Legislatura 17ª - Commissione straordinaria per la tutela e la promozione dei diritti umani - Resoconto sommario n. 64 del 09/12/2014


 

COMMISSIONE STRAORDINARIA PER LA TUTELA E LA PROMOZIONE DEI DIRITTI UMANI

 

MARTEDÌ 9 DICEMBRE 2014

64ª Seduta

 

Presidenza del Presidente

MANCONI 

 

       Interviene, ai sensi dell'articolo 48 del Regolamento, l'ammiraglio Giuseppe De Giorgi, capo di Stato maggiore della Marina militare.  

 

 

       La seduta inizia alle ore 13,40.

 

 

SULLA PUBBLICITA' DEI LAVORI  

 

Il presidente MANCONI comunica che, ai sensi dell'articolo 33, comma 4, del Regolamento, è stata richiesta l'attivazione dell'impianto audiovisivo e che la Presidenza del Senato ha fatto preventivamente conoscere il proprio assenso.

 

Poiché non vi sono osservazioni, tale forma di pubblicità è dunque adottata per il prosieguo dei lavori.

 

 

PROCEDURE INFORMATIVE 

Seguito dell'indagine conoscitiva sui livelli e i meccanismi di tutela dei diritti umani, vigenti in Italia e nella realtà internazionale: audizione dell'ammiraglio Giuseppe De Giorgi, capo di Stato maggiore della Marina militare, sulle operazioni "Mare Nostrum" e "Triton"   

 

       Prosegue l'indagine conoscitiva in titolo, sospesa nella seduta del 3 dicembre scorso.

 

            Il presidente MANCONI, nel ringraziare l'ammiraglio De Giorgi per la partecipazione alla seduta odierna, ricorda la precedente audizione dedicata a "Mare Nostrum" del 24 settembre scorso e sottolinea l'importanza di ricevere un aggiornamento in seguito alla decisione del Governo di procedere alla conclusione dell'operazione a partire dal 1° novembre 2014, che è anche la data di inizio di "Triton", nell'ambito europeo di Frontex.

 

       L'ammiraglio DE GIORGI, capo di Stato maggiore della Marina militare, ricorda che a partire dal 2004 la Marina è stata impegnata nel controllo dei flussi migratori all'interno dell'operazione "Constant vigilance". Nell'ottobre 2013, è stata disposta dal Governo l'operazione "Mare Nostrum" in conseguenza dello straordinario incremento del fenomeno migratorio registrato dalla seconda metà del 2013 e dei tragici naufragi che si sono verificati al largo di Lampedusa. "Mare Nostrum" ha rappresentato il potenziamento del dispositivo aeronavale della Marina per il controllo dei flussi migratori, con il duplice scopo di rafforzare la sicurezza marittima, contrastando le attività illecite via mare - con particolare riferimento ai traffici di esseri umani - e, contestualmente, rispondere all'emergenza in atto nel Mediterraneo centrale, assicurando un "presidio" navale in grado di dare assistenza umanitaria e salvare vite umane. "Mare Nostrum" si basava su tre azioni principali: contrasto delle azioni illegali connesse al traffico di esseri umani (navi madre e scafisti); potenziamento della capacità di salvare vite umane attraverso la presenza di un dispositivo aeronavale di assistenza e soccorso; filtro sanitario avanzato. Nei mesi di attività sono stati 439 gli interventi di salvataggio, 156.362 i migranti assistiti,  366 gli scafisti fermati e consegnati all’autorità giudiziaria nazionale, 9 le navi madre catturate. Il 99 per cento dei migranti è stato intercettato prima dell’arrivo sul territorio nazionale e questo ha permesso l'attuazione di un filtro sanitario e di controlli di polizia prima dello sbarco. Il 1° novembre 2014 è partita "Triton", operazione di polizia dell’Unione europea mirata al controllo delle frontiere Schengen per la prevenzione ed il contrasto dell’immigrazione clandestina via mare, la cui durata è prevista fino al 31 gennaio 2015, con possibilità di proroga. Il coordinamento delle attività è condotto da Frontex tramite l'International Coordination Center – ubicato a Pratica di Mare con il coinvolgimento della Guardia di Finanza. L'area di pattugliamento di "Triton" si ferma alle trenta miglia dalla costa ed è inferiore rispetto all'area controllata da "Mare Nostrum" di circa il 65 per cento. Gli assetti di "Triton" prevedono tre pattugliatori d’altura (forniti da Italia, Spagna e Islanda), quattro motovedette costiere (Italia, Malta, Olanda), quattro aeromobili per il pattugliamento (Francia, Islanda, Lettonia, Malta). Tra i compiti di "Triton", l'unico dichiarato è il controllo delle frontiere, mentre non vengono contemplati, come invece previsto da "Mare Nostrum", la sorveglianza, la sicurezza marittima e le attività di polizia in alto mare, gli interventi SAR (Search And Rescue) e di filtro sanitario, il processo identificazione dei migranti, l'assistenza umanitaria e il coordinamento delle attività in alto mare. In questa fase di transizione, il dispositivo della Marina è stato notevolmente ridotto, con uno stanziamento di fondi di 2,8 milioni di euro al mese, a fronte dei 9 milioni precedenti. Attualmente consta di un dispositivo aeronavale in aree a sud di Lampedusa per svolgere: attività di sorveglianza, sicurezza e soccorso condotte da corvette/pattugliatori; il trasferimento dei migranti sulla nave con capacità di hub logistico-sanitario; attività di controllo/filtro sanitario avanzato prima del loro sbarco sul territorio al fine di contenere eventuali patologie infettive contagiose; trasporto dei migranti nei porti nazionali definiti dal Ministero dell’interno. A bordo delle navi continuano ad essere presenti: una task force della polizia di Stato per il controllo e l’identificazione dei migranti; i medici del Ministero della salute; i volontari di organizzazioni e associazioni che operano al fianco dei team sanitari di bordo. Il 21 novembre è stato firmato un protocollo d’intesa fra i ministeri della salute, della difesa e dell’interno che prevede l’impegno delle parti a cooperare nell’attività di assistenza migranti al fine di rafforzare le misure e gli interventi di tutela della salute anche contro il rischio di importazione di malattie infettive e diffusive, attraverso accertamenti sanitari da svolgere direttamente sulle unità navali e nei luoghi di sbarco o in prossimità degli stessi. Va sottolineato come rispetto al novembre 2013, periodo di attività di "Mare Nostrum" in cui risultano arrivati in Italia 1883 migranti, nel novembre 2014 si sono registrati 9.134 arrivi, con un aumento del 485 per cento. Di questi, 3.810 migranti sono stati soccorsi dalla Marina e sottoposti a screening sanitario prima dello sbarco nel corso di 22 eventi SAR. I restanti 5.324 sono arrivati direttamente sul territorio nazionale senza screening sanitario. Di questi ultimi, infatti, 1.534 sono stati intercettati e soccorsi dalla Capitaneria di porto e 2.273 da mercantili commerciali non attrezzati per quel tipo di attività, ma obbligati dal diritto del mare a intervenire. Venendo meno l'operazione "Mare Nostrum", vengono meno tutti i dispositivi predisposti dalla Marina e si pone un evidente problema di sicurezza, soprattutto a livello sanitario: i mezzi intervengono in seguito agli SOS lanciati dai barconi in alto mare, ma si limitano a caricare a bordo le persone soccorse e a trasportarle sulle coste italiane. Viene meno così il sistema di controllo, svolto con "Mare Nostrum" dalle forze di polizia in alto mare, e vi è un maggior rischio di infiltrazioni sul territorio nazionale di cellule terroristiche occultate tra i migranti. Infine, rischia di vedere la fine quell'attività di coordinamento e controllo svolto in questi mesi dalla centrale operativa della Marina, già attrezzata e dotata con moderni sistemi, al fine di migliorare l’efficacia dell’azione dei mezzi impegnati in operazioni di controllo dei flussi migratori.

