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Accordo sui rimpatri al Forum G6 tra i ministri di Italia, Germania e Francia

21 Ottobre 2016

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Ultimo aggiornamento:

Venerdì 21 Ottobre 2016, ore 17:17
Alfano: abbiamo deciso di diventare il motore che attiva i rimpatri dei migranti irregolari

«Soddisfatto per accordo con i ministri dell'Interno tedesco De Maiziere e francese Bernard Cazeneuve di accrescere rimpatri dei migranti irregolari». E' il commento del ministro dell'Interno, Angelino Alfano che ha presieduto la riunione dei ministri dell’Interno dei Paesi del G6 a Roma presso la Scuola superiore di Polizia.

Al G6, giunto al suo ventiseiesimo appuntamento, hanno partecipato i ministri dell’Interno di Spagna, Francia, Germania, Regno Unito, Italia e Polonia, nonché gli Stati Uniti d’America con l’Attorney General, Loretta Lynch, e il Secretary of the Department of Homeland Security, Jeh Johnson.

Dai colloqui riguardanti i flussi migratori, è emerso un accordo tra i ministri italiano, tedesco e francese, per accrescere nei prossimi mesi il numero dei rimpatri dei migranti economici irregolari nei Paesi africani. Inoltre, coordineranno insieme le misure nazionali di rimpatrio e  chiederanno congiuntamente a Bruxelles un impegno serio e massiccio della Commissione e del Servizio Esterno dell'Unione Europea per incrementare da subito i rimpatri volontari e assistiti.

«Noi insieme a Francia e Germania - ha ribadito Alfano - abbiamo deciso di diventare il motore che attiva i rimpatri dei migranti irregolari, che finora sono stati un punto molto debole dell'Europa».

Altro punto debole dell'Europa è rappresentato dai ricollocamenti, il commissario Ue all'immigrazione, Dimitris Avramopoulos, ha spiegato «Alfano, dà una spinta molto forte su questo tema, ma a volte gli egoismi non nascono dalla Commissione, ma dagli Stati nazionali».
Dall'ultimo Consiglio europeo, ha proseguito il ministro, «sono arrivati elementi di luce sul tema della migrazione, ma restiamo prudenti. La speranza - ha concluso - è che prevalga il buonsenso, perchè sarebbe assurdo immaginare che dopo tutto quello che l'Italia ha fatto non venga ricambiata con il ricollocamento di migliaia di migranti».