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Il riconoscimento delle 800 vittime del naufragio nel Canale di Sicilia grazie anche agli atenei italiani

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Fiori in mare per la commemorazione delle vittime del naufragio nel Canale di Sicilia

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Fiori in mare per la commemorazione delle vittime del naufragio nel Canale di Sicilia
1 Aprile 2016
Siglato un protocollo tra ministero dell'Interno, quello dell'Istruzione, Università e Ricerca e il commissario del Governo per le Persone Scomparse. L'avvio delle operazioni in primavera

Il ministro dell’Interno Angelino Alfano, il ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, Stefania Giannini e il commissario straordinario del Governo per le persone scomparse, Vittorio Piscitelli, hanno sottoscritto un protocollo d’intesa per estendere all’intero sistema delle Università italiane la collaborazione istituzionale, già iniziata con le Università degli Studi di Milano, Catania, Messina e Palermo, per il riconoscimento e l’identificazione dei corpi senza identità appartenenti ad ottocento cittadini stranieri, vittime del naufragio del 18 aprile 2015 nel Canale di Sicilia.

Il recupero del natante dal fondo marino sarà portato a compimento nella prossima primavera dalla Marina Militare. All’operazione, che si svolgerà presso la base Nato di Melilli (SR), parteciperà anche il Corpo nazionale dei Vigili del fuoco, per l’estrazione delle salme, la questura di Catania, l’azienda sanitaria provinciale, la Croce Rossa militare.
La prefettura di Siracusa garantirà l’azione di coordinamento sul posto, mentre il dipartimento per le Libertà Civili e l’Immigrazione del ministero dell'Interno curerà gli adempimenti connessi alla sepoltura delle salme.

Le Università italiane, attraverso la conferenza dei rettori, prenderanno parte su base volontaria che vede già l'adesione di venti atenei, alle attività medico-legali per l’identificazione delle vittime. Specifiche professionalità nel campo della medicina legale e della patologia forense, nonché in quello della genetica forense presteranno la propria opera senza gravare sul bilancio dello Stato. L’operazione umanitaria, fortemente voluta dal Governo, consolida la tradizionale vocazione dell’Italia quale Paese di accoglienza e porta d’ingresso “sicura”  dell’Europa.

Ultimo aggiornamento:

Martedì 12 Aprile 2016, ore 13:07

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