Sport come veicolo di integrazione a Modena
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Lo sport come veicolo di integrazione, questo è l’obiettivo del progetto che da alcuni mesi è stato avviato in provincia di Modena. L’iniziativa, che vede i profughi richiedenti asilo, ospitati nei centri di accoglienza coinvolti in molte attività sportive, è promossa dall’Unione italiana sport per tutti (Uisp) e dal Centro sportivo italiano (Csi).
Sono stati disputati numerosi tornei di calcio amatoriale con la partecipazione, sia individuale che a squadre, dei ragazzi stranieri. Le competizioni sono state organizzate da una cooperativa che gestisce l’accoglienza dei richiedenti asilo e da gruppi di migranti accolti.
I giovani ospiti stranieri si sono impegnati nelle discipline dell’atletica leggera e hanno gareggiato in manifestazioni podistiche insieme ad atleti locali, altri ospiti hanno partecipato ad attività di orienteering.
Altri cinque, hanno partecipato ad un corso di arbitri di calcio Csi e due di loro hanno conseguito l’abilitazione. Molti i migranti che hanno partecipato ai campionati mondiali antirazzisti a Castelfranco Emilia.
A Modena, Carpi, Sassuolo, Fiorano Modenese, Soliera e Maranello, i migranti hanno peraltro ricevuto particolari apprezzamenti per la correttezza e la lealtà sportiva dimostrata.
Il progetto We are here united (Wahu), che prevede la partecipazione di una squadra composta da giovani stranieri che disputerà con diverse squadra locali avrà inizio a settembre 2016.
Al termine di tutti gli incontri sportivi sono previsti dei momenti finalizzati alla conoscenza reciproca e all’approfondimento sul tema dei rifugiati: il viaggio, le paure e le speranze, le difficoltà d'integrazione sul territorio, ma anche i successi di integrazione.
Il prefetto di Modena, Michele di Bari ha espresso apprezzamento per le iniziative che concorrono a migliorare i percorsi di integrazione ed inclusione degli stranieri.