Legislatura 17ª - 1ª Commissione permanente - Resoconto sommario n. 37 del 04/09/2013


 

AFFARI COSTITUZIONALI    (1ª)

 

MERCOLEDÌ 4 SETTEMBRE 2013

37ª Seduta

 

Presidenza della Presidente

FINOCCHIARO 

 

            Intervengono i ministri per la pubblica amministrazione e la semplificazione D'Alia,  il ministro per le riforme costituzionali Quagliariello e il sottosegretario di Stato per i beni e le attività culturali e per il turismo Ilaria Carla Anna Borletti Dell'Acqua.       

 

 

La seduta inizia alle ore 14,05.

 

 

IN SEDE CONSULTIVA 

 

(1014) Conversione in legge del decreto-legge  8 agosto 2013, n. 91, recante disposizioni urgenti per la tutela, la valorizzazione e il rilancio dei beni e delle attività culturali e del turismo

(Parere alla 7ª Commissione, ai sensi dell'articolo 78, comma 3, del Regolamento. Esame. Parere favorevole)

 

 

Il relatore PALERMO (Aut (SVP, UV, PATT, UPT)-PSI-MAIE) illustra i motivi di necessità e urgenza del decreto-legge, sottolineando l'omogeneità delle disposizioni. Dopo aver dato conto dei tre capi in cui si struttura il provvedimento, esprime dubbi sull'opportunità di una norma di copertura finanziaria inserita in un provvedimento d'urgenza (articolo 14), che estende la valutazione degli oneri fino al 2018.

            Conclude, proponendo di esprimere un parere favorevole sulla sussistenza dei presupposti costituzionali.

 

            Il sottosegretario BORLETTI DELL'ACQUA sottolinea l'urgenza del provvedimento in risposta alle impellenti necessità dell'ambito cui si riferisce.

 

         Previa dichiarazione di voto contrario, a nome del suo Gruppo, del senatore CALDEROLI (LN-Aut),             accertata la presenza del prescritto numero di senatori, la Commissione approva il parere proposto dal relatore, favorevole alla sussistenza dei presupposti costituzionali.

 

 

            La seduta, sospesa alle ore 14,10, riprende alle ore 14,50.

 

 

IN SEDE REFERENTE 

 

(356) Anna FINOCCHIARO e ZANDA.  -  Modifiche al testo unico di cui al decreto del Presidente della Repubblica 30 marzo 1957, n. 361, in materia di elezione della Camera dei deputati, e al testo unico di cui al decreto legislativo 20 dicembre 1993, n. 533, in materia di elezione del Senato della Repubblica, nonché delega al Governo per la determinazione dei collegi uninominali  

(396) Loredana DE PETRIS ed altri.  -  Abrogazione della legge 21 dicembre 2005, n. 270, e reintroduzione della disciplina elettorale per la Camera e per il Senato, basata sul sistema maggioritario  

(406) FRAVEZZI ed altri.  -  Modifiche al sistema elettorale per l'elezione del Senato della Repubblica e della Camera dei deputati  

(432) Stefano ESPOSITO ed altri.  -  Abrogazione della legge 21 dicembre 2005, n. 270, in materia di elezione della Camera dei deputati e del Senato della Repubblica  

(559) CALDEROLI.  -  Modificazioni della normativa per le elezioni alla Camera dei deputati e al Senato della Repubblica  

(674) Rosa Maria DI GIORGI ed altri.  -  Disposizioni in materia di elezione della Camera dei deputati e del Senato della Repubblica  

(685) Anna FINOCCHIARO ed altri.  -  Disposizioni transitorie per l'elezione del Senato della Repubblica e della Camera dei deputati  

- e petizioni nn. 57, 153, 155 e 456 ad essi attinenti

(Seguito dell'esame congiunto e rinvio)  

 

            Prosegue l'esame congiunto, sospeso nella seconda seduta pomeridiana dell'8 agosto.

