Tu sei qui

Identificazione migranti scomparsi: verso un sistema informativo comune

naufragio.jpg

Fiori in mare per la commemorazione delle vittime del naufragio nel Canale di Sicilia

Foto:

Fiori in mare per la commemorazione delle vittime del naufragio nel Canale di Sicilia
20 Giugno 2016

Temi:

Lo ha proposto alla conferenza Oim di Berlino il commissario straordinario del governo per le persone scomparse Piscitelli

Workshop a Berlino, il 14 e 15 giugno scorsi, sul tema "Decesso di migranti, identificazione e raccolta dei dati 2016", tra i relatori il commissario straordinario del governo italiano per le persone scomparse Vittorio Piscitelli.

Argomento centrale della conferenza, organizzata dall'Organizzazione internazionale per le migrazioni (Oim) in occasione del 65esimo della fondazione, le politiche di identificazione e lo scambio dei dati tra i vari Paesi.

Si tratta delle sfide principali legate al fenomeno dei migranti dispersi lungo i percorsi migratori: tristi esempi i naufragi nel Mediterraneo, come quello dell'ottobre 2013 davanti alle coste dell'isola siciliana di Lampedusa e quello dell'aprile 2015 nel canale di Sicilia.

Il naufragio del 2013, ha spiegato Piscitelli nel suo intervento, "ha rappresentato uno spartiacque nell’approccio alla problematica dei cadaveri non identificati, per la maggiore attenzione dedicata da quel momento alle procedure per la raccolta delle informazioni utili" e per la metodologia scientifico-forense utilizzata, messa a punto in base alle indicazioni dell'istituto di Medicina legale "Labanof" dell'Università degli studi di Milano.

Altro elemento innovativo la raccolta in un data base dei dati "ante mortem" disponibili relativi alle vittime, resa possibile grazie a un'intesa tra il commissario straordinario e il "Labanof", e fondamentale per il confronto con i dati "post mortem" (fotografie, reperti, dna) raccolti dalla Polizia scientifica.

Ma come si raccolgono i dati "ante mortem"? Attraverso avvisi fatti circolare tra i familiari grazie alle loro associazioni, ha proseguito Piscitelli, raccontando come si è riusciti a organizzare colloqui con un centinaio di loro, compresi di assistenza psicologica, e come si è riusciti a ottenere con il loro supporto un'alta percentuale di identificazioni.

Lo stesso commissario straordinario ha fatto diramare un avviso per la raccolta di dati sugli scomparsi del naufragio del 2015 durante il workshop, al quale hanno partecipato esponenti di diversi Paesi, delle principali agenzie internazionali e organizzazioni umanitarie.

All'intera procedura di identificazione, imperniata sull'incrocio tra i dati ante e post raccolti nel sistema informativo "migranti scomparsi", partecipano oltre agli specialisti forensi inviati da 20 università italiane grazie a un'intesa tra il commissario e il ministero dell'istruzione, dell'Università e della Ricerca, diversi altri enti e istituzioni tra i quali le prefetture e i comuni interessati per territorio. Un esempio di coordinamento multidisciplinare "validissimo", ha sottolineato Piscitelli concludendo l'intervento con una proposta operativa: la creazione di un sistema informativo comune sul modello della procedura illustrata, accessibile on line, che come tale potrebbe raggiungere tutti gli interessati in tutto il mondo.

Ultimo aggiornamento:

Lunedì 20 Giugno 2016, ore 17:26