ministro  dell'economia  e  delle  finanze  e'   autorizzato   ad
apportare, con propri decreti, le occorrenti variazioni di bilancio. 
  2. Il Ministro delegato per le pari opportunita', previa intesa  in
sede di Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni
e le province autonome di Trento e di Bolzano, provvede annualmente a
ripartire tra le regioni le risorse di cui al comma 1 tenendo conto: 
    a)  della  programmazione  regionale  e  degli  interventi   gia'
operativi per contrastare la violenza nei confronti delle donne; 
    b) del numero dei centri antiviolenza  pubblici  e  privati  gia'
esistenti in ogni regione; 
    c)  del  numero  delle  case-rifugio  pubbliche  e  private  gia'
esistenti in ogni regione; 
    d) della necessita'  di  riequilibrare  la  presenza  dei  centri
antiviolenza e delle case-rifugio  in  ogni  regione,  riservando  un
terzo dei fondi disponibili all'istituzione  di  nuovi  centri  e  di
nuove case-rifugio al fine di raggiungere l'obiettivo previsto  dalla
raccomandazione Expert Meeting  sulla  violenza  contro  le  donne  -
Finlandia, 8-10 novembre 1999. 
  3. I centri antiviolenza e le case-rifugio, alle quali e' garantito
l'anonimato, sono promossi da: 
    a) enti locali, in forma singola o associata; 
    b)  associazioni  e  organizzazioni  operanti  nel  settore   del
sostegno e dell'aiuto alle donne vittime  di  violenza,  che  abbiano
maturato esperienze e competenze specifiche in  materia  di  violenza
contro le donne, che utilizzino una metodologia di accoglienza basata
sulla relazione tra donne, con personale specificamente formato; 
    c) soggetti di cui alle lettere a) e b), di concerto, d'intesa  o
in forma consorziata. 
  4. I centri antiviolenza  e  le  case-rifugio  operano  in  maniera
integrata con la rete  dei  servizi  socio-sanitari  e  assistenziali
territoriali, tenendo conto  delle  necessita'  fondamentali  per  la
protezione  delle  persone  che  subiscono  violenza,  anche  qualora
svolgano funzioni di servizi specialistici. 
  5. Indipendentemente dalle metodologie  di  intervento  adottate  e
dagli specifici profili professionali degli operatori  coinvolti,  la
formazione delle figure professionali dei centri antiviolenza e delle
case-rifugio promuove un approccio integrato alle fenomenologie della
violenza, al  fine  di  garantire  il  riconoscimento  delle  diverse
dimensioni  della  violenza   subita   dalle   persone,   a   livello
relazionale, fisico, psicologico, sociale, culturale ed economico. Fa
altresi'  parte  della  formazione   degli   operatori   dei   centri
antiviolenza e delle case-rifugio il riconoscimento delle  dimensioni
della violenza riconducibili alle diseguaglianze di genere. 
  6.  Le  regioni  destinatarie  delle  risorse  oggetto  di  riparto
presentano al Ministro delegato per le pari opportunita', entro il 30
marzo di ogni anno, una relazione concernente le iniziative  adottate
nell'anno precedente a valere sulle risorse medesime. 
  7. Sulla base delle informazioni fornite dalle regioni, il Ministro
delegato per le pari opportunita' presenta alle Camere, entro  il  30
giugno di ogni anno, una relazione  sullo  stato  di  utilizzo  delle
risorse stanziate ai sensi del presente articolo)). 

Capo II

Norme in materia di sicurezza per lo sviluppo, di tutela
dell'ordine e della sicurezza pubblica e per la prevenzione e il
contrasto di fenomeni di particolare allarme sociale

                               Art. 6 
 
Disposizioni finanziarie concernenti l'accelerazione degli interventi
  del PON  Sicurezza  nelle  regioni  del  Mezzogiorno,  il  comparto
  sicurezza e difesa e la chiusura dell'emergenza nord Africa 
 