 

     Il relatore BRUNO (PdL) rinvia alle considerazioni svolte dalla presidente Finocchiaro in sede di introduzione all'esame dei disegni di legge in titolo. Auspica che il dibattito orienti la Commissione nell' individuazione di una possibile revisione della legge elettorale, condivisa dal più ampio numero di formazioni politiche. A tal fine, invita i senatori che interverranno nella discussione generale a esplicitare, tra l'altro, la posizione condivisa dal rispettivo Gruppo.

 

         La relatrice LO MORO (PD), condividendo le considerazioni appena svolte dall'altro relatore, si riserva di intervenire in una fase successiva dell'iter.

 

         La PRESIDENTE invita i Gruppi parlamentari a indicare i senatori che intendono intervenire nella discussione generale, così da favorire la definizione di un programma dei lavori. In particolare, il dibattito dovrebbe chiarire se si conviene sulla necessità di restituire agli elettori la scelta e la riconoscibilità degli eletti, di assicurare la formazione di una maggioranza all'esito delle elezioni e di correggere la disomogeneità nell'attribuzione del premio di maggiorana alla Camera dei deputati e al Senato della Repubblica, tenendo presenti anche i dubbi di costituzionalità già sollevati davanti alla Corte costituzionale. Al termine della discussione generale, preso atto anche delle ulteriori iniziative legislative che saranno presentate, i relatori potranno individuare le linee guida e potranno proporre uno dei disegni di legge come testo base ovvero predisporre un testo unificato.

 

         Il senatore CALDEROLI (LN-Aut) sottolinea la necessità di assicurare un'adeguata partecipazione delle minoranze alla fase elaborativa, anche con la nomina di un relatore che non sia esponente dei Gruppi di maggioranza.

 

         La PRESIDENTE precisa che nel considerare tale questione, si deve tener conto che in Senato la proporzione nella rappresentanza delle forze politiche non è alterata dall'attribuzione del premio di maggioranza, così come alla Camera dei deputati. Inoltre, auspica che tutti i componenti della Commissione partecipino alla discussione e alla elaborazione del testo. L'incarico a due relatori di maggioranza è funzionale ad assicurare un iter per quanto possibile celere e condiviso, ma non implica alcuna preclusione, neppure procedurale, in ragione della consistenza o della collocazione politica dei Gruppi.

            Ricorda che una revisione della vigente legge elettorale metterebbe in sicurezza il sistema rispetto all'eventuale convocazione di elezioni politiche prima dell'approvazione della  riforma costituzionale; uno strumento immediato, da non confondere con la legge elettorale che potrà essere approvata in esito a una ristrutturazione dell'assetto costituzionale.

 

         Intervenendo nella discussione generale, la stessa presidente FINOCCHIARO (PD) ricorda le iniziative legislative da lei presentate: anzitutto il disegno di legge n. 356, che riprende la proposta di un sistema maggioritario a doppio turno, già avanzata nella scorsa legislatura; successivamente ha presentato il disegno di legge n. 685, che in considerazione dell'urgenza di correggere la vigente legge elettorale, prospetta un ritorno al sistema elettorale previgente (cosiddetto legge Mattarella), con alcune correzioni.

            Sottolinea l'intendimento di contribuire alla discussione senza pregiudizio, bensì tenendo conto delle necessità poste sia da un possibile giudizio sulla costituzionalità della legge elettorale sia, più in generale, dagli elementi di acuta criticità politica e anche civica di quelle disposizioni. Vista la persistente natura parlamentare dell'ordinamento, è necessario predisporre uno strumento che assicuri una maggioranza in esito alle elezioni, sani la sproporzione che si determina per effetto delle norme vigenti nella composizione della Camera dei deputati e del Senato della Repubblica e restituisca agli elettori la possibilità di individuare i propri rappresentanti e di riconoscerli durante il loro mandato.

            Si tratta di un compito che, a suo avviso, deve essere affrontato con umiltà e modestia. È necessario un consenso ampio, che prescinda dalle tradizionali posizioni delle parti; in tale direzione si orienterà il suo comportamento, ma anche quello della sua parte politica, nella consapevolezza dell'importanza democratica della legge elettorale.

