Un archivio unico delle informazioni dei corpi senza identità, custoditi negli istituti di medicina legale e negli obitori comunali, e il raffronto con il database delle persone scomparse per facilitare il lavoro di identificazione. Questo è l’obiettivo del protocollo firmato oggi in prefettura a Firenze alla presenza del sottosegretario Domenico Manzione.

Sono 1840 i cadaveri non identificati dal 2007 al 2016 in tutta Italia, 43 in Toscana.

L’archivio sarà costituito in prefettura e acquisirà i dati delle persone decedute mai identificate, rinvenute nella regione. I dati confluiranno e aggiorneranno il “Registro generale dei cadaveri non identificati” pubblicato sul sito.

L’accordo prevede delle procedure operative per i soggetti istituzionali coinvolti, procure, forze dell’ordine, enti locali e azienda ospedaliera. Tutti i dati del corpo anonimo (causa ed epoca del decesso, descrizione fisica, abbigliamento, impronte digitali, campioni biologici, esame dentario) e i dati autoptici verranno raccolti in apposite schede internazionali dell’Interpol. L’ identikit sarà confrontato con quelli contenuti nel data base della banca dati del dipartimento di Pubblica Sicurezza, Ricerca Scomparsi (Ri.Sc.) per valutare la compatibilità dei profili in modo da riuscire a dare una identità alla salma sconosciuta.

Hanno partecipato alla firma del protocollo il commissario straordinario del Governo per le persone scomparse, Vittorio Piscitelli, il procuratore generale della Corted'Appello, Francesco D’Andrea, il prefetto Alessio Giuffrida, il rettore dell'università degli studi di Firenze Luigi Dei, il direttore sanitario dell’azienda ospedaliera Careggi, Luca Lavazza e il vice presidente dell’ Associazione nazionale comuni italiani (Anci) Toscana, Sergio Chienni.