Tu sei qui

Rapporti Stato-Islam, Alfano: passo importante nella pace e sicurezza attraverso il dialogo

11 Luglio 2016

Ultimo aggiornamento:

Venerdì 15 Luglio 2016, ore 14:20
Aperto un tavolo con le associazioni musulmane che prevede la predicazione in italiano e uno statuto per gli imam

Servizio di Claudio Buttinelli

Costruire un Islam italiano in un Paese dove c'è libertà di culto, ma dove non si può inneggiare all'odio. E' la sintesi e l'obiettivo del nuovo organismo costituito dal Tavolo di confronto con i rappresentanti delle maggiori comunità e associazioni islamiche presenti in Italia e il Consiglio per le relazioni con l’Islam italiano, composto da studiosi ed esperti.

L'avvio di un percorso di dialogo è stato sottolineato dal ministro Alfano che ha presieduto il tavolo al Viminale. Il ministro ha illustrato nell'incontro con la stampa il documento predisposto dal Consiglio che ha raccolto l'assenso delle comunità presenti al tavolo.

E il luogo prescelto per questa funzione non poteva non essere il ministero dell'Interno che, ha evidenziato Alfano, è il ministero della sicurezza ma anche delle libertà civili e religiose.

Tra le novità che si intende introdurre, il riconoscimento con decreto ministeriale della figura degli imam che dovranno avere una formazione civica e una conoscenza dell'ordinamento italiano. Questo permetterà loro di poter accedere anche in luoghi protetti come carceri, ospedali in un'ottica di integrazione nel rispetto delle norme stabilite dalla Costituzione. Si fa strada così, ha sottolineato il ministro dell'Interno, una nuova figura consapevole di un suo ruolo pubblico.

Dovrà essere valorizzato, poi, il ruolo delle donne nell'Islam italiano dove l'integrazione rappresenta la chiave per la pace del futuro.

Sui territori, le prefetture ospiteranno tavoli interreligiosi per monitorare da vicino l'evolversi delle iniziative proposte nel documento.

Anche per quanto riguarda i luoghi di culto, il documento riconosce accanto alla libertà di culto un richiamo alle proprie responsabilità. Perchè, ha concluso Alfano, «ogni preghiera deve stare dentro le regole dello Stato e della Costituzione repubblicana».

Presenti al tavolo
Il sottosegretario Domenico Manzione, il capo di Gabinetto Luciana Lamorgese, il capodipartimento per le Libertà civili e l'immigrazione, Mario Morcone, i membri del Consiglio per le relazioni con l’Islam italiano, presieduto dal prof Paolo Naso e i rapprentanti delle comunità e associazioni islamiche.

AddToAny