            A suo avviso, sebbene la Commissione non sia insensibile a ciò che accade all'esterno, potrà svolgere un lavoro dignitoso, fornendo un segnale significativo rispetto all'altro importante compito, quello di completare l'iter delle riforme costituzionali.

            Auspica un atteggiamento aperto da parte di tutti i Gruppi parlamentari e prospetta l'opportunità di convogliare l'esame delle iniziative di riforma elettorale secondo procedure privilegiate e distinte dalla restante attività della Commissione, senza escludere l'acquisizione di elementi informativi attraverso un ciclo di audizioni da programmare in sede di Ufficio di Presidenza.

 

         Il senatore CALDEROLI (LN-Aut), intervenendo sull'ordine dei lavori, ritiene che la condivisione dalla natura transitoria del progetto di revisione implichi l'abbandono di iniziative per una modifica sistematica che, a suo avviso, assumerebbero il significato di un ostacolo all'iter delle riforme costituzionali. Restano dunque aperte le opzioni di una correzione parziale della legge vigente o di un ritorno alla cosiddetta legge Mattarella.

 

         Il relatore BRUNO (PdL) richiama l'attenzione della Commissione sulla ridefinizione dei collegi elettorali, per correggere la disomogeneità determinata dai mutamenti demografici registrati con il censimento generale della popolazione nel 2011. Si tratta di un compito non facile, anche sotto il profilo temporale. Pertanto, sollecita la Presidenza ad adoperarsi affinché ai lavori partecipi anche un rappresentate del Ministero dell'interno, che dovrebbe chiarire anzitutto se la revisione dei collegi è effettivamente praticabile in tempo utile. In proposito, ricorda la possibile pronuncia della Corte costituzionale, che postula l'urgenza dell'approvazione di una riforma almeno da parte di un ramo del Parlamento.

 

         Il senatore CRIMI (M5S) preannuncia l'imminente presentazione di una iniziativa legislativa da parte del suo Gruppo. Essa, tra l'altro, propone una revisione dei collegi elettorali, in base a una soluzione normativa che sarà utile alla discussione della materia.

            Rivolgendosi alla Presidenza, chiede indicazioni sui tempi dell'iter.

 

         Il relatore BRUNO (PdL) ritiene che l'organizzazione dei lavori potrà essere definita dall'Ufficio di Presidenza integrato dai rappresentanti dei Gruppi parlamentari, anche in base al numero di senatori che intendono intervenire. All'esito della discussione generale, che prenderà in considerazione anche le altre iniziative che saranno presentate, i relatori avanzeranno una proposta che individui i profili salienti della  riforma.

 

         La relatrice LO MORO (PD) ricorda che l'iter è condizionato anche dalla dichiarazione d'urgenza approvata dall'Assemblea del Senato nella seduta dell'8 agosto.

Come rappresentante del Gruppo PD in Commissione, si riserva di indicare i senatori del suo Gruppo che intendono intervenire in  discussione generale, senza escludere interventi di senatori non appartenenti alla Commissione.

 

         Il senatore CALDEROLI (LN-Aut) ricorda che nella scorsa legislatura egli avanzò una proposta che delegava il Governo a provvedere alla ridefinizione dei collegi elettorali, ma indicava anche un meccanismo autoapplicativo, nel caso in cui la delega non fosse attuata. Altre iniziative legislative proponevano soluzioni alternative, comunque orientate ad assicurare una tempestiva revisione dei collegi elettorali.

 

         In conclusione, la PRESIDENTE avverte che l'Ufficio di Presidenza, sulla base dell'indicazione dei senatori che intendono intervenire, definirà l'organizzazione dei lavori: nel corso della prossima settimana si svolgerà la discussione generale e quindi i relatori potranno avanzare una proposta che individui le linee guida sulla base delle quali si redigerà il testo della riforma.

 

            Il seguito dell'esame congiunto è quindi rinviato.

