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13 Ottobre 2016

Ultimo aggiornamento:

Giovedì 20 Ottobre 2016, ore 14:25
Giornata di apertura della XXXIII Assemblea Anci alla presenza del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella e del ministro dell’Interno Angelino Alfano

Servizio di Michele Ciervo e live tweeting Claudio Buttinelli

Si sono aperti ieri sulle note dell’Inno di Mameli, alla Fiera del Levante di Bari, i lavori della XXXIII Assemblea annuale dell’Associazione nazionale comuni italiani (Anci) - con il messaggio “Sindaci di tutti” - alla presenza del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella e del ministro dell’Interno Angelino Alfano.

Il Presidente Mattarella ha sottolineato il ruolo di Anci, «come sindacato della coesione nazionale. I comuni sono in prima fila anche nell’accoglienza, che deve coniugare solidarietà e sicurezza, per evitare emarginazione». I sindaci, ha concluso, sono parte importante per il rilancio del Paese.

«I comuni rappresentano l’epicentro cruciale dello Stato», ha affermato il ministro, e per questo motivo è necessario dare massimo sostegno ai sindaci che, eletti direttamente dalla cittadinanza e quindi esposti in prima linea, devono garantire l’efficienza dei servizi offerti, «in un periodo di scarse risorse».

Alfano nel suo intervento ha affrontato due temi in particolare: l’immigrazione e la sicurezza. Dopo la tragedia di Lampedusa, quando persero la vita oltre 300 persone, ha dichiarato il ministro dell’Interno, «è cambiato tanto nella vita di ognuno di noi. Potevamo scegliere di essere l’Italia dell’accidia e dell’ignavia, ma invece abbiamo deciso di assumerci le nostre responsabilità. Scelta giusta ma che si è dimostrata di non essere la più conveniente perché ci siamo trovati ad affrontare da soli una crisi migratoria perché responsabili della più estesa frontiera esterna dell’Europa».

L’ondata migratoria ci ha messo di fronte, ha sottolineato il titolare del Viminale, alla criticità di dover gestire un gran numero di persone che è possibile solamente se viene realizzato con un accordo tra i comuni, «attraverso un’equa distribuzione».

Fronte sicurezza. «Oggi è un tempo della storia tra i più pericolosi dopo la Seconda guerra mondiale, ha precisato Alfano,  ma in Italia fortunatamente non è accaduto niente di grave. Siamo un Paese sicuro grazie al lavoro di prevenzione messo in campo dagli uomini in divisa che ha permesso di controllare dall’inizio del 2015 oltre 160.000 persone, più di 10.000 veicoli e 300 navi». I dati sul turismo dimostrano anche il legame tra sicurezza e crescita economica, ha concluso Alfano, «con un +10% di turisti nel 2016».

Presenti ai lavori di apertura il sottosegretario Domenico Manzione, il capo di Gabinetto Luciana Lamorgese il capo dipartimento per gli Affari interni e territoriali Elisabetta Belgiorno, il capo dipartimento per le Libertà civili e l'Immigrazione, Mario Morcone.

Il ministro Alfano con i vertici del ministero dell'Interno e di Anci