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Equa ripartizione dei migranti e ricostruzione 'mafia free'

28 Settembre 2016

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Ultimo aggiornamento:

Mercoledì 28 Settembre 2016, ore 19:06
Il ministro Alfano risponde al Question time su immigrazione, sicurezza a Roma e trasparenza nella fase post-sisma in Centro Italia

«L'attivazione del centro destinato all'accoglienza dei migranti nell''area ex Rizzo' a Como serve ad evitare il bivacco e il potenziale degrado successivo a quello stazionamento. Così il ministro Angelino Alfano ha risposto ad un'interrogazione nel corso del question time. Il costo - ha precisato il ministro - è pari a circa 323 mila euro e il numero dei migranti oscilla tra 280 e 300 unità. Abbiamo sgombrato tutte le aree occupate dai migranti, ha proseguito, e tutto è avvenuto senza turbative all'ordine pubblico».

Sul tema della sicurezza a Roma, «Il buon esito dell'indagine che ha portato all'arresto degli aggressori nella metro di Roma, ha detto il ministro, viene a rafforzare la percezione di affidabilità degli apparati di sicurezza. A Roma c'è massima sicurezza e lo dimostra il calo evidente del numero dei reati in questi mesi di giubileo, sono state intensificate le misure di sicurezza a tutela degli obiettivi sensibili, e nelle stazioni».

Sulla ricostruzione nelle zone terremotate, Alfano ha annunciato che «Nel decreto che faremo intendo proporre specifiche disposizioni normative per avere efficienza e trasparenza. Siamo molto impegnati - ha sottolineato Alfano - sul fronte di una ricostruzione 'mafia-free' e 'tangenti free' ».

Per quanto riguarda, invece, la concentrazione di migranti in alcune strutture di accoglienza nelle province di Padova e di Venezia, il ministro ha spiegato che «Oggi il Veneto accoglie l'8% dei migranti come nel Lazio, in Campania e in Piemonte, la Lombardia il 14%, ora se ci sono dei comuni che si rifiutano dell'accoglienza i prefetti sono obbligati ad affrontare delle scelte, tutti quei sindaci che si rifiutano dell'accoglienza caricano di questo peso gli altri Comuni ».

Sulla questione dello striscione di protesta affisso la scorsa settimana a Prato, il ministro ha sottolineato che «Non c'era alcun intento censorio» da parte delle Forze dell'ordine. «Evidentemente l'episodio - ha spiegato Alfano - è frutto di una valutazione prudenziale volta ad evitare turbative nell'imminenza dell'arrivo del premier. Non c'era alcun intento censorio, perchè il personale ha cercato di contattare gli autori invitandoli a rimuoverli ma non erano in loco».