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Fermato un siriano aspirante jihadista. Alfano: un successo investigativo di alto livello

3 Agosto 2016

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Ultimo aggiornamento:

Mercoledì 3 Agosto 2016, ore 16:16
Il giovane aveva manifestato la volontà di unirsi al gruppo Jabat al Nusra

Il reato ipotizzato per il giovane fermato oggi, un siriano di 23 anni residente a Varese, è quello previsto e punito dall’art. 270 bis del codice penale: partecipazione ad associazione con finalità di terrorismo anche internazionale.

«È significativo specificare – ha dichiarato il ministro dell'Interno Angelino Alfano - che il fermo del siriano è stato possibile grazie alle nuove norme antiterrorismo, da me fortemente volute, in particolare la fattispecie che configura l'auto arruolamento».

Le intenzioni del giovane, infatti, erano quelle di recarsi in Siria per unirsi alle fila di Jabat al Nusra, secondo le indagini portate avanti dalla direzione centrale della Polizia di prevenzione, con il concorso della Digos e della Polizia postale e delle telecomunicazioni di Genova e Milano, in sinergia con le agenzie di intelligence e con il coordinamento della procura distrettuale antiterrorismo di Genova.

Il fermo del giovane siriano è «un successo investigativo di alto livello», ha commentato il ministro. «Le nostre leggi funzionano - ha ribadito - e la sicurezza dei cittadini, in questo particolare momento in cui nessun Paese è rischio zero, è e continuerà ad essere una priorità di questo Governo».

Nell’operazione, sono stati perquisiti altri cinque stranieri residenti a Genova e provincia, per chiarire il loro ruolo nella vicenda, e alcuni luoghi frequentati dall’arrestato.

 

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