 

    Il senatore ROMANO (Aut (SVP, UV, PATT, UPT)-PSI-MAIE) chiede di sapere se ci sono state in queste settimane segnalazioni di naufragi avvenuti a causa di un mancato intervento di salvataggio.

 

    Il senatore COCIANCICH (PD) chiede se, alla luce della relazione svolta, che va apprezzata per esaustività ed efficacia, se e in che modo occorrerebbe  ripensare la decisione del governo in merito a "Mare Nostrum".

 

    La senatrice DONNO (M5S) chiede come si potrebbe intervenire meglio, anche per consentire all'Italia di non venir meno alle sua responsabilità di paese di primo approdo dei migranti, allo scopo di contrastare il traffico degli esseri umani, dal quale trae probabilmente profitto la mafia, e prevenire infiltrazioni terroristiche.

 

    La senatrice AMATI (PD) sottolinea come sia inquietante mettere sullo stesso piano il risparmio con il salvataggio di vite umane e chiede come gli altri paesi europei intendano dare un loro effettivo e concreto contributo.

 

    Il senatore MAZZONI (FI-PdL XVII) chiede se sia stato deciso a livello europeo di non affidare alla marina militare italiana il coordinamento delle attività in alto mare.

 

    Il presidente MANCONI sottolinea il valore dell'operazione "Mare Nostrum" e si sorprende del fatto che sia stata liquidata in maniera sbrigativa, come se non si fosse percepita l'importanza e la straordinarietà di aver salvato 156.000 persone dalla morte. Chiede inoltre se il presidio a sud di Lampedusa potrà durare oltre la fase di transizione e se ci sono possibilità che venga affidato alla Marina il coordinamento delle operazioni.

 

       L'ammiraglio DE GIORGI precisa che il contesto geopolitico attuale non consente di prevedere l’attenuazione del fenomeno migratorio verso l’Europa; anzi, è plausibile una sua intensificazione. Occorre dunque attendere di vedere quanto accadrà nei mesi successivi alla fine di "Mare Nostrum" e, alla luce di quanto emergerà, valutare a livello politico se i dispositivi attualmente in essere siano adeguati a fronteggiare il fenomeno.

 

    Il presidente MANCONI ringrazia l'ammiraglio De Giorgi e i senatori presenti al dibattito e dichiara chiusa la procedura informativa.

 

       Il seguito dell'indagine conoscitiva è quindi rinviato.

 

       La seduta termina alle ore 14,55.