 

 

IN SEDE CONSULTIVA 

 

(1015) Conversione in legge del decreto-legge 31 agosto 2013, n. 101, recante disposizioni urgenti per il perseguimento di obiettivi di razionalizzazione nelle pubbliche amministrazioni

(Parere, ai sensi dell'articolo 78, comma 3, del Regolamento. Esame. Parere favorevole)

 

La presidente FINOCCHIARO (PD), relatrice, illustra i motivi di necessità e urgenza del decreto-legge, che presenta contenuti di assoluto rilievo. Il provvedimento trova la sua ratio nell'esigenza di perseguire, con determinazione e in tempi congrui, una revisione della spesa pubblica, al fine di eliminare gli sprechi e  migliorare l'allocazione delle risorse. Se, da una parte, appare necessario migliorare gli equilibri di finanza pubblica, dall'altra occorre favorire una maggiore efficienza delle pubbliche amministrazioni, potenziando l'efficacia delle loro azioni. Per perseguire tali obiettivi il Governo ha avvertito la necessità di approvare un piano di intervento ampio, utilizzando lo strumento della decretazione d'urgenza, sia per accelerare con norme dotate di immediata vigenza il risanamento contabile dei bilanci sia per soddisfare le istanze di razionalizzazione dei livelli occupazionali ritenute indifferibili per il corretto svolgimento delle funzioni istituzionali.

Un primo corpus di disposizioni riguarda l'utilizzo delle vetture di servizio e le consulenze. Per quanto concerne l'uso di autovetture, sono state introdotte misure più restrittive nei confronti delle amministrazioni, con particolare riguardo a quelle che non hanno fornito segnali chiari sulla corretta attuazione della precedente disciplina di riduzione della spesa. Sono previste sanzioni e forme di responsabilità rafforzata, nonché sanzioni disciplinari, amministrative e pecuniarie.

Quanto alle consulenze, la loro riduzione si rende necessaria e urgente oltre che per ragioni di contenimento della spesa anche per frenare il ricorso improprio a tale strumento. Si stabilisce un tetto più rigoroso alla stipula di contratti di consulenza e si introducono sanzioni più incisive in caso di violazione.

Un ulteriore corpus di norme è finalizzato a favorire politiche occupazionali razionali ed efficienti. Il decreto prevede, in primo luogo, forme di reclutamento finalizzate a valorizzare la professionalità acquisita da coloro che hanno maturato un anzianità a seguito di rapporti di lavoro flessibile nel settore pubblico. In secondo luogo, il provvedimento intende recuperare la platea di quanti, pur avendo i requisiti previsti, non sono stati assunti a tempo indeterminato nelle pubbliche amministrazioni.

Si può affermare, in sintesi, che le norme occupazionali contenute nel decreto perseguono un triplice obiettivo: riaffermare il principio che nel settore pubblico il contratto a tempo indeterminato è la forma contrattuale dominante, rafforzare la responsabilità dei dirigenti in caso di utilizzo non consentito dei contratti di lavoro flessibile, inasprire le relative sanzioni.

Infine, ricorda le disposizioni dirette a razionalizzare l'organizzazione delle pubbliche amministrazioni e a favorire il ricambio generazionale del personale.    

Riservandosi di compiere ulteriori considerazioni nell'esame in sede referente, propone di esprimersi favorevolmente sulla sussistenza dei requisiti costituzionali di necessità ed urgenza.

 

            Si apre la discussione.

 

         Il senatore CAMPANELLA (M5S) ricorda che in Senato il Governo ha recentemente accolto un ordine del giorno che lo impegna a regolarsi con più rigore nel ricorso alla decretazione d'urgenza. Questa condiziona l'attività parlamentare distorcendo il procedimento ordinario, riduce i tempi di discussione e influenza in senso burocratico la stessa formulazione delle disposizioni. A suo avviso, la Commissione dovrebbe porre un limite a tale tendenza, invitando il Governo a ricondurre a disegni di legge ordinaria le disposizioni non urgenti e necessarie, secondo quanto prescritto dalla Costituzione.

