Numeri positivi a Bari dalla lotta al caporalato e allo sfruttamento del lavoro in agricoltura
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Ad agosto, e fino a metà settembre del 2016, si sono registrate meno irregolarità, rispetto all’anno precedente. E’ il dato più significativo emerso durante la riunione del Tavolo permanente di coordinamento per l’area metropolitana di Bari dedicato alla lotta al caporalato e allo sfruttamento lavorativo in agricoltura, che si è riunito ieri in prefettura, presieduto dal prefetto Carmela Pagano.
Dall’incontro è emerso che il trend positivo è il frutto soprattutto delle ispezioni a 130 aziende del territorio dell’area metropolitana, con relative verifiche a 880 lavoratori – dei quali 60 sono risultati irregolari e 54 a nero, che operano prevalentemente in aziende agricole a conduzione familiare.
Pianificate nel corso dell’incontro l’attività dei gruppi di progetto che coinvolgeranno i sindaci dei comuni maggiormente interessati alle attività agricole per una più puntuale analisi del contesto territoriale. I gruppi avranno anche il compito di definire proposte di intervento per creare strutture informative e di supporto ai lavoratori stagionali anche dal punto di vista abitativo con beni confiscati alla criminalità organizzata. I tre gruppi si occuperanno del sistema informativo, di trasporti e sanità e del regime contrattuale.
E’ stato poi esaminato il tema del caporalato dato che il lavoro agricolo nell’area metropolitana di Bari è basato prevalentemente su forza lavoro italiana che si sposta tra diverse province, anche di altre regioni.