  1.  Al  fine  di  assicurare  l'integrale  utilizzo  delle  risorse
((dell'Unione europea)) relative  al  Programma  operativo  nazionale
"Sicurezza per lo Sviluppo - Obiettivo  Convergenza  2007-2013",  ((a
valere sul fondo di rotazione di cui all'articolo 5  della  legge  16
aprile 1987, n. 183, e' autorizzata l'anticipazione, nei limiti delle
risorse disponibili, su richiesta del Ministero  dell'interno,  delle
quote di contributi europei))  e  statali  previste  per  il  periodo
2007-2013. Per il reintegro delle somme anticipate dal Fondo  di  cui
al periodo precedente, si provvede, per  la  parte  ((europea)),  con
imputazione agli accrediti disposti dall'Unione europea a  titolo  di
rimborso  delle  spese  effettivamente  sostenute  e,  per  la  parte
statale, con imputazione agli stanziamenti autorizzati in favore  del
medesimo programma nell'ambito delle procedure previste  dalla  legge
16 aprile 1987, n. 183. 
  2. Al fine di assicurare la funzionalita' del Comparto sicurezza  e
difesa per l'esercizio finanziario 2013, la riduzione di cui al comma
2-bis dell'articolo 9  del  decreto-legge  31  maggio  2010,  n.  78,
convertito, ((con modificazioni,)) dalla legge  30  luglio  2010,  n.
122, non si applica alle Forze di polizia e alle Forze armate,  ferma
restando  per  le  stesse  Forze  l'applicazione,  per  l'anno  2014,
dell'articolo 16, comma 1, del decreto-legge 6 luglio  2011,  n.  98,
convertito, ((con modificazioni,)) dalla legge  15  luglio  2011,  n.
111, con riferimento anche al medesimo articolo 9, comma 2-bis. 
  3. All'onere derivante dall'attuazione del comma 2,  pari  ad  euro
6.299.662,00 per l'anno 2013, si provvede, quanto a euro  4  milioni,
mediante corrispondente utilizzo delle  somme  disponibili  in  conto
residui dell'autorizzazione di spesa di  cui  all'articolo  3,  comma
155, ((secondo periodo)), della legge 24 dicembre 2003, n.  350,  che
sono  versate  all'entrata  del   bilancio   dello   Stato   per   la
riassegnazione ai pertinenti capitoli di  spesa  del  bilancio  dello
Stato per le finalita' di cui al presente articolo, e, quanto a  euro
2.299.662,00, mediante corrispondente riduzione per l'anno 2013 della
medesima autorizzazione. Il Ministro dell'economia e delle finanze e'
autorizzato a disporre, con propri decreti, le occorrenti  variazioni
di bilancio. 
  4. All'articolo 18, comma 3, della legge 7  agosto  1990,  n.  232,
sono apportate le seguenti modificazioni: 
    a) le parole: "il cui importo giornaliero non  potra',  comunque,
eccedere la misura di lire 10.000 pro capite," sono sostituite  dalle
seguenti: "il cui importo giornaliero non  potra',  comunque,  essere
inferiore a quanto stabilito nelle vigenti convenzioni,"; 
    b) le parole "di  concerto  con  il  Ministro  del  tesoro"  sono
sostituite dalle seguenti: "di concerto con il Ministro dell'economia
e delle finanze e con il Ministro per la pubblica  amministrazione  e
la semplificazione". 
  5. A valere sulle disponibilita' del fondo di cui all'articolo  23,
comma 11, del decreto-legge 6 luglio 2012,  n.  95,  convertito,  con
modificazioni, dalla legge 7 agosto  2012,  n.  135,  sono  assegnate
((per l'anno 2013)) ai pertinenti capitoli dello stato di  previsione
del Ministero dell'interno la somma di 231.822.000 euro e la somma di
16.964.138 euro al Fondo nazionale di protezione civile, per le spese
sostenute  in  conseguenza  dello  stato  di   emergenza   umanitaria
verificatosi nel territorio nazionale  in  relazione  all'eccezionale
afflusso di cittadini appartenenti  ai  paesi  del  nord  Africa.  Il
Ministro dell'economia e delle finanze e' autorizzato  ad  apportare,
con propri decreti, le occorrenti variazioni  di  bilancio  anche  in
conto residui. 
                             Art. 6-bis 
(( (Accordi territoriali di sicurezza integrata per lo sviluppo). )) 
 
