Profughi al campo base di Expo, il prefetto: "Accoglienza dignitosa" - Il portale dell'immigrazione e degli immigrati in Italia - Stranieri in Italia

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Milano si attrezza per i nuovi arrivi, riconvertite in centro di accolgienza temporaneo le palazzine che hanno ospitato operai e poliziotti. Il centrodestra insorge: "Così si degrada l'area"

 

 

Milano - 22 marzo 2016 - Nel campo base di Expo 2015, che durante l’esposizione universale a Milano ospitava maestranze e forze dell’ordine, sono arrivati un centinaio di profughi. Una decisione del prefetto Alessandro Marangoni, che però ha scatenato le polemiche. 

Il campo base può ospitare fino a 500 persone in palazzine prefabbricate di tre piani divise tra vialetti. Ha camere singole, mensa, infermeria,  spazi comuni. Dopo l’Expo era rimasto disabitato, ora la gestione come centro di accoglienza temporaneo è stata affidata alla Croce Rossa.

Altri profughi arriveranno nei prossimi giorni, il campo potrebbe diventare una sorta di hub da quale poi verranno smistati in altre strutture della Regione. Una risposta anche alla ripresa delle traversate nel canale di Sicilia e all’intendificarsi previsto con l’arrivo della primavera e alla chiusura della rotta dei Balcani. 

“La Lombardia – ha chiarito Marangoni - viene trattata come tutte le altre Regioni Italiane, sulla base di parametri stabiliti nella conferenza Stato-Regioni. Si tratta di dare un'accoglienza dignitosa a queste persone. È una decisione del Prefetto e il Prefetto si prende tutte le responsabilità per le decisioni che prende".

Il Governatore della Lombardia Roberto Maroni parla però di  “un errore”, “una scelta inaccettabile”. “Ci stiamo impegnando molto sull’area Expo – ha detto prima che arrivassero i profughi – per evitare il degrado, le occupazioni abusive e quello che accadrebbe se venissero mandati lì gli immigrati”. 

Anche il candidato sindaco del centrodestra Stefano Parisi parla di una “soluzione sbagliata per Milano” e si dice “perplesso per la scelta del luogo”.  “Un campo profughi che rimane per chissà quanto – spiega - deprime tutto il progetto per il post Expo”. 

“La destra del no smetta di dire che qualunque soluzione, anche in presenza di un’urgenza umanitaria, sia sbagliata a prescindere” ribatte il candidato sindaco del centrosinistra Beppe Sala, ex commissario dell’Expo. Sala ha anche negato che l’iniziativa abbia la sua paternità: “Baccano elettorale”.