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Servizi ai migranti a Ragusa con 'Mettiamoci in accordo'

20 Dicembre 2014
Parte il progetto sul potenziamento dei servizi finanziato dal Fondo europeo per l'integrazione. Coinvolte prefettura, questura, asp e fondazione San Giovanni Battista. Prevista un'unità informativa 'mobile'

Non solo emergenza ma anche gestione per il miglioramento dei servizi e per l'integrazione dei migranti. Questo l'obiettivo della prefettura di Ragusa, illustrato ieri dal prefetto Annunziato Vardé durante la presentazione del progetto 'Mettiamoci in accordo', finanziato dal Fondo europeo per l'Intergrazione dei cittadini di paesi terzi (Fei) - gestito dal ministero dell'Interno - nell'ambito dell'Azione 9/2013 'Capacity Building'.

Vardé ha firmato ieri l'accordo relativo al progetto insieme al presidente della fondazione San Giovanni Battista Tonino Solarino. L'iniziativa, rivolta alle prefetture e di durata semestrale, riguarda il potenziamento delle 'reti di governance'. Questo perché l'ufficio territoriale del governo ragusano, ha sottolineato il prefetto, «non si limita ad affrontare il già gravoso compito di coordinare le emergenze legate all'immigrazione» ma intende anche «potenziare i servizi pubblici e amministrativi rivolti ai cittadini di Paesi terzi, nonché promuovere interventi di politica sociale rispondenti alle esigenze di integrazione, sostenendo la possibilità per i migranti di raggiungere gli obiettivi previsti dall’Accordo di integrazione».

In concreto saranno attivati sportelli informativi per i migranti con personale qualificato nell'azienda sanitaria provinciale, in prefettura e in questura e, novità importante, ci sarà anche un'unità mobile che si sposterà direttamente nei luoghi di aggregazione dei cittadini stranieri.

Si tratta di un'iniziativa strutturata che non solo «risponde alle necessità reali degli enti coinvolti e degli stranieri presenti nel territorio», ha sottolineato il prefetto, ma prevede: una fase di formazione per il personale degli enti che erogano i servizi; un'analisi di impatto, attraverso una 'ricerca-azione', sull'Accordo di integrazione e sui suoi risultati per lo Stato e per i cittadini di Paesi terzi che intendono rimanere in Italia; un piano di comunicazione che prevede monitoraggio e pubblicità sullo stato d'attuazione e sui risultati del progetto.

Ultimo aggiornamento:

Martedì 23 Dicembre 2014, ore 18:28