  ((1. Per le  aree  interessate  da  insediamenti  produttivi  o  da
infrastrutture logistiche ovvero da progetti  di  riqualificazione  e
riconversione  di  siti  industriali  o  commerciali  dismessi  o  da
progetti di valorizzazione dei beni di proprieta' pubblica o da altre
iniziative di sviluppo territoriale, gli  accordi  tra  il  Ministero
dell'interno e le regioni e  gli  enti  locali,  stipulati  ai  sensi
dell'articolo 1, comma 439, della legge 27  dicembre  2006,  n.  296,
possono prevedere la contribuzione di altri enti pubblici, anche  non
economici,  e  di   soggetti   privati,   finalizzata   al   sostegno
strumentale, finanziario e logistico delle  attivita'  di  promozione
della sicurezza dei cittadini, del controllo  del  territorio  e  del
soccorso pubblico. Per  le  predette  contribuzioni  non  si  applica
l'articolo 1, comma 46, della legge 23 dicembre 2005, n. 266. 
  2. Gli accordi di cui al comma 1 possono anche prevedere,  ai  fini
del contenimento della spesa, forme di ottimizzazione delle modalita'
di impiego dei mezzi strumentali delle Forze di polizia e  del  Corpo
nazionale dei vigili del fuoco, per le quali e' consentito, anche  in
deroga alle disposizioni vigenti in materia di contabilita'  pubblica
e comunque nel rispetto della legge 9 luglio 1990, n. 185, il ricorso
alla permuta di materiali o di prestazioni. In tal caso, l'accordo e'
soggetto  a  specifica  autorizzazione  del  Ministero  dell'interno,
rilasciata d'intesa con il Ministero dell'economia e  delle  finanze.
Si applicano, in quanto compatibili, gli articoli da 569  a  574  del
testo  unico  delle  disposizioni   regolamentari   in   materia   di
ordinamento  militare,  di  cui  al  decreto  del  Presidente   della
Repubblica 15 marzo 2010, n. 90, e successive modificazioni. In  caso
di accordi tra enti pubblici, anche non economici,  la  permuta  puo'
prevedere anche la cessione diretta di beni di proprieta' pubblica in
cambio di prestazioni o di finanziamenti volti alla  ristrutturazione
di altri beni di proprieta' pubblica destinati a presidi di  polizia.
Restano fermi i controlli di regolarita' amministrativa  e  contabile
previsti dalle norme vigenti. Con decreto del Ministro  dell'interno,
adottato di concerto con il Ministro dell'economia e  delle  finanze,
ai sensi dell'articolo 17, comma 3, della legge 23  agosto  1988,  n.
400, sono definite ulteriori modalita' attuative del presente  comma,
nonche' individuate eccezionali esigenze per  le  quali  puo'  essere
altresi' consentito il ricorso alla predetta permuta. 
  3. Relativamente alle aree di cui al  comma  1,  il  prefetto  puo'
assumere iniziative volte alla  semplificazione  e  all'accelerazione
della conclusione dei procedimenti amministrativi di competenza degli
enti pubblici interessati, anche indirettamente,  alla  realizzazione
dei  progetti  di  sviluppo  territoriale.  Ove  riguardino  beni  di
proprieta' pubblica, gli accordi di cui  al  presente  articolo  sono
conclusi d'intesa con il Ministero dell'economia e delle finanze)). 
                               Art. 7 
 
Disposizioni in materia di  arresto  in  flagranza  in  occasione  di
  manifestazioni sportive e per il contrasto alle rapine, nonche'  in
  materia di concorso delle Forze armate nel controllo del territorio 
 
  1. All'articolo 8, comma 1-quinquies, della legge 13 dicembre 1989,
n. 401, le parole: "30 giugno 2013" sono sostituite  dalle  seguenti:
"30 giugno 2016.". 
  2. All'articolo 628, terzo comma, del codice penale, sono apportate
le seguenti modificazioni: 
    a) al numero 3-bis),  dopo  le  parole  "articolo  624-bis"  sono
aggiunte le seguenti: "o in luoghi tali da ostacolare la  pubblica  o
privata difesa"; 
    b) dopo il numero 3-quater), ((e' aggiunto il seguente)): 
      "3-quinquies) se il fatto e' commesso nei confronti di  persona
ultrasessantacinquenne; 
      3-sexies) ((CAPOVERSO SOPPRESSO DALLA L. 15  OTTOBRE  2013,  N.
119)).". 
  ((3. All'articolo 24, comma 74, primo periodo, del decreto-legge 1º
luglio 2009, n. 78, convertito,  con  modificazioni,  dalla  legge  3
agosto 2009, n. 102, la parola: "interamente" e' soppressa e dopo  le
parole: "destinate a servizi  di  perlustrazione  e  pattuglia"  sono
inserite le seguenti: "nonche'  di  vigilanza  di  siti  e  obiettivi
sensibili")). 
  ((3-bis. All'articolo 260 del codice penale e' aggiunto,  in  fine,
il  seguente  comma:  "Le  disposizioni  del  presente  articolo   si
applicano, altresi', agli immobili adibiti a sedi  di  ufficio  o  di
reparto o a deposito di materiali dell'Amministrazione della pubblica
sicurezza, l'accesso ai quali sia vietato per  ragioni  di  sicurezza
pubblica")). 
  4. All'articolo 682 del codice penale ((e' aggiunto,  in  fine,  il
seguente comma)): "Le disposizioni del ((primo comma)) si  applicano,
altresi', agli immobili adibiti a sedi di ufficio,  di  reparto  o  a
deposito di materiali dell'Amministrazione della pubblica  sicurezza,
il cui accesso e' vietato per ragioni di sicurezza pubblica.". 
                             Art. 7-bis 
(( (Operazioni congiunte nell'ambito  di  accordi  internazionali  di
                            polizia). )) 
 
