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Disordini a Sesto Fiorentino, Alfano: intervento delle Forze dell'ordine improntato ad equilibrio

6 Luglio 2016

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Ultimo aggiornamento:

Venerdì 15 Luglio 2016, ore 16:50
Il ministro dell'Interno al Question time fornisce anche i dati della lotta a lavoro nero e contraffazione

«Il nostro è un Paese e una comunità nazionale accogliente e al tempo stesso severo, perché chi viene nel nostro Paese deve rispettare le regole del nostro Paese». Lo ha ribadito il ministro dell'Interno Angelino Alfano nel corso del question time alla Camera rispondendo ad un'interrogazione sui fatti accaduti il 29 giugno scorso a Sesto Fiorentino, a seguito di controlli di routine effettuati su un'azienda cinese da parte di personale dell'Azienda sanitaria locale in collaborazione con gli operatori di polizia.

L'intervento delle Forze dell'ordine - ha sottolineato il ministro - è riuscito a riportare la calma tra i manifestanti, mentre l'attività svolta nelle giornate seguenti dalla questura e prefettura di Firenze, anche in stretto raccordo con le autorità consolari cinesi, è servita a scongiurare che altri episodi di protesta potessero essere inscenati.

Il distretto manifatturiero toscano, in particolare dell'area Firenze-Prato-Pistoia, è oggetto di particolare attenzione da parte nostra, ha detto Alfano, e prevede verifiche a tutto tondo, a cominciare da quelle dirette al contrasto della contraffazione e dei marchi, ambito nel quale si è sviluppata  nell'ultimo biennio una forte azione di prevenzione in sinergia con i prefetti, e coordinata col Ministero dello sviluppo economico e altrettanta attenzione abbiamo dedicato anche al fenomeno del lavoro nero, alla protezione dei lavoratori e della sicurezza dei luoghi di lavoro.

Dai controlli tra settembre 2014 e maggio 2016 che hanno sottoposto a verifiche 5.823 aziende, il 64 per cento ha mostrato carenze o criticità di vario tipo e gravità. Sul lavoro nero, le direzioni territoriali dei distretti di Firenze e Prato hanno effettuato circa 4 mila accessi ispettivi, che hanno portato a numerose maxi sanzioni per lavoro nero e per impiego di manodopera clandestina.

Sui profili di criminalità economica, reinvestimento e riciclaggio, le operazioni della Guardia di finanza messe a punto tra il 2014 e quest'anno hanno consentito di far emergere nel solo distretto di Firenze e Prato risorse in nero ed imposte evase per un importo complessivo di 65 milioni di euro; mentre sul money transfer la nostra azione - ha concluso il ministro - ha consentito di accertare, sul fronte della circolazione transfrontaliera dei capitali, importi non dichiarati per circa 21 milioni di euro nei confronti di oltre 2 mila soggetti di nazionalità cinese che hanno operato nell'intero territorio nazionale.

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