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Accoglienza migranti in Lombardia, Alfano riferisce alla Camera

13 Luglio 2016

Ultimo aggiornamento:

Giovedì 14 Luglio 2016, ore 15:30
Nuovi posti a Milano per fronteggiare il picco di arrivi: «Grazie alla comunità ambrosiana, non sarà mai lasciata sola»

«Milano va ringraziata e non va, come non è stato, e non andrà mai lasciata sola». A fronte del recente picco di arrivi di immigrati in Lombardia, la prefettura del capoluogo di regione - che assorbe circa i 2/3 dei migranti in arrivo nella regione - ha individuato 652 posti e nel breve periodo ne potrà reperire altri 300 in 22 comuni nell'alto milanese.

Lo ha riferito questo pomeriggio alla Camera dei Deputati il ministro dell'Interno Angelino Alfano rispondendo a un'interrogazione sulle iniziative per una più omogenea distribuzione dei migranti tra i comuni della regione Lombardia nell'ambito del Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati (Sprar).

Sempre a Milano, ha ricordato il ministro, è attiva una delle principali strutture di pronto intervento per i minori stranieri non accompagnati, il cui numero - ha precisato - non è quadruplicato, considerato che dal 2014 al 2015 il numero è pasato da 566 a 614, con un aumento inferiore al 10%.

La gestione dell'accoglienza dei richiedenti asilo e dei rifugiati - dopo la fase di prima emergenza di cui si fa carico lo Stato con i centri di prima accoglienza - è gestita attraverso lo Sprar, incrementato dal 2012 a oggi di 20mila posti.

«Una formidabile accelerazione» ha proseguito Alfano, secondo il quale «bisogna ricominciare per un'equa ridistribuzione su tutto il territorio nazionale». «Siamo pronti ad andare oltre, con l'aiuto dei comuni», ha dichiarato il ministro,  citando il piano Sprar condiviso con l'Associazione nazionale comuni italiani (Anci).

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