  ((1. Agli appartenenti agli organi di polizia  degli  Stati  membri
dell'Unione europea e degli  altri  Stati  esteri,  distaccati  dalle
autorita' competenti, che partecipano  nel  territorio  nazionale  ad
operazioni congiunte disposte  sulla  base  e  secondo  le  modalita'
indicate da accordi internazionali di cooperazione  di  polizia  sono
attribuite le funzioni di ufficiale o agente di pubblica sicurezza  e
di ufficiale o agente di polizia giudiziaria secondo quanto  previsto
dalla normativa nazionale e dai medesimi accordi. 
  2.  Fatte  salve  diverse  disposizioni  contenute   nei   trattati
internazionali ratificati dall'Italia,  nei  casi  contemplati  dagli
accordi di cui al comma  1,  l'uso  delle  armi  di  servizio  e  del
relativo munizionamento, che siano stati preventivamente  autorizzati
dallo Stato, e' consentito unicamente in  caso  di  legittima  difesa
secondo quanto previsto dalla normativa nazionale. Nei medesimi casi,
ai veicoli utilizzati nel territorio nazionale dal personale  di  cui
al comma 1 si applicano le  stesse  norme  nazionali  in  materia  di
circolazione stradale previste  per  l'espletamento  dei  servizi  di
polizia, comprese quelle concernenti le  prerogative  di  impiego  di
dispositivi sonori e luminosi e di passaggio ai pedaggi. 
  3.  Fatte  salve  diverse  disposizioni  contenute   nei   trattati
internazionali ratificati dall'Italia, la  responsabilita'  civile  e
penale degli appartenenti agli organi di polizia degli  Stati  membri
dell'Unione europea e  degli  altri  Stati  esteri  che  operano  nel
territorio nazionale ai sensi del comma 2 e' regolata  dagli  accordi
di cooperazione di cui  al  medesimo  comma  e,  in  mancanza,  dalla
normativa nazionale)). 
                               Art. 8 
 
 
Contrasto  al  fenomeno  dei  furti  in   danno   di   infrastrutture
                   energetiche e di comunicazione 
 
  1. Al codice penale sono apportate le seguenti modificazioni: 
    a)  all'articolo  625,  primo  comma,  dopo  il  numero   7)   e'
((inserito)) il seguente: 
      "7-bis) se il fatto e'  commesso  su  componenti  metalliche  o
altro materiale sottratto ad infrastrutture destinate  all'erogazione
di energia, di servizi di trasporto, di telecomunicazioni o di  altri
servizi pubblici e gestite da  soggetti  pubblici  o  da  privati  in
regime di concessione pubblica;"; 
    b) all'articolo 648,  primo  comma,  e'  aggiunto,  in  fine,  il
seguente periodo: "La pena e'  aumentata  quando  il  fatto  riguarda
denaro o cose provenienti da delitti di  rapina  aggravata  ai  sensi
dell'articolo 628, terzo comma,  di  estorsione  aggravata  ai  sensi
dell'articolo 629, secondo comma, ovvero di furto aggravato ai  sensi
dell'articolo 625, primo comma, n. 7-bis).". 
  2. All'articolo 380, comma 2, lettera e), del codice  di  procedura
penale, dopo le parole "numeri 2),  prima  ipotesi,  3)  e  5)"  sono
inserite le seguenti: ", nonche' 7-bis)" e  dopo  la  lettera  f)  e'
inserita la seguente: "f-bis) delitto di  ricettazione,  nell'ipotesi
aggravata di cui all'articolo 648, primo  comma,  ((secondo  periodo,
del codice penale));". 
                               Art. 9 
 
 
  Frode informatica commessa con sostituzione d'identita' digitale 
 
  1. All'articolo  640-ter  del  codice  penale,  sono  apportate  le
seguenti modificazioni: 
    a) dopo il secondo comma, e' inserito il seguente: 
      "La pena e' della reclusione da due a sei anni e della multa da
euro 600 a euro 3.000 se il fatto e' commesso con ((furto o  indebito
utilizzo)) dell'identita' digitale in danno di uno o piu' soggetti."; 
    b) ((al terzo comma)), dopo le parole "di cui  al  secondo"  sono
inserite le seguenti: "e terzo". 
  2. ((COMMA SOPPRESSO DALLA L. 15 OTTOBRE 2013, N. 119)). 
  3. Al decreto legislativo 13 agosto 2010, n. 141, sono apportate le
seguenti modificazioni: 
    a) all'articolo 30-ter, dopo il comma 7, e' inserito il seguente: 
      "7-bis. Fatto salvo quanto previsto dal  comma  7,  nell'ambito
dello svolgimento della propria  specifica  attivita',  gli  aderenti
possono   inviare   all'ente   gestore    richieste    di    verifica
dell'autenticita' dei dati  contenuti  nella  documentazione  fornita
dalle persone fisiche nei casi in cui  ritengono  utile,  sulla  base
della valutazione degli  elementi  acquisiti,  accertare  l'identita'
delle medesime."; 
    b) ((LETTERA SOPPRESSA DALLA L. 15 OTTOBRE 2013, N. 119)). 
                             Art. 9-bis 
(( (Adeguamento dei requisiti essenziali di sicurezza degli  articoli
pirotecnici  in  attuazione  dell'articolo  47,  paragrafo  2,  della
direttiva 2013/29/UE del Parlamento europeo e del Consiglio,  del  12
                          giugno 2013). )) 
 
