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Caporalato, Foggia: arriva il secondo protocollo

9 Settembre 2016

Ultimo aggiornamento:

Venerdì 9 Settembre 2016, ore 15:45
D’intesa con la regione, censirà prima la presenza di migranti coinvolti nell’agricoltura per poi realizzare misure di accoglienza più adeguate

Un secondo accordo per il contrasto del caporalato e dello sfruttamento lavorativo in agricoltura, è stato firmato lo scorso 7 settembre alla prefettura di Foggia.

Vi si è giunti d’intesa con la regione e con i componenti del tavolo permanente di coordinamento, presieduto dal prefetto di Foggia, Maria Tirone, frutto dell’attività del tavolo permanente di coordinamento insediato lo scorso 6 luglio, attuando il “protocollo nazionale per il contrasto del caporalato e dello sfruttamento lavorativo in agricoltura –cura- legalità-uscita dal ghetto”, siglato a Roma il 27 maggio scorso.

L’intesa è finalizzata, nel breve periodo e con la collaborazione delle associazioni di volontariato, al monitoraggio degli immigrati interessati dalle colture agricole stagionali presenti sul territorio della provincia di Foggia e all’avvio di un percorso di legalità nel lavoro.
Nel medio periodo invece, il fine è quello di predisporre, da parte di regione e comuni, misure di accoglienza più adeguate all’entità delle presenze e la verifica dello status giuridico dei cittadini stranieri per la loro regolarizzazione.

Il monitoraggio sarà propedeutico alla definizione di progettualità da finanziare sul PON Legalità, qualora tra i destinatari siano compresi immigrati regolari, richiedenti asilo e titolari di protezione umanitaria.

L’intesa costituisce un ulteriore tassello del più articolato mosaico orientato all’inclusione dei cittadini stranieri, anche impiegati nelle colture stagionali, e al contrasto a ogni forma di intermediazione irregolare o sfruttamento di manodopera, anche attraverso la responsabilizzazione e il coinvolgimento degli stessi immigrati.

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