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Migranti, Alfano: «Tutta l'Europa deve contribuire»

13 Ottobre 2015

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Intervento del ministro alla London School of Economics. Nella mattinata incontro con l'omologo britannico Theresa May

«Profughi si, irregolari no». Sono le parole del ministro dell'Interno Alfano al termine dell'incontro, a Londra, con il suo omologo britannico Theresa May.
Grande merito all'Italia che ha saputo indirizzare le politiche europee in tema di 'relocation' e rimpatri: «C'è tanto di nostro». «Siamo convinti - ha aggiunto - che senza l'Italia non ci sarebbero stati questi risultati. Noi, oggi, abbiamo una regola chiara: se sei richiedente asilo e sei ok, entri nel sistema di accoglienza». Ma poi nessuno in Europa «si può sottrarre alle richieste di un Paese che, molto semplicemente, non può accogliere tutti».

Nel pomeriggio il responsabile del Viminale è intervento alla London School of Economics sul tema “Migration and Security Challanger in the Mediterranean: every country for itself or a European response?"

Grazie agli ultimi accordi europei, ha detto Alfano, «per la prima volta è stato stabilito un legame fra hotspot, relocation e rimpatri. Tuttavia, queste misure sono solo una parte della soluzione e ora abbiamo bisogno di una strategia più ampia».
Una strategia in cui per Alfano serve anche «una cooperazione da parte dei Paesi di provenienza», nonostante sia «talvolta difficile da ottenere», considerando anche che «si può lasciare a pochi Paesi europei il compito di negoziare bilateralmente con queste nazioni. Tutta l'Europa deve contribuire».
In tale contesto rimane centrale, per il ministro, il tema della stabilizzazione della Libia: «sul piano numerico e percentuale, la maggior parte dei migranti parte da quelle coste».

Il summit sull'immigrazione che si terrà a Valletta (Malta), i prossimi 11 e 12 novembre sarà, così, per Alfano «molto importante», un momento «per una vera discussione» sul futuro dell'approccio europeo alla crisi.

Ultimo aggiornamento:

Mercoledì 14 Ottobre 2015, ore 14:40

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