​Vivevano regolarmente in provincia di Perugia da diverso tempo ma negli ultimi tempi una coppia di albanesi, lui 32 anni artigiano e lei 23 casalinga, oltre a seguire i dettami della legge coranica, la sharia, avevano cominciato ad avvicinarsi sempre più a posizioni dell'integralismo jihadista, facendo  anche attività di proselitismo.

Ad accertarlo è stata la Digos di Perugia che ha raccolto elementi in base ai quali il ministro dell'Interno Angelino Alfano ha firmato un provvedimento di espulsione come misura di prevenzione per il terrorismo.

«Continua l'azione di prevenzione al terrorismo» ha commentato il titolare del Viminale attraverso un tweet, ricordando che il numero delle persone espulse da dicembre ad oggi perchè pericolose per la sicurezza nazionale, ammonta a 45.

A carico della coppia residente in Italia da una decina d'anni non sono emersi elementi tali da portare all'avvio di un'indagine penale e la loro espulsione è un atto amministrativo del Viminale. Non sono stati sequestrati documenti o computer ma gli investigatori hanno raccolto elementi tali da portare comunque all'espulsione. Così marito e moglie sono stati rintracciati dalla polizia nella loro casa e dopo la convalida da parte del giudice di pace di Perugia condotti dalla polizia alla frontiera e rimpatriati.

«Soddisfazione» per l'indagine è stata espressa dal sottosegretario all’Interno Gianpiero Bocci che ha manifestato «apprezzamento» per il lavoro della polizia perugina guidata dal questore Carmelo Gugliotta, sottolineando la «grande professionalità e riservatezza» con la quale hanno operato gli investigatori. «Questa operazione - ha evidenziato ancora il sottosegretario - dimostra come lo Stato sia impegnato non solo nel contrasto della criminalità ma investa molte risorse nella prevenzione».