Legislatura 17 Atto di Sindacato Ispettivo n° 1-00007


Atto n. 1-00007

Pubblicato il 26 marzo 2013, nella seduta n. 5
Esame concluso nella seduta n. 13 dell'Assemblea (16/04/2013)

Note: (Testo 2)

ZANDA , SCHIFANI , CRIMI , MAURO Mario Walter , BITONCI , DE PETRIS , FERRARA Mario , ZELLER , MANCONI , FINOCCHIARO , FEDELI , MARTINI , ESPOSITO Giuseppe , VOLPI , TONINI , FATTORINI , MICHELONI , PIZZETTI , GHEDINI Rita , BUBBICO , BERTUZZI , CARDIELLO , SERAFINI

Il Senato,

premesso che:

i diritti umani sono patrimonio e conquista dell'umanità, e devono trovare corpo e tutela nelle istituzioni di tutti i Paesi del mondo. Essi, di recente, si sono ulteriormente arricchiti e articolati, determinando una consapevolezza sempre maggiore nel mondo globale;

l'Italia, da sempre, ha mostrato molta sensibilità nei confronti della difesa dei diritti umani e dei diritti delle persone e li ha fissati nella Costituzione, all'articolo 2, secondo cui "La Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell'uomo";

tradizionalmente i temi dei diritti umani hanno trovato grande attenzione da parte del Senato, dei suoi Presidenti, di tutti i Gruppi parlamentari e dell'intera Assemblea;

il Senato ha dedicato al tema dei diritti umani l'attività di un Comitato contro la pena di morte nella XIII Legislatura e di una Commissione straordinaria per la tutela e la promozione dei diritti umani nella XIV e nella XVI Legislatura, nonché l'istituzione di una Commissione speciale per la promozione e la tutela dei diritti umani nella XV Legislatura;

nella XIV Legislatura, l'istituzione di una Commissione straordinaria per la tutela e la promozione dei diritti umani, ad opera dell'Assemblea del Senato con l'approvazione della mozione 1-00020, ha risposto all'esigenza di proseguire, ampliandolo, l'importante lavoro del Comitato contro la pena di morte al fine di istituzionalizzare la trattazione organica, e non occasionale, della problematica dei diritti umani;

le priorità della Commissione nelle legislature successive sono state l'abolizione della pena di morte nel mondo, l'introduzione nel nostro ordinamento del reato di tortura, la tutela dei diritti del fanciullo, le garanzie per chi si trovi privato delle libertà, la promozione e l'attuazione del diritto di asilo, la lotta alla tratta degli esseri umani, la lotta contro il razzismo, la xenofobia, la discriminazione delle minoranze ed il divieto di mutilazioni genitali femminili;

le esperienze del Comitato contro la pena di morte della XIII Legislatura e delle Commissioni straordinaria e speciale per i diritti umani della XIV, XV e XVI Legislatura hanno dimostrato come la materia dei diritti umani, e più in generale del rispetto dei diritti fondamentali della persona, sia estremamente complessa e richieda un'attività specifica, coordinata ed organica;

nello svolgimento della sua intensa attività, la Commissione si è caratterizzata per una grande apertura alla società civile, realizzando un collegamento costante tra le istituzioni e le organizzazioni non governative e le molte associazioni che operano a tutela dei diritti umani;

premesso inoltre che:

importante successo dell'Italia e uno dei principali obiettivi del lavoro sui diritti umani in Senato è stata l'approvazione della risoluzione per la moratoria contro la pena di morte nel mondo da parte dell'Assemblea generale dell'ONU il 18 dicembre 2007;

nel corso della XVI Legislatura, la Commissione ha seguito da vicino la procedura di revisione periodica dei diritti umani (UPR) del Consiglio dei diritti umani Onu nei confronti dell'Italia, a partire dal dicembre 2009, approfondendo i temi oggetto delle raccomandazioni finali e in particolare in materia di rom, carceri, immigrazione, tortura, e l'istituzione di una «Commissione nazionale per la promozione e la protezione dei diritti umani», come previsto dalla risoluzione Onu n. 48/134 del 1993 nel rispetto dei cosiddetti principi di Parigi;

