Profughi. 107 mila nelle strutture di accoglienza, quasi  tutta “straordinaria” - Il portale dell'immigrazione e degli immigrati in Italia - Stranieri in Italia

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Vitto e alloggio, niente più. Ai percorsi di integrazione dello Sprar accede solo 1 su 5. Manzione (Interno): “Allargare la rete”

Roma -  9 mar 2015 – Sono oltre 100 mila i profughi attualmente accolti nelle tante strutture sparse per l'Italia. C’è però accoglienza e accoglienza. 

Quella “straordinaria”, nata sull’onda dell’emergenza, offre solo un tetto, un letto e pasti regolari. Al polo opposto c’è il Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati (Sprar) gestito dai Comuni, che prevede percorsi di integrazione, dallo studio della lingua ialiana all’ avviamento professionale. 

Il problema, ha confermato oggi il sottosegretario all'Interno Domenico Manzione, nel corso di un’audizione davanti al Comitato Schengen, è che oggi l’accoglienza straordinaria va per la maggiore, mentre lo Sprar accoglie meno di un quinto dei profughi. La sfida è capovolgere questa situazione. 

"Attualmente – ha detto Manzione - nel sistema di accoglienza in Italia contiamo 107 mila migranti.  Di questi  7- 8 mila si trovano nel circuito di primissima accoglienza, circa 21 mila sono nel sistema Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati(Sprar), che consideriamo un po' il nostro fiore all'occhiello, e quasi il 70% del totale si trovano nei centri di accoglienza straordinaria". 

"Lo sforzo che stiamo facendo - ha aggiunto il sottosegretario- è quello di equilibrare. Di recente abbiamo allargato il sistema Sprar di altri 10mila posti, è già stato fatto il bando, ma sono stati presentati progetti solo per 5mila. Per questo si è deciso di allungare i tempi per permettere ai Comuni di presentare nuove progettualità".

"Naturalmente ci vorrà tempo - ha ammesso Manzione – perché  le cose non sono facili e i soldi sono quelli che sono". Manzione ha ricordato che "i Comuni italiani disponibili sono solamente 800 su 8mila. Ma il ministero vuole privilegiare la programmazione attraverso progetti pubblici. Per questo stiamo studiando con l'Anci un sistema di sistemazione capillare, anche con piccolissime presenze numeriche".