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2014 - Ministro Angelino Alfano

03.04.2014

Rafforzare il ruolo di Frontex e modificare il trattato di Dublino: queste le priorità

Lo afferma il ministro dell’Interno Alfano da Palermo durante un convegno sulle politiche per l'immigrazione in Europa. Da ottobre recuperate oltre diecimila persone provenienti dall'altra sponda del Mediterraneo

Palermo - Palazzo dei Normanni«L'Italia è campione nel mondo di soccorso in mare ed accoglienza», ha affermato il ministro dell'Interno Angelino Alfano intervenendo a Palermo a un convegno organizzato dall’Assemblea regionale siciliana (Ars) sul tema dell'immigrazione in Europa. «Con Mare Nostrum – ha proseguito Alfano - abbiamo recuperato oltre diecimila persone dell'altra sponda del Mediterraneo. E la comunità siciliana si sta facendo carico dell'accoglienza». Ma noi, ha aggiunto Alfano, «siamo un Paese di transito» per i migranti. Per questo il ministro dell’Interno vuole la modifica del trattato di Dublino, in base al quale i migranti sono obbligati a chiedere asilo nel Paese di approdo. Il nostro Paese, ha detto, «non può essere la prigione di chi arriva in Italia, ma vuole andare da un'altra parte».

Secondo le informazioni in possesso del Viminale, in Nord Africa ci sarebbero tra i 300 e i 600 mila migranti in attesa di transitare nel Mediterraneo. Molto spesso queste persone, per raggiungere le coste europee, finiscono nelle mani di organizzazioni criminali dedite al traffico di esseri umani. Il ministro dell'Interno ha evidenziato la drammaticità della situazione.
«L'Europa - ha detto Alfano - deve prendere definitivamente atto che le frontiere del Mediterraneo sono europee e bisogna proteggerle». La questione, infatti, non può essere solo italiana e, ha assicurato Alfano, «noi ci batteremo perché l'Europa difenda le frontiere». Lo strumento c’è, ha ribadito, «si chiama Frontex, va potenziato» altrimenti «non si risolve il problema degli sbarchi».

Inoltre, ha spiegato il ministro, «c'è un enorme deficit di analisi riguardo il fenomeno generale dell’immigrazione» perché «si oscilla tra un approccio di pura sicurezza e il benvenuti in Italia. Non ci si rende conto che non siamo in una condizione di emergenza, ma di immanenza. Bisogna aver chiaro che la questione non è più in termini di emergenza, c'è un fatto strutturale al di là del Mediterraneo da considerare».

L’iniziativa palermitana è stata organizzata dall'Ars, dal Senato della Repubblica e dalla Conferenza dei presidenti delle Assemblee legislative delle Regioni e delle Province autonome (Calre).
Presenti, tra gli altri, il presidente della Commissione Affari esteri del Senato Pier Ferdinando Casini, il procuratore della Repubblica di Agrigento Renato Di Natale, l'arcivescovo di Agrigento e presidente dell'Associazione ‘Migrantes’ Francesco Montenegro, il critico d'arte Vittorio Sgarbi e il presidente dell’Ars Giovanni Ardizzone.
La due giorni è inserita all'interno delle iniziative promosse in vista del semestre di presidenza italiano del Consiglio dell'Unione europea.
Il prossimo appuntamento è per martedì, sempre a Palazzo dei Normanni.





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