inoltre, nel corso della XVI Legislatura, la Commissione si è molto impegnata perché giungessero ad approvazione la legge n. 237 del 2012 sull'adeguamento del nostro ordinamento ai principi contenuti nello statuto della Corte penale internazionale, nonché la ratifica del protocollo opzionale alla Convenzione delle Nazioni Unite contro la tortura e altri trattamenti o pene crudeli, inumani o degradanti, legge n. 195 del 2012;

la Commissione nella XVI Legislatura ha approvato all'unanimità il "Rapporto conclusivo dell'indagine sulla condizione di Rom, Sinti e Caminanti in Italia", e il "Rapporto sullo stato dei diritti umani negli istituti penitenziari e nei centri di accoglienza e trattenimento per migranti in Italia", documenti che, frutto di mesi di inchiesta ed approfondimento, hanno raccolto l'interesse di organizzazioni, associazioni e osservatori nazionali e internazionali;

considerato che:

per effetto dei processi di globalizzazione, l'accezione "diritti umani" si è molto ampliata fino a ricomprendere non solo i diritti legati al rispetto della vita dell'uomo e delle prerogative connesse con lo svolgimento della sua personalità, ma anche i diritti sociali e i diritti collettivi;

accanto al consolidamento del ruolo essenziale degli organismi umanitari internazionali, negli ultimi anni si è assistito al diffondersi di enti, organismi e associazioni la cui attività è rivolta alla difesa della persona e delle sue prerogative insopprimibili, nonché di organizzazioni non governative, vero asse di collegamento tra la società e le istituzioni;

considerato inoltre che:

la Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo del 1948 ha affermato il principio della difesa della dignità degli esseri umani come obiettivo primario da conseguire nell'ambito delle relazioni internazionali ed oltre gli spazi della sovranità dei singoli Stati;

da allora il sistema internazionale di protezione dei diritti umani si è sviluppato in modo più incisivo, non solo nell'ambito privilegiato delle Nazioni Unite, ma anche attraverso la stesura di apposite convenzioni e trattati internazionali;

considerato infine che:

l'Assemblea generale dell'Onu del 1993 ha impegnato gli Stati membri a istituire organismi nazionali autorevoli e indipendenti per la promozione e la protezione dei diritti umani e delle libertà fondamentali;

occorrerà procedere alla costituzione in Senato di un organismo permanente, in modo tale da onorare la tradizione di questo ramo del Parlamento nell'impegno per la promozione e la tutela dei diritti fondamentali della persona;

rilevata per tutti i suddetti motivi l'esigenza di istituire, anche in questa Legislatura, un organismo che rappresenti per il nostro Paese la volontà di difendere e sviluppare i diritti umani sia all'interno che al di fuori dei confini nazionali,

delibera di istituire una Commissione straordinaria per la tutela e la promozione dei diritti umani, costituita da 25 componenti in ragione della consistenza dei Gruppi stessi. La Commissione elegge tra i suoi membri l'Ufficio di Presidenza composto dal Presidente, da due Vice Presidenti e da due Segretari. La Commissione ha compiti di studio, osservazione e iniziativa, per lo svolgimento dei quali può prendere contatto con istituzioni di altri Paesi e con organismi internazionali; a tal fine la Commissione può effettuare missioni in Italia o all'estero, in particolare presso Parlamenti stranieri anche, ove necessario, allo scopo di stabilire intese per la promozione dei diritti umani o per favorire altre forme di collaborazione. Per il raggiungimento di queste finalità essa, quando lo ritenga utile, può svolgere procedure informative ai sensi degli articoli 46, 47 e 48 del Regolamento; formulare proposte e relazioni all'Assemblea, ai sensi dell'articolo 50, comma 1, del Regolamento; votare risoluzioni alla conclusione dell'esame di affari ad essa assegnati, ai sensi dell'articolo 50, comma 2, del Regolamento; formulare pareri su disegni di legge e affari deferiti ad altre Commissioni, anche chiedendone la stampa in allegato al documento prodotto dalla Commissione competente, ai sensi dell'articolo 39, comma 4, del Regolamento;

delibera inoltre di intraprendere l'iter di costituzione di una Commissione permanente per la tutela e l'affermazione dei diritti umani.