  ((1. Il punto 4) della prima sezione  dell'allegato  I  annesso  al
decreto legislativo 4 aprile 2010, n. 58, e' sostituito dal seguente: 
  "4)  Gli  articoli  pirotecnici  non  devono  contenere   esplosivi
detonanti diversi da polvere nera o  miscele  ad  effetto  lampo,  ad
eccezione degli articoli  pirotecnici  di  categoria  P1,  P2  o  T2,
nonche' dei fuochi d'artificio  di  categoria  4  che  soddisfino  le
seguenti condizioni: 
    a) l'esplosivo detonante  non  puo'  essere  facilmente  estratto
dall'articolo pirotecnico; 
    b) per la categoria P1, l'articolo pirotecnico non puo' avere una
funzione di detonante o non puo',  com'e'  progettato  e  fabbricato,
innescare esplosivi secondari; 
    c) per le  categorie  4,  T2  e  P2,  l'articolo  pirotecnico  e'
progettato in  modo  da  non  funzionare  come  detonante  o,  se  e'
progettato  per  la  detonazione,  non  puo',  com'e'  progettato   e
fabbricato, innescare esplosivi secondari". 
  2. Le disposizioni di cui all'articolo 18,  comma  7,  del  decreto
legislativo  4  aprile  2010,  n.  58,  si   applicano   anche   alle
autorizzazioni concesse relative  alle  istanze  presentate  entro  i
termini di cui al comma 6 del medesimo articolo)). 

