I comuni della Val di Susa impegnati in progetti di micro-accoglienza dei profughi
Un protocollo per l’avvio di un progetto di micro-accoglienza dei profughi richiedenti asilo e rifugiati è stato sottoscritto nei giorni scorsi alla prefettura a Torino dal prefetto Paola Basilone e dal sindaco di Avigliana, anche a nome di altri 19 comuni della bassa Val di Susa.
I venti comuni si sono impegnati ad accogliere quote di migranti ritenute “sostenibili” in relazione alla loro entità demografica ed ai servizi disponibili sul territorio, nell’ottica di un coinvolgimento diretto e responsabile delle amministrazioni locali nel governo e nella gestione dell’accoglienza, e della creazione di solidi presupposti di integrazione sociale dei migranti nelle comunità.
«Solo la micro-accoglienza diffusa nei territori locali, permette un’adeguata considerazione delle persone rispetto all’impatto sociale delle grandi concentrazioni» ha commentato Basilone. Il progetto non comporterà alcun onere per i bilanci comunali, perché i costi dell’accoglienza saranno in carico al ministero dell’Interno e alla prefettura.
L'intesa prevede l’affidamento diretto della gestione dei profughi ai comuni, i quali individueranno l’ente gestore con una gara europea. «Questo patto è un salto di qualità» ha precisato il prefetto auspicando anche un effetto contagio ad altri comuni del torinese, perché l'intesa «inaugura un rapporto di collaborazione molto stretto fra Stato e comuni ed è la dimostrazione che le amministrazioni locali non devono avere alcun timore, in quanto saranno loro a controllare l’ente gestore e a governare la situazione».
I comuni aderenti non saranno interessati da ulteriori afflussi oltre quelli stabiliti nel protocollo. Avigliana ospiterà fino a 12 persone, ed i comuni più piccoli da 8 a 2, per un totale di 112 persone in tutto il territorio interessato.