Tu sei qui

I Vigili del fuoco partecipano al recupero del peschereccio affondato nell'aprile 2015

30 Giugno 2016

Ultimo aggiornamento:

Giovedì 7 Luglio 2016, ore 11:53
Un'operazione congiunta che consentirà di dare un nome alle molte vittime di quel naufragio

E' partita l'operazione per riportare in superficie il relitto del peschereccio affondato il 18 aprile 2015 e che consentirà il recupero delle salme da parte del personale del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco e, successivamente, dal personale del Corpo Militare della Croce Rossa Italiana.

Sulla nave San Giorgio della Marina Militare, che sta fornendo la protezione a tutto il dispositivo navale, è imbarcata, infatti, oltre al personale del Gruppo Operativo Subacquei della Marina, una squadra di Vigili del Fuoco che ha il compito di effettuare i primi rilievi sul relitto e anticipare le informazioni utili alle squadre pronte a terra.

Il peschereccio è stato agganciato a 370 metri di profondità e sarà sollevato dal fondale marino verso la superficie attraverso il modulo di recupero installato a bordo della nave Ievoli Ivory. Poi, sarà trasportato nella rada di Augusta e collocato all’interno di una tensostruttura refrigerata, lunga 30 metri, larga 20 e alta 10.

I corpi saranno esaminati da esperti sanitari di varie università coordinati dalla dottoressa Cattaneo del Laboratorio di Antropologia e Odontologia Forense (Labanof), attiva nel dipartimento di Morfologia Umana e Scienze Biomediche di Medicina legale dell'Università di Milano, allo scopo di acquisire informazioni utili a creare un network a livello europeo che permetta di risalire all'identità dei corpi attraverso l' incrocio dei dati.

Tutta l'operazione è stata disposta dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri ed è stata resa possibile grazie alla sinergia tra i ministeri della Difesa, dell'Interno, della Salute, dell’Istruzione dell’Università e della Ricerca, al Commissario Straordinario per le persone scomparse e alla Procura della Repubblica di Catania.

Impiegate a terra circa 150 persone al giorno tra cui personale della Marina Militare, dei Vigili del Fuoco, del Corpo Militare della Croce Rossa Italiana, dell'Ufficio di Sanità Marittima, Area e di Frontiera (USMAF), dell'Assistenza Sanitaria Provinciale (ASP), Agenzia della Dogana, oltre alle Autorità ed Enti Locali del territorio.

Conferenza stampa sui risultati dell'operazione

AddToAny