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Question time su immigrazione, appalti e legge Severino

10 Giugno 2015
Il ministro Alfano ha risposto alla Camera dei Deputati su argomenti all’ordine del giorno

Il ministro dell’Interno Angelino Alfano ha risposto oggi al question time alla Camera dei Deputati su alcune questioni all’ordine del giorno.

ACCOGLIENZA PROFUGHI

​«Stiamo chiedendo e ottenendo – ha riferito Alfano - che ci siano finanziamenti specifici dall'Unione europea per quei paesi, come l'Italia, che si stanno facendo particolarmente carico dei flussi migratori e il commissario all'Immigrazione Avramopoulos ha già parlato di 60 milioni in arrivo». 
Incoerentemente con la battaglia che stiamo facendo in Europa per un’equa distribuzione dei migranti, ha osservato Alfano, in Italia «si pretende che alcune regioni del Sud abbiano il peso totale o quasi dell'immigrazione, questo ci sembra ingiusto e va contro quello che accadde nel 2011 con Maroni ministro dell'Interno. Non possiamo accettare che una questione mondiale diventi una questione meridionale».

QUESTIONE DEL CARA DI MINEO

​«Il ministero dell'Interno non ha poteri di revoca dell'affidamento», ha dichiarato il ministro Alfano. Inoltre, «né durante l'emergenza, né dopo, il ministero ha avuto un ruolo in questo iter e la convenzione sottoscritta esclude la responsabilità della prefettura». È infatti al Consorzio, ha osservato Alfano, che si rivolge il presidente dell'Anticorruzione Raffaele Cantone con i rilievi sull'illegittimità della gara d'appalto, ma il Consorzio in risposta ha confermato la sua aggiudicazione. Informato dell’accaduto, il ministro ha chiesto riscontri al prefetto di Catania. «Continueremo a vigilare con rigorosa attenzione – ha detto Alfano al question time - ma no a soluzioni sommarie».

APPLICAZIONE DELLA LEGGE SEVERINO AL NEO ELETTO VINCENZO DE LUCA

«La sospensione può essere applicata solo nei confronti di chi è già in carica. In tutti i precedenti casi analoghi la sospensione è sempre stata successiva alla proclamazione degli eletti». Gli adempimenti procedurali comportano l'intervento di più amministrazioni per poi concludersi con il decreto del presidente del Consiglio. «Vincenzo De Luca - ha aggiunto il ministro - in base alla normativa vigente era candidabile ed eleggibile».

Ultimo aggiornamento:

Mercoledì 17 Giugno 2015, ore 13:36