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2014 - Viceministro Filippo Bubbico

05.02.2014

Immigrazione: 2.156 sbarcati a gennaio, 10 volte in più dei primi 30 giorni del 2013

I dati forniti dal viceministro Filippo Bubbico nel corso dell’audizione alla commissione migrazione del Consiglio d'Europa. Il Governo italiano rivedrà i tempi di permanenza nei Cie

Prosegue anche nel 2014 l'ondata di sbarchi che ha segnato la seconda metà del 2013: nei primi 30 giorni dell'anno sono arrivati sulle coste italiane 2.156 stranieri contro i 217 del gennaio precedente. Sono alcuni dei dati fornirti ieri dal viceministro dell'Interno Filippo Bubbico nel corso dell’audizione presso la commissione migrazione dell'Assemblea parlamentare del Consiglio d'Europa.

«L'Italia - ha detto Bubbico - è stata sottoposta nel 2013 ad un incessante e massiccio afflusso di migranti provenienti dai Paesi del nord Africa e del vicino Medio Oriente». Tra i 42.925 sbarcati, i minori non accompagnati sono stati 3.818. In Sicilia sono giunti 37.886 migranti dei quali 14.753 a Lampedusa.

La principale nazione di partenza delle imbarcazioni è stata la Libia, dalle cui coste si sono imbarcati 27.314 migranti, seguita dall'Egitto con 9.215 migranti e dalla Turchia con 2.077. Il principale Paese di provenienza, individuato sulla base delle dichiarazioni rese al momento dello sbarco, è la Siria con 11.307 migranti, in aumento esponenziale rispetto all'anno precedente, quando i siriani sbarcati erano stati appena 582. Seguono l'Eritrea, la Somalia e l' Egitto

Dei 42.925 sbarcati nel 2013, quelli soccorsi in mare sono stati 37.258 di cui 6.127 in 45 operazioni effettuate nell'ambito di Mare Nostrum. Sempre lo scorso anno, infine, le forze di polizia italiane hanno arrestato 200 persone tra scafisti, organizzatori e basisti ed hanno proceduto al sequestro di 158 natanti.

Numeri consistenti, dunque, ai quali l'Italia vuole rispondere anche con modifiche normative. «Siamo impegnati in questo frangente - ha detto il viceministro dell’Interno - a considerare la possibilità di rivedere la disciplina dei tempi di permanenza all'interno dei Cie e ad innalzare gli standard qualitativi dell'accoglienza». Le politiche migratorie, ha aggiunto, «occupano un posto preminente nell'agenda politica del Paese. I temi migratori e, in particolare, il rapporto tra Europa e Paesi di origine e transito dei flussi migratori saranno punti caratterizzanti la Presidenza italiana dell'Unione europea nel secondo semestre dell'anno in corso».

Nell'occasione, Bubbico ha anche annunciato che il Governo è pronto a ridurre i tempi massimi di permanenza nei Centri di identificazione ed espulsione (Cie), attualmente 18 mesi.





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