 

         Il senatore CRIMI (M5S) rileva che il decreto-legge dispone in materia di assunzione di personale nella pubblica amministrazione, analogamente a un provvedimento d'urgenza emanato in passato, che per effetto della mancata conversione in legge determinò conseguenze drammatiche nella vicenda lavorativa e previdenziale di alcune persone, per le quali il diritto al posto di lavoro decadde retroattivamente.

 

         La senatrice BISINELLA (LN-Aut) preannuncia il voto favorevole del suo Gruppo sulla proposta di riconoscere la sussistenza dei presupposti costituzionali. Tuttavia, anticipa alcune riserve su profili critici delle disposizioni in esame: se da un lato sono apprezzabili i tagli di spesa, suscita perplessità l'assunzione a tempo indeterminato di oltre 11.000 dipendenti pubblici, in contraddizione con l'esigenza di razionalizzare le spese della pubblica amministrazione.

 

         La senatrice LO MORO (PD), a nome del suo Gruppo, preannuncia un voto favorevole. Non condivide le osservazioni critiche svolte dal senatore Campanella: proprio in questa occasione vi è stata una inversione di tendenza, nel senso che le disposizioni meno urgenti nella stessa materia sono state inserite in un disegno di legge ordinaria, già approvato anch'esso dal Consiglio dei ministri.

 

         Il senatore Giovanni MAURO (GAL) condivide le preoccupazioni espresse dai senatori Campanella e Crimi. Tuttavia, invita a tenere conto della corretta distinzione operata dal Governo, che ha rinviato le disposizioni non urgenti a un disegno di legge ordinaria. In proposito, ritiene che sarebbe opportuno che l'iter dei due provvedimenti (la conversione del decreto-legge e il disegno di legge ordinaria) proceda parallelamente, per assicurare la migliore formulazione delle disposizioni e la sintesi degli obiettivi.

 

         La PRESIDENTE ricorda che il Consiglio dei ministri ha approvato contestualmente i provvedimenti, inserendo nel decreto-legge solo le norme effettivamente necessarie e urgenti. Ove il disegno di legge ordinaria venga presentato al Senato, sarà bene tenere conto del suggerimento del senatore Mauro.

 

            Il ministro D'ALIA condivide tale proposta e assicura che si adopererà affinché il disegno di legge ordinaria sia presentato al Senato in tempi celeri, dopo la prescritta verifica della copertura finanziaria da parte della Ragioneria generale dello Stato. Tra i motivi di necessità e urgenza del decreto in esame, sottolinea la circostanza che una serie di contratti a termine scadrà il 31 dicembre, per cui è indispensabile una soluzione definitiva e tempestiva.

 

            Accertata la presenza del prescritto numero di senatori, la Commissione approva la proposta di parere avanzata dalla Presidente, relatrice, favorevole alla sussistenza dei presupposti costituzionali.

 

         La PRESIDENTE, infine, informa che l'incarico di relatore per l'esame in sede referente del disegno di legge in titolo sarà svolto dal senatore Pagliari.

 

 

 

IN SEDE REFERENTE 

 

(958) Misure di semplificazione degli adempimenti per i cittadini e le imprese e di riordino normativo

(Seguito dell'esame e rinvio) 

 

            Prosegue l'esame, sospeso nella prima seduta pomeridiana dell'8 agosto.

 

     La PRESIDENTE informa che la senatrice De Petris, in relazione all'esame del disegno di legge in titolo, ha proposto l'audizione in sede informale dei rappresentanti  delle associazioni WWF, Legambiente, Verdi Ambiente e Società (VAS), Fondo Ambiente Italiano (FAI) e Istituto nazionale di urbanistica (INU).  Tale richiesta sarà esaminata dall'Ufficio di Presidenza unitamente ad altre proposte di audizione che potranno pervenire dai Gruppi parlamentari.

 

            La Commissione prende atto.

 

            Il seguito dell'esame è quindi rinviato.

 

 

La seduta termina alle ore 15,55.