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Attacco a Nizza, Alfano: sistema sicurezza in tensione funzionale

15 Luglio 2016

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Ultimo aggiornamento:

Venerdì 15 Luglio 2016, ore 15:26
Attivate nuove unità operative pronte ad intervenire di Polizia e Carabinieri. Prosegue costantemente il ‘lavoro grigio’ della prevenzione che fino adesso ha funzionato con impegno forze dell’ordine

Servizio di Claudio Buttinelli

«Teniamo il sistema di sicurezza in tensione funzionale per renderlo efficiente sul piano della prevenzione e dell’operatività ma non esiste un Paese a rischio zero». E’ il ministro dell’Interno, Angelino Alfano, a fare il punto della situazione, all’indomani dell’attacco terroristico a Nizza, incontrando la stampa al Viminale insieme al capo della Polizia Franco Gabrielli, al comandante dell’Arma Del Sette e al capo del Dipartimento della Amministrazione Penitenziaria, Santi Consolo; in sala presenti il capo Gabinetto del ministro, Luciana Lamorgese, ed i vertici dei dipartimenti.

Già dopo poche ore dall’accaduto, ha reso noto il ministro, sono stati incrementati i controlli alla frontiera italo-francese piemontese, a Ventimiglia ed stata attivata la cooperazione internazionale con l’Interpol e stamattina alle ore 9 si è riunito il Comitato di Analisi Strategica Antiterrorismo (CASA).

Questo tipo di attacco ‘car jihad’ con un mezzo lanciato sulla folla, ha ricordato Alfano, era stato teorizzato nel 2014 dal portavoce dell’autoproclamato IS ed era stato portato a termine in altre occasioni in diversi Stati nel mondo.

Alfano, ricordando che siamo già in stato di allerta di livello solo inferiore a quello di attacco in corso, ha reso noto che sono state attivate delle nuove strutture operative: le ‘Unità operative di pronto intervento (Uopi) della Polizia e i Nuclei specializzati con formazione specifica antiterrorismo dei Carabinieri.

Come specificato, poi, dal capo della Polizia, Franco Gabrielli, si tratta di unità intermedie tra le normali pattuglie e i reparti speciali antiterrorismo che operano in 20 città ritenute più ‘sensibili’.  Il comandante dell’Arma, Tullio Del Sette, ha spiegato poi, che sono cellule operative costituite da 12 a 24 unità addestrate e dotate di mezzi semiblindati e protezioni tali che consentono loro di intervenire in pochissimi minuti.

In questi giorni, il sistema di prevenzione era già al lavoro con delle esercitazioni, ultima quella di due giorni fa alla stazione Termini di Roma che simulava eventi terroristici e coordinata dalla Sala Crisi del Dipartimento della Pubblica Sicurezza al Viminale. In precedenza erano state testate anche a Milano per  Expo e a Roma per il Giubileo.

Anche la Guardia di Finanza sta monitorando le operazioni di ‘ Money transfer’, mentre la Polizia delle Comunicazioni tiene sotto controllo eventuali reazioni che avvengono sul web.

«Abbiamo un’organizzazione di sicurezza sempre allertata – ha sottolineato il ministro – e anche sul piano normativo, con le norme del ‘decreto antiterrorismo’ siamo in stato avanzato. Appartenere alla coalizione che combatte il terrorismo dal 2001, ha evidenziato, ci rende obiettivi come altri Paesi. Fin qui il sistema di prevenzione ha funzionato grazie anche al lavoro delle forze dell’ordine, ma il lavoro prosegue per rendere il Paese sempre più sicuro».