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Accoglienza e integrazione, binomio inscindibile

6 Ottobre 2016

Ultimo aggiornamento:

Mercoledì 12 Ottobre 2016, ore 15:17
Al convegno EMN presso il Cnr le esperienze di chi si occupa di mettere in pratica questo approccio ai problemi dell'immigrazione. Gli interventi di Manzione e Morcone

Servizio di Claudio Buttinelli

Si è aperta oggi a Roma una due giorni al Cnr, organizzata dal dipartimento per le Libertà Civili e l'Immigrazione nell'ambito delle attività dell'European migration network (Emn), incentrata sulle sfide e le soluzioni che amministrazioni centrali e locali stanno individuando e mettendo a punto sul delicato tema delle migrazioni. Il titolo della conferenza è, infatti, 'Accoglienza e integrazione: il ruolo delle piccole e medie città.

«Ormai si parte da un presupposto - ha evidenziato il sottosegretario Domenico Manzione intervenendo in apertura - l'immigrazione non è un fenomeno transitorio, ma strutturale che non possiamo affrontare con i muri o solamente con operazioni di salvataggio come Mare nostrum.  I dati fonte Unhcr del 2015 parlano di oltre 240 milioni di persone che si sono spostate, 64 milioni sono i migranti forzati cioè che sfuggono da guerre, carestie, mancanza di diritti e cure. Va gettato, ha spiegato Manzione, un 'ponte' dall'altra parte del Mediterraneo, con un'azione congiunta con i paesi da dove partono i flussi ed arrivare ad una gestione strutturale del fenomeno».

Per questo, ha ribadito il capo dipartimento per le Libertà Civili e l'Immigrazione Mario Morcone, la grande partita che si appresta a giocare l'Italia è quella dell'integrazione e dell'inclusione. Il prefetto ha annunciato che la prossima settimana a Bari verrà proposto un nuovo piano  d'intesa con l'Associazione nazionale dei comuni italiani che riesca a realizzare una distribuzione equa dei migranti su tutti i territori. Fino ad ora, infatti, si è riusciti a coinvolgere sul piano della distribuzione solo le Regioni, è ora di coinvolgere più da vicino tutti i comuni.

Anche il delegato Anci per l'Immigrazione, Matteo Biffoni, ha sottolineato  l'efficacia del sistema Sprar e della necessità di dare accoglienza dignitosa, ma non creare tensioni con le comunità che accolgono, per ciò occorrono risorse e dare risposte concrete.

La sezione 'Migrazioni e asilo in Italia: politiche e prospettive' è stata introdotta dall'accademico dei Lincei, Tullio Gregory, che ha messo in evidenza come la collaborazione tra Cnr e ministero dell'Interno possa portare positivi sviluppi sul piano della conoscenza perchè l'immigrazione, fenomeno ormai strutturale, è anche una questione culturale e su questo campo il Cnr può dare un contributo importante. L'integrazione, infatti, secondo il professore, è un problema culturale che non significa solo insegnamento della lingua italiana, ma dobbiamo chiedere a questi migranti di crescere insieme a inserirli in un contesto culturale che riguarda anche i nostri ragazzi che li devono accogliere senza dogmatismi.

«L'integrazione richiede tempo», è intervenuta il vice capo dipartimento per le Libertà Civili e l'Immigrazione, Rosetta Scotto Lavina. Dobbiamo assicurare accoglienza, ha detto, ma stipulare anche una sorta di patto con chi arriva: conoscenza della lingua, formazione, e volonta di integrarsi. Serve, quindi, un nuovo slancio su temi come lavoro scuola e sanità accanto a maggiori risorse per un'accoglienza e integrazione efficaci.

E il direttore centrale per i Servizi civili per l'immigrazione e l'asilo, Carmine Valente, si è soffermato su alcune criticità che il sistema accoglienza attualmente incontra: dalla scarsa distribuzione sui territori dei migranti, alla 'débâcle' del sistema Dublino, al problema dei rimpatri, che l'Europa dovrebbe negoziare con i paesi di provenienza dei flussi.

L'altra sezione della mattinata è stata dedicata all'accoglienza e integrazione in Italia. Il prefetto Angelo Malandrino, vice capo dipartimento vicario, ha spiegato in dettaglio come funziona: dalla prima accoglienza, ai centri temporanei organizzati dai prefetti sul territorio, fino a quello che deve rappresentare l'obiettivo: la gestione dei migranti attraverso lo Sprar.

Sulla necessità di partire dai dati reali che servono a capire e gestire il fenomeno, hanno illustrato il loro contributo il direttore Irpps del Cnr, Corrado Bonifazi e, poi, il direttore generale dell’Immigrazione e delle Politiche di Integrazione del ministero del Lavoro, Tatiana Esposito, che ha spiegato il funzionamento di alcuni progetti che mirano ad offrire ai giovani migranti delle prospettive di integrazione attraverso attività socio-lavorative.

Il responsabile Area Welfare e Immigrazione Anci, Luca Pacini, ribadendo il concetto del superamento della fase emergenziale dell'accoglienza, ha sottolineato che per arrivare ad una fase di vera integrazione è necessario adottare strumenti concreti da offrire a persone che arrivano in paese straniero, spaesati e bisognosi di aiuti concreti ad orientarsi.

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