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XIV Relazione sulle persone scomparse, immigrazione e minori le nuove sfide

6 Aprile 2016

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Il sottosegretario Manzione e il commissario straordinario Piscitelli hanno illustrato i numeri dell'attività del sistema nazionale di ricerca

Servizio di Maria Grazia Loreto, live tweeting di Massimo Geria

Dal 1° gennaio 1974 al 31 dicembre 2015 sono 34.562 le persone scomparse in Italia ancora da rintracciare sul totale di 166.280. Quelle rintracciate sono 131.718, secondo i dati della direzione centrale Polizia criminale del dipartimento Pubblica sicurezza del ministero dell'Interno.

Tornando alle persone da rintracciare, sono 8.705 i cittadini italiani e 25.857 gli stranieri, 11.983 i maggiorenni (5.687 italiani e 6.296 stranieri) e 21.240 i minorenni (1.912 italiani e 19.328 stranieri). Un rapporto under-over 18 più che doppio, a segnalare uno dei tratti più significativi che il fenomeno sta assumendo, evidenziato sia dal sottosegretario all'Interno Domenico Manzione sia dal commissario straordinario del governo per le persone scomparse Vittorio Piscitelli, che hanno presentato e illustrato questa mattina a Roma, al Viminale, la XIV Relazione del commissario sul secondo semestre 2015. Erano presenti il vice capo di Gabinetto vicario Franca Triestino, il capo segreteria del dipartimento di PS Vincenzo Panico, il capo dipartimento per le Politiche del personale Luigi Varratta, il commissario straordinario del Governo antiracket e antiusura Santi Giuffrè.

In crescita esponenziale il numero dei minori stranieri non accompagnati, ha osservato Manzione, dovuto anche alla crescita dei flussi migratori, l'altro fenomeno che ha ampliato e in parte riplasmato l'ambito d'attività del commissario straordinario, diventato negli ultimi anni, nonostante la scarsità di risorse, «punto di riferimento per esigenze alle quali altre strutture faticano a rispondere», che vanno dal ritrovamento delle persone al riconoscimento dei corpi senza identità recuperati dai naufragi nel canale di Sicilia, triste corollario della migrazione via mare.

Un tema, quest'ultimo, che insieme a quello dei minori ha attirato l'attenzione della comunità internazionale sul fenomeno, ora nell'agenda del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, ha ricordato Piscitelli, osservando che in caso di minori stranieri non accompagnati lasciare le strutture - non reclusive - che li ospitano può essere una scelta volontaria.

I dati

Il commissario straordinario fa un'analisi quasi sociologica dei numeri che illustra, tracciando un bilancio positivo dell'attività dell'ufficio, che da quando è operativo (2007) ha dimostrato di «governare, e non soltanto monitorare» il fenomeno. Che è in crescita, come però sono in crescita i ritrovamenti, dicono i dati: a fronte di 15.047 denunce di scomparsa in più nel solo 2014 a partire dal 1974, al 31 dicembre 2015 se ne registrano 17.244 in più rispetto all'anno precedente, ma sono 11.916 in più anche le persone rintracciate.

«Il gioco di squadra tra le componenti del sistema di ricerca delle persone scomparse -istituzioni e società civile- funziona e dà i suoi risultati». Un sistema che è stato possibile consolidare, ha ricordato Piscitelli, grazie alla legge n.203/2012, che ha affidato il coordinamento delle ricerche alle prefetture, consentendo di migliorare la qualità dei dati con l'aggiornamento costante a livello provinciale, ma anche di attivare immediatamente le operazioni di ricerca senza dover aspettare le 48 ore dalla scomparsa.

Tra i cittadini italiani scomparsi da rintracciare (8.705), ha proseguito il commissario componendo il quadro del fenomeno, prevalgono i maggiorenni (5.687), tra questi, gli over 65, un aspetto tenuto in considerazione con l'avvio da parte delle prefetture, in collaborazione con ministero del Lavoro e Politiche sociali e con quello della Salute, di una "mappatura" finalizzata a geolocalizzare quelli affetti da patologie neurodegenerative come l'Alzheimer, per facilitare le ricerche. La regione con più scomparsi in totale è il Lazio (7.089), mentre tra le motivazioni di scomparsa, rimanendo ai cittadini italiani, spicca l'allontanamento volontario (569), dato da ricollegare secondo Piscitelli, insieme alla prevalenza della maggiore età, all'incidenza della crisi.

Anche tra i cittadini stranieri scomparsi da rintracciare, per la maggior parte minorenni, prevale oltre alla causa non determinata, l'allontanamento volontario.

Discorso a parte per i casi di sottrazione di minori all'estero da parte di uno dei due coniugi, fenomeno grave sul quale il commissario si è attivato presso Presidenza del Consiglio, Esteri e Giustizia offrendo collaborazione e proponendo la via degli accordi bilaterali.

L'attività di riconoscimento

Infine, ma non per importanza, il censimento dei cadaveri non identificati, 1.819 alla data della XIV Relazione.

Il tema dell'incrocio dei dati, sul quale la provincia di Milano sta portando avanti un progetto 'pilota' in collaborazione con la procura, richiama quello del riconoscimento dei corpi dei naufraghi, da ultimi gli oltre 400, presumibilmente, del naufragio nel canale di Sicilia del 18 aprile 2015, che verranno recuperati insieme allo scafo a cura di Marina e Vigili del fuoco simbolicamente dal 18 aprile, con il successivo trasferimento delle salme alla base Nato di Melilli (Siracusa) dove saranno esaminati dai medici legali.

Su questo il ministro dell'Interno Angelino Alfano ha firmato con il commissario e con il ministro dell'Istruzione Stefania Giannini, un protocollo che raccoglie «la generosa partecipazione delle università».

I risultati degli esami autoptici confluiranno in delle schede a disposizione delle famiglie che ne facciano richiesta. Si tratta di una importante operazione che vede impegnata «tutta la macchina dell'amministrazione dell'Interno a livello centrale e periferico», con il dipartimento Libertà civili e Immigrazione che si occuperà delle sepolture. Un'operazione umanitaria che fa dell'Italia un Paese riconosciuto e apprezzato a livello internazionale.

Ultimo aggiornamento:

Venerdì 15 Aprile 2016, ore 13:18

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