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Notizie

2014 - Ministro Angelino Alfano

24.10.2014

Persone scomparse, Istituzioni e mondo delle associazioni per fare squadra

La ricetta del ministro Alfano per affrontare il fenomeno. Addetti ai lavori oggi alla Ssai per individuare cause e soluzioni ad un fenomeno che negli ultimi 40 anni ha riguardato oltre 29mila casi

Il ministro Alfano alla Ssai, convegno persone scomparse

nostro servizio

«Un fenomeno drammatico e doloroso che suscita allarme sociale». Così il ministro Angelino Alfano è intervenuto oggi alla Scuola superiore dell'amministrazione dell'Interno al convegno su 'La scomparsa di persone: una sfida per i Paesi Ue', organizzato nell'ambito delle iniziative per la Presidenza italiana del semestre europeo.

Nell'occasione, alla presenza dei vertici del ministero e dei rappresentanti mondo dell'associativismo impegnato nel contrasto al fenomeno, è stata presentata la XI Relazione sulle persone scomparse dal Commissario Straordinario, prefetto Piscitelli.

L'entità del fenomeno è spiegata dal ministro Alfano proprio dai numeri. Sono, infatti, oltre 29mila le persone scomparse nel periodo dal 1974 fino al giugno di quest'anno, per 140mila denunce e 110mila ritrovamenti, e dietro questi dati, ha invitato a riflettere il ministro, ci sono dei drammi familiari, di persone che non riescono a ritrovare i propri cari. Per questo il ministero dell'Interno è attivo su più fronti per cercare di far regredire il fenomeno. A partire dalla possibilità, da parte di chiunque e non solo per i diretti familiari, di denunciare la scomparsa di una persona, per arrivare all'istituzione del ‘Sistema Ricerca Scomparsi-RI.SC.’ presso il Dipartimento di Pubblica Sicurezza, una banca dati contenente tutte le informazioni più significative sulla persona scomparsa, in grado di supportare le indagini anche per l’utilizzo della funzione di matching con i dati relativi ai corpi rinvenuti e rimasti senza identità. La legge sancisce, inoltre, la centralità del prefetto, che funge da raccordo di tutte le forze in campo a livello provinciale. Alfano ha anche ringraziato per la preziosa opera che svolgono a supporto delle Istituzioni, le numerose associazioni che agiscono al fianco dei familiari degli scomparsi nella condivisione del dramma e nel sostegno ed appoggio psicologico.

Il ministro si è, poi, soffermato, sul tema della scomparsa dei bambini e dei minori che è un argomento che, «coinvolge fortemente anche sul piano emotivo per le delicate implicazioni umane e morali che presenta». Il dato quantitativo è preoccupante: i minori scomparsi dal 1974 al 30 giugno scorso, ancora da rintracciare, risultano essere pari a 15.358, di cui 1.954 italiani e 13.404 stranieri. Nella maggioranza dei casi, i minori da rintracciare sono stranieri che hanno abbandonato le strutture alle quali erano stati affidati oppure minori, italiani e stranieri, che si sono allontanati volontariamente dall’ambito familiare. Seguono i casi di figli di persone separate sottratti al genitore affidatario dall’altro genitore e, terza tipologia, i minori vittime di reato.

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Il ministero, ha sottolineato Alfano, ha per lo scopo costituito degli 'uffici minori' e sezioni specializzate per le indagini sullo sfruttamento della prostituzione, della pornografia e del turismo sessuale in danno dei minori. Questo sistema si affianca ai numeri di emergenza 114 ‘SOS Emergenza Infanzia’ e 116000, numero unico europeo per i bambini scomparsi. Il ministro ha, quindi, auspicato che il fenomeno delle persone scomparse possa almeno regredire nei numeri grazie alla mobilitazione collettiva messa in atto dallo Stato e dal mondo delle Associazioni che fanno Squadra insieme.

E' toccato poi al prefetto Piscitelli analizzare nel dettaglio l'XI Relazione sulle persone scomparse. Il commissario straordinario ha sottolineato come al di là dei numeri il fenomeno sia in realtà governato attraverso gli sforzi che le istituzioni in questi anni hanno messo in campo sui territori, dai prefetti alle forze di polizia, cercando anche di migliorare dal punto di vista operativo le procedure per le ricerche.

Piscitelli ha anche affrontato il problema dei cadaveri non identificati. Un fenomeno che ha evidenziato, con le nuove tecnologie di cui si dispone come Dna, non può più essere accettato. Su questo fronte ha citato l'impegno che si sta affrontando ad esempio per l'identificazione delle 197 vittime del naufragio di Lampedusa dello scorso anno che ancora non sono state identificate, ma che grazie agli sforzi di tutte le componenti anche del mondo del volontariato si sta cercando di risolvere.

E' intervenuto alla giornata di approfondimento, anche Presidente dell'Associazione ‘S.O.S. Telefono Azzurro Onlus’ Ernesto Caffo, che si è soffermato sul tema dei minori stranieri non accompagnati, trend in grande crescita dovuto soprattutto alle crisi siriana e irachena. Questi movimenti migratori alimentano poi fenomeni drammatici e criminali come quello della tratta. Oltre al giusto contrasto da parte delle forze di polizia dei trafficanti, occorre investire , secondo Caffo, sul fronte della qualità dell'accoglienza dei minori che hanno subito veri e propri shock che possono arrecare gravi disturbi successivi. Il presidente di Telefono Azzurro ha poi sottolineato la forza e l'impegno del numero unico 116000 che, gestito dalla Associazione su affidamento del ministero dell'Interno, offre grandi potenzialità grazie alle competenze e ai nuovi servizi come le app per smartphone e al nuovo sito internet.

Per capire meglio le cause e immaginare quindi possibili interventi anche preventivi sul fenomeno delle persone scomparse , è intervenuta Carla Collicelli della Fondazione Censis. La forte crisi economica non solo, la società 'densa' come la chiamano gli esperti, in fondo più difficile da vivere per l'affievolirsi delle relazioni umane e familiari a dispetto dei molteplici mezzi di comunicazione di cui siamo circondati rappresentano il quadro in cui si muovono spesso le persone prima della scomparsa. Le possibili soluzioni vanno ricercate quindi nel rinsaldare il 'mutuo aiuto' nella nostra società per puntare ad un benessere sostenibile piuttosto che ad una mera crescita economica.





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