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Decollato l'aereo con 19 eritrei diretti in Svezia

9 Ottobre 2015
Primo gruppo di profughi che partono dall'Italia nell'ambito dei ricollocamenti in altri Paesi Ue. Il ministro Alfano presente alla partenza

E' partito alle 9.40 di questa mattina dall'aeroporto romano di Ciampino, dall'area dove si trova l'hangar dei Vigili del fuoco, l'aereo della Guardia di Finanza con a bordo 19 eritrei, 14 uomini e 5 donne, i primi migranti tra quelli arrivati in Italia che in base agli accordi comunitari vengono ricollocati in altri paesi Ue.

A salutare i migranti eritrei saliti a bordo dall'Atr 500 della Guardia di Finanza c'erano il ministro dell'Interno Angelino Alfano, con il sottosegretario Domenico Manzione, il capo di gabinetto Luciana Lamorgese, il capo della polizia Alessandro Pansa, il capo dipartimento per le Libertà civili e l'Immigrazione Mario Morcone,il commissario europeo per le migrazioni Dimitris Avramopoulos e il ministro degli esteri e degli affari europei del Lussemburgo Jean Asselborn. Destinazione del volo la località di Lulea, al nord della Svezia.

«Abbiamo rotto il ghiaccio - ha commentato Alfano - altri partiranno presto». La partenza è avvenuta alle ore 9.40, nell'ambito degli accordi europei sul ricollocamento dei profughi. Le partenze dei rifugiati da ricollocare in Europa «saranno scandite - ha sottolineato - ce ne saranno altre cento nei prossimi giorni, e nei prossimi due anni saranno più di 40mila». Le prossime partenze saranno dirette verso Germania, Olanda e altri Paesi che hanno dato la loro disponibilità.

«Questo aereo partito oggi è la vittoria di chi crede nell'Europa, che rispetta i principi fondamentali dell'uomo. Dunque è normale che non ci siano enormi voli, ma c'è uno scandire delle partenze dall'Italia e in 2 anni faranno oltre 40mila ricollocamenti. Questo è un grande successo. La Commissione Europea contribuisce con propri risorse alla copertura dei costi per il ricollocamento».

«Ringrazio il presidente Junker - ha aggiunto il ministro - per avere creduto con tenacia in quello che si è verificato oggi. L'Italia è pronta a fare partire altri 100 migranti. Oggi è un giorno importante per l'Europa e per l'Ue, è un giorno di vittoria di chi ha creduto che salvare vite umane non fosse un valore contrapposto a quello della sicurezza e dell'accoglienza. Oggi è la sconfitta di chi ha tifato contro l'Europa e di chi ritiene che il Mediterraneo è meglio che diventi un lago di morte e di chi pensa che mettendo paura si possa raggiungere qualche risultato positivo».

Sul fronte migrazioni «l'Italia non è sola e l'Europa le è a fianco». Così il Commissario europeo per le migrazioni Dimitris Avramopoulos: «Quella di oggi è una prova tangibile dei risultati che l'Europa può ottenere. Questo è l'inizio di un processo che noi dobbiamo continuare a portare avanti».

«L'Europa non deve essere solo finanza - ha affermato il ministro lussemburghese Jean Asselborn - È importante il cambiamento che stiamo offrendo a queste persone le quali devono sapere che in Europa c'è anche il senso di solidarietà».

«Cerco serenità e pace, quelle che non avevo in Eritrea». Sono state le parole di Michele, eritreo di 26 anni che insieme a altri 18 connazionali fa parte del primo gruppo di profughi che dall'Italia vengono ricollocati in Svezia.

Ultimo aggiornamento:

Martedì 13 Ottobre 2015, ore 19:38

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