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La squadra mobile di Trento ferma ladri di carburante e carte di credito

16 Gennaio 2017

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Ultimo aggiornamento:

Lunedì 16 Gennaio 2017, ore 15:38
Una vasta operazione transazionale tra l’ Italia e l’Austria. La banda criminale, era composta da cittadini italiani, sloveni, bosniaci, bulgari, macedoni e rumeni.

La squadra mobile di Trento, al termine di una grande indagine ha disarticolato un’organizzazione criminale transnazionale. Associazione per delinquere, furto aggravato, indebito utilizzo di carte di credito e reato transnazionale, sono i reati contestati alla banda.  Le indagini sono state coordinate dalla direzione distrettuale antimafia di Trento e hanno interessato gli uffici Interpol di Austria, Bulgaria e Macedonia. Sono 12 le persone coinvolte, 4 le persone arrestate, 3 sono agli arresti domiciliari e 5 le denuncie a piede libero.

Le indagini della Polizia sono durate quasi due anni e hanno portato alla luce un vasto traffico di carte di credito di carburante, rubate da un’organizzazione criminale transnazionale ai danni di numerose aziende di autotrasportatori con sede in Italia ed Austria. In Italia la banda aveva commesso furti in 10 provincie italiane, Trento, Treviso Ferrara, Modena, Piacenza, Brescia, Bergamo, Pavia, Torino, Novara e in 3 länder austriaci.

In tutto sono 26 i furti commessi dalla banda criminale, ai danni di aziende del settore autotrasporti,   14 in Italia nell’arco temporale che va da luglio a novembre 2015 e 12 in Austria tra la fine del 2014 e l’inizio del 2015.

Le indagini della squadra mobile di Trento in collaborazione con la Landespolizeidirektion (LPD) della Repubblica Austriaca, hanno scoperto che la compagine criminale, era composta da cittadini italiani, sloveni, bosniaci, bulgari, macedoni  e rumeni.

Dati sull’operazione:

  • 145 carte di credito carburante rubate;
  • 22 le tessere viavcar rubate;
  •  5 le tessere varie (postepay – autostradali estere ecc..),
  • 288 gli utilizzi indebiti delle carte rubate in Italia;
  • 113.490 i litri di gasolio prelevato indebitamente in Italia;
  • 65.590 i litri di gasolio prelevato indebitamente in Austria;
  • oltre un milione di euro il danno economico.

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