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Operazione contro il caporalato a Gioia Tauro

13 Novembre 2015
Obiettivo è dare legalità e dignità alle condizioni di lavoro dei migranti

E' partita proprio dalla Piana di Gioia Tauro, dove nel 2010 si verificò la rivolta degli immigrati impiegati nella raccolta di agrumi e nelle coltivazioni, una vasta azione di prevenzione e controllo per fronteggiare il fenomeno del 'caporalato'. L'operazione è stata illustrata dal prefetto di Reggio Calabria, Claudio Sammartino, nel corso di un incontro con la stampa presso il Palazzo del Governo.

Si tratta di una prima operazione alla quale seguiranno ulteriori azioni di prevenzione e controllo che andranno ad incidere in altri contesti territoriali della provincia, a tutela della dignità del lavoro e a garanzia della legalità. E' importante però, ha sottolineato il prefetto rivolgendosi agli operatori economici, che «ciascuno faccia la sua parte». Questa attività di prevenzione è stata avviata mentre è in corso la raccolta delle olive e dei kiwi e con anticipo rispetto all’inizio della raccolta agrumicola, proprio per rimarcare il significato deterrente e dissuasivo dell’intervento.

I primi risultati indicano, in particolare, che sono state controllate 48 persone, 34 stranieri e 14 italiani, ed elevate 10 sanzioni amministrative per un totale di 11mila euro ai titolari di quattro aziende.

Ultimo aggiornamento:

Venerdì 13 Novembre 2015, ore 12:40

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