Capo III

Norme in tema di protezione civile

                               Art. 10 
 
 
            Modifiche alla legge 24 febbraio 1992, n. 225 
 
  1. All'articolo 5, della legge  24  febbraio  1992,  n.  225,  sono
apportate le seguenti modifiche: 
    a) il comma 1, e' sostituito dal seguente: 
      "1. Al verificarsi degli eventi di cui all'articolo 2, comma 1,
lettera c), ovvero nella loro imminenza, il Consiglio  dei  ministri,
su proposta del Presidente del Consiglio dei ministri, ovvero, su sua
delega, di un Ministro con portafoglio o del Sottosegretario di Stato
alla Presidenza del Consiglio dei ministri segretario del  Consiglio,
formulata anche su richiesta del Presidente della regione interessata
e comunque  acquisitane  l'intesa,  delibera  lo  stato  d'emergenza,
fissandone la durata e determinandone l'estensione  territoriale  con
specifico riferimento alla natura e alla qualita'  degli  eventi  ((e
disponendo in ordine all'esercizio  del  potere  di  ordinanza)).  La
delibera  individua  le  risorse  finanziarie  destinate   ai   primi
interventi ((di emergenza)) nelle more della ricognizione  in  ordine
agli effettivi ed indispensabili fabbisogni da parte del  Commissario
delegato  e  autorizza  la  spesa  nell'ambito  ((del  Fondo  per  le
emergenze nazionali  istituito  ai  sensi  del  comma  5-quinquies)),
individuando  nell'ambito  dello  stanziamento   complessivo   quelle
finalizzate alle attivita' previste dalla lettera a) del comma 2. Ove
il Capo del Dipartimento della protezione  civile  verifichi  che  le
risorse finalizzate alla attivita' di cui alla lett. a) del comma  2,
risultino o siano in procinto  di  risultare  insufficienti  rispetto
agli interventi da porre  in  essere,  presenta  tempestivamente  una
relazione motivata al Consiglio  dei  Ministri,  per  la  conseguente
determinazione  in  ordine  alla  necessita'  di  integrazione  delle
risorse medesime. La revoca dello stato d'emergenza  per  venir  meno
dei relativi presupposti e' deliberata nel rispetto  della  procedura
dettata per la delibera dello stato d'emergenza."; 
    b) il comma 1-bis e' sostituito dal seguente: 
      "1-bis. La durata della dichiarazione dello stato di  emergenza
non puo' superare i 180 giorni prorogabile per non piu' di  ulteriori
180 giorni."; 
    c) al comma 2, ((il quarto)) periodo e' sostituito dal seguente: 
      "Fermo restando quanto previsto al comma 1, con le ordinanze si
dispone, nel limite delle risorse disponibili, in ordine: 
        a) all'organizzazione ed  all'effettuazione  dei  servizi  di
soccorso e di assistenza alla popolazione interessata dall'evento; 
        b) al ripristino della funzionalita' dei servizi  pubblici  e
delle infrastrutture  di  reti  strategiche,  entro  i  limiti  delle
risorse finanziarie disponibili; 
        c) alla realizzazione di interventi, anche  strutturali,  per
la riduzione del rischio residuo  strettamente  connesso  all'evento,
entro i limiti  delle  risorse  finanziarie  disponibili  e  comunque
finalizzate prioritariamente alla tutela  della  pubblica  e  privata
incolumita'; 
        d) alla ricognizione dei fabbisogni per il  ripristino  delle
strutture e delle infrastrutture, pubbliche e  private,  danneggiate,
nonche' dei danni subiti dalle attivita' economiche e produttive, dai
beni culturali e dal patrimonio edilizio, da porre  in  essere  sulla
base di procedure definite con la medesima o altra ordinanza; 
        e) all'avvio  dell'attuazione  delle  prime  misure  per  far
fronte alle esigenze urgenti di cui alla lettera d), entro  i  limiti
delle risorse finanziarie disponibili e secondo le direttive  dettate
con  delibera  del  Consiglio  dei  ministri,  sentita   la   Regione
interessata."; 
    ((c-bis) al comma 4-quinquies sono aggiunte, in fine, le seguenti
parole: "e del Fondo per le emergenze nazionali")); 
    d) al comma 5-quinquies le parole da "del Fondo Nazionale" a  "n.
196." sono sostituite dalle seguenti: "del  Fondo  per  le  emergenze
nazionali istituito presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri -
Dipartimento della Protezione  civile.  Per  il  finanziamento  delle
prime esigenze del suddetto  Fondo  e'  autorizzata  la  spesa  di  5
milioni di euro per  l'anno  2013.  Al  relativo  onere  si  provvede
mediante corrispondente riduzione delle risorse del  Fondo  nazionale
di  protezione  civile  di  cui  all'articolo   6,   comma   1,   del
decreto-legge 3 maggio 1991, n. 142, convertito,  con  modificazioni,
dalla legge 3 luglio 1991, n. 195, come determinate dalla  tabella  C
della  legge  24  dicembre  2012,  n.  228.  A  decorrere   dall'anno
finanziario 2014, la dotazione del Fondo per le  emergenze  nazionali
e' determinata annualmente, ai sensi dell'articolo 11, comma 3, lett.
d), della legge 31 dicembre 2009, n. 196. Sul conto finanziario della
Presidenza del Consiglio dei Ministri, al termine  di  ciascun  anno,
dovranno essere evidenziati, in apposito allegato, gli utilizzi delle
risorse finanziarie del "Fondo per le emergenze nazionali".". 
  2. Il Ministro dell'economia e  delle  finanze  e'  autorizzato  ad
apportare, con propri decreti, le occorrenti variazioni di bilancio. 
  3. All'articolo 42, del decreto legislativo 14 marzo 2013,  n.  33,
dopo il comma 1 e' aggiunto il seguente: 
    "1-bis. I Commissari delegati di cui all'articolo 5, della  legge
24 febbraio 1992,  n.  225,  svolgono  direttamente  le  funzioni  di
responsabili per la prevenzione della corruzione di cui  all'articolo
1, comma 7, della legge 6 novembre 2012, n. 190 e di responsabili per
la trasparenza di cui all' articolo 43 del presente decreto.". 
  4. All'articolo 1 del  decreto-legge  30  novembre  2005,  n.  245,
convertito, con modificazioni, dalla legge 27 gennaio 2006, n. 21,  e
successive modificazioni, e' abrogato il comma 8. 
  ((4-bis. La lettera c-bis) del comma 1 dell'articolo 3 della  legge
14 gennaio 1994, n. 20, introdotta dal comma 2-sexies dell'articolo 2
del  decreto-legge  29  dicembre  2010,  n.  225,   convertito,   con
modificazioni, dalla legge 26 febbraio 2011, n. 10, e' abrogata. 
  4-ter. Il secondo e il terzo periodo del comma 1  dell'articolo  27
della legge 24 novembre 2000, n. 340, introdotti dal comma  2-septies
dell'articolo  2  del  decreto-legge  29  dicembre  2010,   n.   225,
convertito, con modificazioni, dalla legge 26 febbraio 2011, n. 10, e
successive modificazioni, sono soppressi)). 
                             Art. 10-bis 
(( (Disposizioni concernenti l'uniforme del personale e  la  bandiera
            del Dipartimento della protezione civile). )) 
 
