CS - Sistema Comune Europeo dâAsilo: un
traguardo ancora lontano.
Il cammino verso il raggiungimento di un Sistema
Comune Europeo di Asilo giusto ed efficace ancora lungo, nonostante gli
sforzi degli ultimi 12 anni per armonizzare le politiche di asilo nazionali e
lâadozione del ăpacchetto asiloä a giugno 2013.
La ricerca pubblicata dallâEuropean Council on
Refugees and Exiles (ECRE) sui sistemi di asilo in 14 Stati membri dellâUnione
Europea, e curata per lâItalia dal Consiglio Italiano per i Rifugiati (CIR),
evidenzia grandi differenze rispetto alle norme procedurali, alla tutela dei
diritti, ai servizi dâintegrazione e allâuso della detenzione amministrativa
dei richiedenti asilo.
ăCome possiamo aspettarci che i rifugiati siano in
grado di spiegare le ragioni che li hanno costretti a fuggire dai loro paesi,
ad affrontare una procedura legale molto complessa quando in diversi casi non
sono n assistiti da un avvocato n da un interprete qualificato, o quando,
molto spesso, devono dormire per strada o in accampamenti di fortuna, o quando
lâaver trascorso mesi in centri di detenzione sovraffollati li ha lasciati
psicologicamente segnati?ä ha dichiarato Michael Diedring, Segretario Generale
dellâECRE, alla presentazione del rapporto ăNon ci siamo ancora: la prospettiva
delle ONG sulle sfide per un Sistema Comune di Asilo giusto ed efficaceä.
Nel rapporto si sottolinea come in molti Paesi non sia
garantita lâassistenza legale durante la procedura spesso complessa per il
riconoscimento della protezione internazionale, e di come non siano predisposti
servizi qualificati di interpretariato. Inoltre, in caso di diniego dello
status, tempi limitati per presentare ricorso in caso di una prima decisione
negativa alla richiesta dâasilo rendono di fatto impraticabile lâappello. Eâ
quanto accade, ad esempio, nel Regno Unito, dove sono accordati solo 2 giorni
per presentare ricorso.
Un'altra questione cruciale analizzata dallâECRE
quella riguardante la detenzione amministrativa di richiedenti asilo, misura
largamente diffusa in Europa, che riguarda invece in modo limitato lâItalia e
che in Grecia stata estesa anche ai minori non accompagnati, detenuti nelle
stesse condizioni degli adulti.
ăSono tanti i casi di difformit di trattamento nei
confronti dei richiedenti asilo in Europa che condizionano fortemente le vite
di queste persone: pensiamo, ad esempio, alle condizioni di accoglienza o ai
tassi di riconoscimento della protezione. In Italia, in particolare, lâaccesso
ai centri di accoglienza estremamente difficoltoso, sono molti i richiedenti
asilo, infatti, che si trovano settimane, a volte mesi, a vivere per strada
nelle citt che dovrebbero accoglierli. Date queste condizioni si teme sempre
pi lâimpatto che la crisi siriana possa avere su un sistema di accoglienza gi
in forte sofferenza. Se si confronta questa situazione con quanto succede in un
paese come la Svezia, che mette in campo un sistema con pi di 41.000 posti a
fronte dei circa 11.000 disponibili in Italia, si comprende quanto sia diversa
lâaspettativa di vita materiale di chi arriva nei diversi paesi dellâUnione.
Dâaltra parte, in Italia, i tassi di riconoscimento di protezione sono tra i
pi alti dâEuropa. Eâ per questa ragione che si assiste, ad esempio, al ritorno
in Italia di rifugiati di origine afgana, che hanno ricevuto un diniego alla
loro richiesta dâasilo proprio nei paesi del Nord Europa, e che rientrano nel
nostro paese per vedersi riconosciuta una forma di protezione. In questa Europa
sembra contare pi la fortuna che il diritto, pi che un sistema di protezione
e asilo comune sembra di essere in una lotteria per richiedenti asilo e
rifugiatiä dichiara Christopher Hein, direttore del CIR.
Altre informazioni
ăNot there yet: an NGO perspective on Challenger to
a fair and effective Common European Asylum Systemä pubblicato nellâambito del
progetto AIDA (Asylum Information Database), un progetto dellâEuropean Council
on Refugees and Exiles (ECRE) in partenariato con il Forum Refugis-Cosi,
lâHungarian Helsinki Committee e lâIrish Refugee Council, e con il supporto
dellâ European Programme on Migration and Integration (EPIM).
In allegato la lista degli uffici stampa e degli
esperti nei 14 Paesi Europei esaminati nella ricerca e una scheda di
approfondimento sui risultati emersi dal rapporto.
Contatti
Ana Lpez
Fontal Yasmine
Mittendorff
Senior Press & Public Information Officer
ECRE
Ufficio stampa Consiglio Italiano Rifugiati - CIR
<mailto:afontal@ecre.org>afontal@ecre.org
<mailto:cirstampa@cir-onlus.org;%20mittendorff@cir-onlus.org>cirstampa@cir-onlus.org;
mittendorff@cir-onlus.org;
+32 (0)2 212 08 12 - Mob. +32 (0)4
74 34 05 25
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<http://www.ecre.org/>www.ecre.org - <http://www.asylumineurope.org/>www.asylumineurope.org <http://www.cir-onlus.org/>www.cir-onlus.org