  ((1.  Al  fine  di  porre  il  personale  in  servizio  presso   il
Dipartimento della protezione civile della Presidenza  del  Consiglio
dei   ministri   in   grado   di   essere   prontamente   individuato
nell'espletamento delle attivita' di protezione civile  di  cui  alla
legge 24 febbraio 1992,  n.  225,  con  decreto  del  Presidente  del
Consiglio dei ministri, da emanare entro novanta giorni dalla data di
entrata in vigore della legge di conversione  del  presente  decreto,
sono stabilite le norme riguardanti la disciplina  delle  uniformi  e
del loro uso. 
  2. Con il decreto di cui al comma 1 sono  altresi'  determinate  le
caratteristiche della  bandiera  d'istituto  del  Dipartimento  della
protezione  civile  della  Presidenza  del  Consiglio  dei  ministri,
nonche' le relative modalita' d'uso e custodia. 
  3. All'attuazione del presente  articolo  si  provvede  nell'ambito
delle risorse finanziarie disponibili a legislazione vigente)). 
                               Art. 11 
 
 
Disposizioni per il potenziamento del Corpo nazionale dei vigili  del
                                fuoco 
 
  1. Limitatamente alle attivita' di soccorso pubblico rese dal Corpo
nazionale dei vigili del fuoco in contesti emergenziali dichiarati ai
sensi della legge 24 febbraio 1992, n. 225, e' istituito nello  stato
di previsione del Ministero dell'interno - Missione "Soccorso Civile"
- Programma "Prevenzione dal rischio e soccorso  pubblico"  un  fondo
per l'anticipazione  delle  immediate  e  indifferibili  esigenze  di
spesa, dotato di uno stanziamento di 15 milioni di  euro  per  l'anno
2013. A decorrere  dall'anno  2014,  lo  stanziamento  del  fondo  e'
determinato annualmente con la legge di bilancio. 
  2. Una quota del fondo di cui all'articolo 2, comma  6-sexies,  del
decreto-legge   29   dicembre   2010,   n.   225,   convertito,   con
modificazioni, dalla legge 26 febbraio 2011, n. 10, pari  a  euro  15
milioni, e' assegnata per l'anno 2013 per  le  finalita'  di  cui  al
comma 1, mediante le procedure di cui all'articolo 5,  comma  1,  del
decreto-legge 20 giugno 2012, n. 79, convertito,  con  modificazioni,
dalla legge 7 agosto 2012, n. 131. 
  3. Ai fini della regolazione delle somme anticipate  a  valere  sul
fondo di cui al comma 1,  restano  acquisite  all'erario,  in  misura
corrispondente, le risorse rimborsate a  qualsiasi  titolo  al  Corpo
nazionale dei vigili del fuoco per le spese  sostenute  in  occasione
delle emergenze. 
  4. Alla ripartizione delle risorse del fondo di cui al comma  1  in
favore degli stanziamenti della stato  di  previsione  del  Ministero
dell'interno  -  Missione  "Soccorso  Civile",  ivi  compresi  quelli
relativi al trattamento economico accessorio spettante  al  personale
del Corpo nazionale dei vigili del fuoco, si provvede con decreti del
Ministro dell'interno, da comunicare anche con evidenze  informatiche
al  Ministero  dell'economia  e  delle  finanze,  tramite   l'Ufficio
centrale del bilancio. 
  ((4-bis. Al comma 5-bis dell'articolo 40  del  codice  delle  leggi
antimafia  e  delle  misure  di  prevenzione,  di  cui   al   decreto
legislativo 6 settembre 2011, n.  159,  sono  apportate  le  seguenti
modificazioni: 
    a) dopo le parole: "organi di polizia" sono inserite le seguenti:
"e del Corpo nazionale dei vigili del fuoco"; 
    b) dopo le parole: "finalita' di  giustizia,"  sono  inserite  le
seguenti: "di soccorso pubblico,". 
  4-ter. Dopo il comma 12 dell'articolo  48  del  codice  di  cui  al
decreto  legislativo  6  settembre  2011,  n.   159,   e   successive
modificazioni, e' inserito il seguente: 
  "12-bis. Sono destinati in via prioritaria al Corpo  nazionale  dei
vigili del  fuoco  autocarri,  mezzi  d'opera,  macchine  operatrici,
carrelli elevatori e ogni altro mezzo per  uso  speciale,  funzionali
alle esigenze del soccorso pubblico")). 
  5. Al decreto legislativo 9 aprile 2008, n. 81, sono  apportate  le
seguenti modificazioni: 
    a) all'articolo 8, comma 4, le parole "e  le  forze  di  polizia"
sono sostituite dalle seguenti: ", le forze di  polizia  e  il  Corpo
nazionale dei vigili del fuoco"; 
    b) all'articolo 71, dopo il comma 13, e' inserito il seguente: 
      "13-bis. Al fine di garantire la continuita' e l'efficienza dei
servizi di soccorso pubblico e di  prevenzione  ed  estinzione  degli
incendi, il Corpo nazionale dei  vigili  del  fuoco  puo'  effettuare
direttamente  le  verifiche  periodiche   di   cui   al   comma   11,
relativamente alle attrezzature riportate nell'allegato  VII  di  cui
dispone a titolo di proprieta' o comodato d'uso. Il  Corpo  nazionale
dei vigili del fuoco provvede  a  tali  adempimenti  con  le  risorse
umane,  strumentali  e   finanziarie   disponibili   a   legislazione
vigente."; 
    c) all'articolo 73, dopo il comma 5, e' ((aggiunto)) il seguente: 
      "5-bis. Al fine di garantire la continuita' e l'efficienza  dei
servizi di soccorso pubblico e di  prevenzione  ed  estinzione  degli
incendi, la formazione  e  l'abilitazione  del  personale  del  Corpo
nazionale dei vigili del fuoco all'utilizzo delle attrezzature di cui
al comma 5 possono essere effettuate direttamente dal Corpo nazionale
medesimo, con le risorse umane, strumentali e finanziarie disponibili
a legislazione vigente.". 
                             Art. 11-bis 
             (( (Interventi a favore della montagna). )) 
 
  ((1. Per l'anno 2013, le risorse accantonate per il  medesimo  anno
ai sensi dell'articolo 1, comma 319, della legge 24 dicembre 2012, n.
228, pari a 1 milione di  euro,  sono  utilizzate  per  attivita'  di
progettazione preliminare di interventi pilota per  la  realizzazione
di interventi per la valorizzazione e la salvaguardia dell'ambiente e
per la promozione dell'uso delle energie alternative. A  tale  scopo,
le risorse sono assegnate con decreto del  Ministro  per  gli  affari
regionali e le autonomie, di concerto con il Ministro dell'economia e
delle finanze, sentiti l'Associazione nazionale dei  comuni  italiani
(ANCI) e l'Unione nazionale comuni, comunita', enti montani  (UNCEM),
che indicano i  comuni  con  maggiore  rischio  idrogeologico  e  con
maggiore   esperienza   in   attivita'   di   riqualificazione    del
territorio)). 

Capo IV

((Norme in tema di gestioni commissariali delle province e in favore degli enti locali))

                               Art. 12 
 
       ((ARTICOLO SOPPRESSO DALLA L. 15 OTTOBRE 2013, N. 119)) 
                             Art. 12-bis 
        (( (Disposizioni finanziarie per gli enti locali). )) 
 
  ((1. All'articolo 1, comma 381, della legge 24  dicembre  2012,  n.
228, e successive modificazioni, e' aggiunto, in  fine,  il  seguente
periodo: "Tale delibera, per gli enti locali che hanno  approvato  il
bilancio di previsione entro il 31 agosto 2013, e' adottata entro  il
termine massimo del 30 novembre 2013". 
  2. Il termine di cui all'articolo 1, comma 9, del  decreto-legge  8
aprile 2013, n. 35, convertito,  con  modificazioni,  dalla  legge  6
giugno 2013, n. 64, e' differito al 31 dicembre 2013)). 
                               Art. 13 
 
 
                          Entrata in vigore 
 
  1. Il presente decreto entra  in  vigore  il  giorno  successivo  a
quello  della  sua  pubblicazione  nella  Gazzetta  Ufficiale   della
Repubblica italiana e sara' presentato alle Camere per la conversione
in legge. 
  Il presente decreto, munito del sigillo dello Stato, sara' inserito
nella  Raccolta  ufficiale  degli  atti  normativi  della  Repubblica
italiana. E' fatto obbligo a chiunque spetti di osservarlo e di farlo
osservare. 
    Dato a Roma, addi' 14 agosto 2013 
 
                             NAPOLITANO 
 
 
                                Letta, Presidente del  Consiglio  dei
                                ministri 
 
                                Alfano, Ministro dell'interno 
 
                                Giovannini,  Ministro  del  lavoro  e
                                delle politiche sociali 
 
                                Cancellieri, Ministro della giustizia 
 
                                Saccomanni, Ministro dell'economia  e
                                delle finanze 
 
 
Visto, il Guardasigilli: Cancellieri